Firenze
L'alta velocità ci divora
L'Alta Velocità da Milano a Roma pare che parta dal prossimo orario, a dicembre.
Come le nubi si portano la pioggia, anche questo sciagurato progetto che affligge quasi tutta la penisola si porta problemi e contraddizioni che cominciano già a emergere.
Nella "Toscana felix" (così la vedono quelli che non ci vivono) e nel Lazio esiste già una linea moderna e velocissima: la direttissima Firenze Roma. I treni possono già viaggiare a 250 km/h senza nessun problema: Eurostar, AV, IC, espressi e treni per pendolari, tutti sugli stessi binari.
Da dicembre i collegamenti tra Milano e Roma si intensificheranno per far concorrenza all'aereo: se ne prevedono 4 ogni ora per ogni senso di marcia. Una tale quantità di convogli mal sopporta la compresenza di altri treni, per questo si è già previsto che tutti i treni che non saranno "alta velocità" saranno dirottati sulla linea storica. Treni a lungo percorso, internazionali, IC, e regionali saranno destinati a percorrere binari lenti. In Toscana abbiamo calcolato che i pendolari passeranno dai 40 ai 70 minuti in più ogni giorno per raggiungere Firenze; lo stesso e forse anche peggio avverrà ai pendolari dell'alto Lazio e dell'Umbria per arrivare a Roma.
Questo è uno dei primi regali che l'idea stessa di Alta Velocità all'italiana produce sui trasporti: si sono spesi soldi solo per costruire una linea dedicata ad un segmento di trasporto sacrificando tutto il resto; adesso è ovvio che non ci siano risorse per il trasporto pubblico preminente in Italia: quello dei pendolari.
E' facile immaginare che chi potrà passerà all'auto, chi non potrà si vedrà sottratto un altro pezzo di vita, sarà condannato a passare su rottami sporchi e traballanti tempo sottratto al riposo, alla famiglia, alla vita.
E' finalmente il disegno voluto da questo progetto italiano di alta velocità: tutto è dato per i "manager" che non possono sprecare tempo tra una riunione e un'altra, per gli altri è previsto che si arrangino nei ritagli delle risorse avanzate.
L'alta velocità non è solo una cretinata trasportistica, un bidone per l'ambiente, un buco colossale per le finanze: è un disegno sociale che dà a chi già ha, togliendo risorse a chi ne ha già poche.
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 21 ottobre 2008
ANCHE L'ASSESSORE CONTI SCOPRE LE CONTRADDIZIONI DELL'ALTA VELOCITA', CON IL TAGLIO E LO SFRATTO DEI TRENI PENDOLARI DALLA LINEA DIRETTISSIMA!
RICHIESTA DELLA PROMISCUITA' FRA TRENI VELOCI E TRASPORTO REGIONALE, COME GIA' ACCADE IN GERMANIA.
E finalmente anche l'assessore regionale Conti scopre tutte le contraddizioni del progetto Alta Velocità in Italia, adesso che le conseguenze ricadono sulla nostra regione!
Sono anni che il nostro comitato va dicendo che con l'entrata in vigore di questo modello di Alta Velocità si sarebbero condannati i pendolari, soprattutto quelli del Valdarno e dell'Aretino, a tempi di percorrenza molto più alti. Per i pendolari di Figline, Montevarchi, Arezzo si prospetta che ogni giorno dovranno sacrificare dai 40 ai 70 minuti in più della loro giornata per far passare i treni veloci!
Chiediamo all'assessore Conti, a tutto il PD, a tutto il centro destra, perché non si è scelto il modello di Alta Velocità attuato in Germania, paese che ha una struttura urbana più simile alla nostra, dove si è deciso per la promiscuità delle linee ferroviarie e il loro quadruplicamento, non di costruire linee completamente separate. Sui binari tedeschi viaggiano treni Alta Velocità (li chiamano ICE, InterCity Express), treni IC, Espressi, regionali, locali e metropolitani, tutti assieme per garantire un trasposto pubblico capillare e universale. La Germania ha una rete di trasporti che dovrebbe essere modello anche per noi.
E' inaccettabile il gioco dello scaricabarile tra Regione e Governo che si rinfacciano l'insufficienza di risorse economiche e tagli ai servizi, per giustificare poi la riduzione dei treni regionali e dei pendolari: sono decenni in cui TUTTI i governi che si sono succeduti hanno ridotto le risorse al trasporto pubblico che non fosse quello dell'Alta Velocità.
L'errore doloso è stato quello di destinare una quantità immane di risorse economiche alla realizzazione dell'Alta Velocità (si parla ormai di oltre 90/100 miliardari di euro, ma nessuno si degna di aprire i libri contabili di questa follia tutta italiana), abbandonando tutto il resto della rete e del servizi, e la manutenzione è una vergogna, i treni stracolmi in alcune fasce orarie, i ritardi cronici e in aumento.
Sono anni che, come cittadini che hanno a cuore la "cosa pubblica", come utenti dei servizi pubblici, facciamo volantinaggi alle stazioni e per le strade denunciando la follia di questa politica dei trasporti; sempre inascoltati dai media e sbeffeggiati dai frequentatori dei palazzi.
In questa veste ribadiamo le nostre richieste:
- cambiare il modello di Alta Velocità in Italia
- programmare un vero potenziamento del trasporto pubblico "a rete"
- lasciare la linea Firenze Roma utilizzabile da tutti i treni, in promiscuità
- cambiare e rivedere i contratti capestro con cui sono state costruite le linee AV che nel nostro paese stanno costando più del triplo che in Spagna e Francia
- abbandonare il ridicolo e folle progetto di sottoattraversamento di Firenze e prendere in considerazione le concrete proposte di potenziamento generale del nodo ferroviario che potrebbe ospitare anche un servizio di trasporto metropolitano di superficie nel settore nord e ovest della città
- che gli amministratori vogliano davvero ascoltare e confrontarsi con i cittadini invece di discettare di astruse e cavillose leggi sulla partecipazione
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