Il sottoattraversamento
Alta Velocità o passante
ferroviario di Firenze
La linea “Alta Velocità” (o “Alta
Capacità”, come preferisce dire il nostro
assessore regionale Conti) in costruzione tra Firenze
e Bologna, di cui nessuno sa prevedere il termine di
lavori, esce dalle gallerie che hanno devastato il
Mugello poco a nord di Castello e si affianca ai binari
che già esistono tra Prato e Firenze. Saggezza
e buonsenso vorrebbe che questi nuovi binari si connettessero
con quelli che già esistono per integrarsi nella
rete ferroviaria del nodo fiorentino.
Invece no. Il modello stesso di Alta
Velocità, come è interpretato
in Italia, prevede la separazione di questa linea veloce
dalle altre linee, quasi che questi supertreni potessero
contaminarsi viaggiando sugli stessi binari degli altri.
Si è cominciato a dire che la costruzione del
passante fiorentino avrebbe “liberato i binari” per
i treni regionali e dei pendolari. Questa storia che
gli amministratori lavorano soprattutto per i pendolari è uno
di quei luoghi comuni che servono per cercare consenso
elettorale, ma non hanno nessun riscontro nella realtà.
Anzi, se nel tratto tra Castello e Firenze si avranno
nuovi binari per l'AV, nel tratto tra Firenze Campo
Marte e Rovezzano la linea AV sequestrerà due
binari alle linee attuali riducendone fortemente la
potenzialità. Inoltre le risorse sono destinate
tutte a questo faraonico e cervellotico progetto di
AV, lasciando le altre ferrovie nelle condizioni miserande
che tutti conosciamo.
Il complesso di opere del passante ferroviario sono:
-
Scavalco di Castello.
E' un lungo ponte dei binari dell'AV che scavalcano
due dei quattro binari dell'attuale linea Prato-Firenze.
La necessità di
questa opera, il cui costo previsto è di circa
70 milioni di €, è dovuta alla volontà di
tenere separate le linee AV da quelle convenzionali
per i treni AV che si dirigono alla stazione di
Santa Maria Novella.
-
Galleria a doppia canna da
Castello alla stazione di Firenze Campo Marte.
Due gallerie lunghe circa sette chilometri che
attraverseranno la città passando
sotto quartieri e monumenti come la Fortezza da Basso.
Nei tratti in cui queste gallerie risaliranno in
superficie la loro distanza dalle abitazioni sarà davvero
minima con problemi per la stabilità degli
edifici soprastanti.
-
Stazione in località Macelli su
progetto di Foster. Il progetto è esteticamente
molto bello. Quello che non va in questo progetto è il
fatto che la nuova stazione si trova a più di
un chilometro dalla stazione di Santa Maria Novella
e lontano dai collegamenti con la rete ferroviaria.
La costruzione di questa nuova stazione in una zona
centrale della città sarà uno stravolgimento
urbanistico del tessuto cittadino di cui non è stato
fatto nessuno studio. Probabilmente è legato
alla scelta degli amministratori toscani di privilegiare
la Fortezza da Basso come sede fieristica: scegliere
un luogo all'interno di una città con un centro
storico fragile e denso come Firenze per attività di
questo genere è folle. Questa scelta è naturalmente
legata ad interessi di gruppi finanziari e immobiliari
che ormai decidono la politica delle città.
Per costruire questa cittadina sotterranea è previsto
lo scavo di una voragine immensa, in mezzo ad un
quartiere abitato, di 750.000 metri cubi.
Un problema enorme che questo progetto di passante
ferroviario presenta è l'impatto ambientale.
Già nel progetto sono evidenziati problemi molto
grossi (stabilità edifici, inquinamento acustico,
polveri, cantieri...), ma uno in particolare fa tremare:
l'impatto con la falda sotterranea. Modelli ricavati
dal progetto parlano di “effetto diga” che
questo enorme manufatto sotterraneo provocherà;
vale a dire che a monte del complesso gallerie/stazione
ci sarà un forte innalzamento della falda (con
i problemi di allagamento che potranno derivare), a
valle ci sarà un abbassamento della stessa falda
con rischi di abbassamento e cedimento del terreno
su cui sono costruiti interi quartieri di Firenze!
Sempre nel progetto si parla di “mitigazioni” di
questo effetto diga, ma non sono stati fatti modelli
accurati e soprattutto questi interventi non sono in
preventivo di spesa. Tecnici che abbiamo consultato
ci hanno detto che gli effetti dei “sifoni” di
cui si parla nel progetto non sono certi, che la realizzazione
di questi prevede costi immani. Insomma una sciagura
sicura pare abbattersi sull'ambiente e sulle finanze
della città. E la chiamano Alta Velocità.
Ultima piccola perla di questo progetto: la velocità massima
prevista per questa linea sarà di 70 km/h, inferiore
agli attuali binari di superficie...
Buona fortuna Firenze!
Comitato
contro il sottoattraversamento AV di Firenze
338 3092948 - 335 1246551 |