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La forza del Patto
Serre 20 Maggio 2007
Incontro Nazionale del Patto di Mutuo Soccorso
Si è tenuta a Serre l'assemblea del Patto di Mutuo
Soccorso e da ogni parte del paese sono giunti in molti per dimostrare prima
di tutto solidarietà alla popolazione di Serre che da mesi lotta contro
l'apertura di una nuova discarica nella Valle della Masseria.
Ma la presenza a Serre del Patto di Mutuo Soccorso ha avuto anche il significato
di riconoscere concretamente la centralità del problema rifiuti nel
panorama delle devastazioni ambientali e sociali che investono il paese: le
numerose presenze di comitati campani, le loro denunce e i loro appelli hanno
confermato (se mai ce ne fosse stato bisogno) che il problema non può essere
affrontato in termini di "emergenza rifiuti" da scaricare sulle spalle
delle popolazioni. Una seria politica di gestione dei rifiuti nel suo complesso
non è rinviabile e deve investire l'intero ciclo, dalla produzione al
trattamento e allo smaltimento: l'obiettivo, riassunto in uno slogan, non può che
essere "rifiuti zero".
L'incontro di Serre è stato un importante momento di confronto tra le realtà che già si riconoscevano nel Patto di Mutuo Soccorso e nuove realtà che guardano ad esso come ad una grande opportunità per mettere in relazione le diverse esperienze, per condividere i saperi e farne patrimonio collettivo. Comprendere e condividere le ragioni delle mobilitazioni riconoscendo che non ci sono tanti piccoli cortili da difendere sacrificandone altri ma un'unico folle progetto da respingere che punta a distruggere il grande cortile di tutti: questo è il punto di partenza in cui ognuno si ritrova. Obiettivo comune: battere il grande partito trasversale degli affari che devasta i territori e le coscienze e annulla ogni spazio di partecipazione democratica.
Dall'incontro di Serre viene una conferma della grande forza di un Patto capace di produrre mobilitazioni diffuse sui territori: un Patto in cui non ci sono lotte più importanti di altre, un Patto che non si pone al di sopra di esse per orientarle e guidarle ma che punta sull'orizzontalità; un Patto che guarda alle esperienze che hanno prodotto risultati positivi non come un unico modello a cui ognuno deve uniformarsi ma semmai come ad uno stimolo per sperimentare nuove forme di lotta; un Patto che rivendica la piena autonomia dai partiti e che sarà capace di riconoscere e respingere eventuali tentativi di esercitare egemonie.
La capacità progettuale del Patto di Mutuo Soccorso sta oggi nelle capacità di analisi e di proposta di ogni realtà che in esso si riconosce: non un'unica piattaforma rivendicativa, non un unico programma vincolante, ma tante proposte che nascono da chi ha un forte radicamento con il prorio territorio e con chi ci vive: una garanzia di partecipazione vera che riconosce il carattere unificante degli obiettivi.
Dall'incontro di Serre è emersa una conferma del grande valore delle nuove forme di socialità che il Patto ha messo in moto, delle capacità di dialogo che ha saputo far emerge, degli spazi di democrazia partecipata che ha saputo far crescere: in queste conferme sta forse la vera potenzialità del Patto di Mutuo Soccorso e il fatto che a Serre non si sia potuto esaurire il dibattito su altri temi all'ordine del giorno passa allora in secondo piano: da qui al prossimo appuntamento nazionale si svilupperà un confronto che metterà più a fuoco i problemi e le proposte. A Serre intanto molti si sono visti per la prima volta, alcune distanze si sono ridimensionate e tutti hanno compreso che un nuovo modo di "far politica" è possibile: non è poco con i tempi che corrono e con i ripetuti tentativi di ridurre la democrazia e la partecipazione ad una sorta di rifiuto tossico da gettare in una qualsiasi discarica.