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PER UN 8 MARZO DI PACE E DI DISARMO

La ricorrenza internazionale dell’8 marzo è sempre un’occasione per interrogarsi sul ruolo delle donne e dei loro movimenti, nella storia e nell’attualità.
Noi donne del Tavolo di lavoro “Cacciabombardieri F35 a Cameri: quale futuro?” -idealmente insieme alle donne dei Comitati No Dal Molin di Vicenza e alle donne di pace di tutto il mondo - riproponiamo dubbi domande opposizioni e speranze di cambiamento.

7 febbraio : con la firma del Memorandum la partecipazione italiana al progetto JSF fa un passo avanti, giustificata con esigenze nazionali strategico-militari e valorizzata come opportunità industriale e occupazionale.
Ma ci sono domande a cui non si dà risposta.

  • Perché lo stato italiano continua ad impegnare nel progetto enormi fondi pubblici? Con quelle cifre quante altre opportunità di lavoro e ricerca si possono finanziare?
  • Per quali strategie di politica estera l’Italia continua a sostenere il progetto JSF firmato Pentagono/Lockheed?
  • Perché a Cameri e in provincia di Novara si chiudono occhi e coscienze e si ripetono all’unisono promesse fumose e non garantite di una manciata di posti di lavoro?

Ci dicono: “Gli F35 servono per la difesa”.
L’ONU ha rilanciato l’allarme: il cambio climatico minaccia il futuro dell’umanità, gli impegni attuali non bastano, i ritardi sono irrimediabili. Da queste minacce vogliamo essere difese oggi e vogliamo difendere figli/e e nipoti per domani.
E’ qui che lo stato deve investire in ricerca e produzione, sono queste le vere priorità comuni.

Sappiamo che lo stile di vita medio europeo consuma di fatto le risorse di 2 pianeti e quello statunitense ne consuma 5 : e di pianeta ne abbiamo uno solo per tutti ! Divoriamo risorse energetiche, consumiamo e inquiniamo acqua terra aria, senza lasciare alla madre terra il tempo di rinnovare e ripulire. Condanniamo il Sud del mondo a garantire la sopravvivenza planetaria con la sua povertà, sete , fame.
E’ qui che bisogna trovare strategie e strumenti di sicurezza del futuro comune, non nelle bombe aviotrasportate.

In questi giorni si parla di nuovo di minacce di guerra e di piani di bombardamenti preventivi USA su impianti di arricchimento dell’uranio in Iran: aspettiamo in silenzio un’altra avventura senza ritorno, altri danni collaterali (vittime civili, danni ambientali, profughi), altre catene di violenza?

Non sentiamo voci di saggezza, sentiamo rombi di cacciabombardieri.

Per questo alziamo le nostre voci “disarmanti”.

DONNE DEL TAVOLO DI LAVORO NO F35

Ultimo aggiornamento: Venerdì, 2-mar-07