Cagliari 19-01-08: siamo
tutti campani
Il Cagliari Social Forum esprime grave preoccupazione
e sconcerto per le scelte fatte dal Governo nazionale
in merito all’emergenza rifiuti in Campania:
scegliere come Commissario per la gestione dei rifiuti
non un tecnico ma l’ex capo della polizia De
Gennaro, affiancargli un generale di divisione, dare
loro pieni poteri anche in deroga alle norme in materia ambientale
, sanitaria, paesaggistico-territoriale, di pianificazione
del territorio , della difesa del suolo, nonché a
disposizioni igenico-sanitarie (…cfr.I
.comma art. 2.) significa ridurre a mero problema
di ordine pubblico la questione dei rifiuti campani,
che è frutto, invece, di precise responsabilità politiche (prima Rastelli
poi Bassolino ) ed esige perciò scelte politiche
coraggiose e diverse dalle proposte fatte dal
Governo oggi.
Ci lascia poi senza parole il fatto che sia stato scelto
a questo fine proprio il personaggio che ha gestito
l’ordine pubblico nel modo che ben conosciamo:
prima nella stessa Napoli nel 2000 e poi nel 2001 a Genova De Gennaro è ora
sotto inchiesta per le testimonianze false al processo di Genova.
La repressione violenta, da parte delle forze dell’”ordine “,
di chi a Cagliari giovedì 10 gennaio sul molo del porto canale manifestava
contro lo sbarco di camion con rifiuti campani, ne è una prima conseguenza
diretta. Le cariche della polizia e carabinieri, che condanniamo con forza, non
sono certo il modo per favorire la tanto propagandata solidarietà, che
esige invece partecipazione e condivisione popolare.
Ci saremmo aspettati che l’emergenza in Campania diventasse (con un intervento
autorevole e lungimirante del Governo) occasione per attivare subito una gestione
dei rifiuti virtuosa, con la proibizione, almeno temporanea, di distribuire
prodotti usa e getta e di merci imballate in contenitori inutili, di una raccolta
differenziata porta a porta (almeno secco/umido) da parte di tutte le
famiglie campane e di una forte campagna di informazione atta a riciclare carta,
vetro, plastica e metallo. Tale approccio avrebbe offerto le prime garanzie di
un’inversione di tendenza e avrebbe giustificato
la chiamata solidale delle altre regioni d’Italia a una partecipazione
condivisa all’ emergenza rifiuti in Campania.
Infatti, senza atti precisi del Governo che garantiscano un’autentica rottura
con il passato, ci sembra paradossale parlare di “solidarietà”,
dato che la solidarietà non si impone dall’alto e soprattutto perché mancano
le premesse stesse per incidere davvero sull’emergenza.
La sbandierata decisione del Governo di terminare la costruzione
del mega inceneritore di Acerra, di riaprire la discarica di Pianura
in zona Campi Flegrei (area del bradisismo), di costruire altri inceneritori
(di cui la stessa Commissione bicamerale sui rifiuti in Campania ha accertato
l’inadeguatezza e/o la pericolosità per la salute della popolazione),
il silenzio su interventi che garantiscano politiche tendenti a “ZERO RIFIUTI”,
la salute pubblica affidata “in deroga” ai militari, infine
la militarizzazione del processo di stoccaggio dei rifiuti, ci fanno temere che
l’emergenza sia una tappa ulteriore verso la stabilizzazione di scelte non
discusse/condivise dalla popolazione - a cui va tutta la nostra solidarietà - come
ad esempio la scelta degli inceneritori che hanno bisogno, per essere convenienti,
di essere alimentati da grandi quantità di rifiuti, con la conseguenza
di compromettere la raccolta differenziata e qualunque processo verso i
rifiuti zero.
Tali scelte daranno grande soddisfazione alla camorra e agli speculatori che
prosperano proprio sui grossi impianti, sui trasporti dei rifiuti e sul
controllo del territorio e della manodopera.
La decisione del Presidente della Regione Sardegna di farsi carico di una
parte dei rifiuti campani (senza prima coinvolgere le popolazioni e gli enti
locali) è stato un grave errore strategico che ha fra l’altro consentito
ai dirigenti sardi del centro-destra di strumentalizzare la cosa e di farsi paladini
di una difesa della Sardegna il cui Governo, quando ne erano alla guida, hanno
gestito in modo fallimentare e succube alle decisioni del governo nazionale,
guidato da Berlusconi ( basta pensare al silenzio con cui hanno accettato il
tentativo – fallito per la mobilitazione popolare - di smaltire in Sardegna
le scorie delle centrali nucleari dismesse).
Lo smaltimento dei rifiuti (in assenza di un trattamento preliminare) comporta
un rischio sanitario molto grave per tutte le popolazioni e territori e questo
non può essere ignorato dal presidente Soru che è tenuto a tutelare
anche la salute delle popolazioni della Sardegna.
Il Csf, in questa occasione di emergenza dei rifiuti in Campania, vede delinearsi
a breve una simile emergenza a Cagliari perchè oggi (2008) l’Amministrazione
Comunale di centrodestra non ha ancora neppure impostato (se non “sperimentalmente”)
la raccolta differenziata su tutto il territorio.
Il Cagliarisocialforum chiede che si modifichi la ordinanza del Governo nella
prospettiva di una politica, anche graduale, che vada verso “ZERO
RIFIUTI”, e pertanto chiama tutta la popolazione sarda a manifestare contro
lo sbarco dei rifiuti campani previsti per i prossimi giorni.
Al Presidente Soru esprimiamo piena solidarietà per essere stato
attaccato personalmente nella sua abitazione privata con un metodo politico violento
e intimidatorio di vero stampo fascista.
Cagliari
Social Forum |