La riunione
è stata tutta “politica”.
L’ordine
del giorno della riunione avrebbe previsto la presentazione da parte della
Provincia delle fasi istruttorie del Piano Strategico per l’area interessata
dall’asse Torino-Lione, da Chivasso al confine francese.
Ha aperto
il Presidente Virano riferendo che nella riunione del comitato di pilotaggio le
amministrazioni territoriali avevano sostenuto l’inopportunità che
l’osservatorio entrasse nel merito dei problemi del Piano Strategico prima che
tra le amministrazioni stesse e il governo ci fosse stato un chiarimento
politico, già chiesto ed ottenuto per inizio gennaio. Ha valutato come
incomprensibile questa posizione. Dopo quello del Presidente vi sono stati
diversi altri interventi in cui da più parti si chiedeva che l’osservatorio
procedesse comunque coi lavori relativi al Piano Strategico, senza accettare
condizionamenti da parte del comitato di pilotaggio.
A questo
punto è intervenuto il prof. Tartaglia il quale ha osservato che:
-
il punto centrale riguarda le scelte relative alla linea
Torino-Lione in quanto tale, più che il Piano Strategico e i dubbi concernono
precisamente il punto centrale;
-
il risultato dei lavori dell’osservatorio, espresso in
termini minimali, è che fra le priorità di intervento sul collegamento
Torino-Lione l’eventuale tunnel di base occupa l’ultimo posto, non certo il
primo;
-
nelle priorità concrete del Governo (non quelle delle
dichiarazioni, ma dei fatti come le scadenze contenute nel dossier trasmesso a
Bruxelles) il tunnel di base è evidentemente al primo posto e tutto il resto
segue;
-
dal punto di vista tecnico vi è dunque un totale disaccordo
tra le risultanze dell’osservatorio relative alle priorità (e anche
all’opportunità degli interventi) e le scelte del governo che pare del tutto
ignorare le valutazioni che in osservatorio vengono fatte;
-
essendo la divaricazione tra valutazioni tecniche e scelte
politiche il problema torna in capo alle amministrazioni territoriali, cioè ai
soggetti titolati, con il governo, ad affrontare questioni politiche; di qui la
richiesta di incontro previsto per inizio gennaio;
-
in sede tecnica è stata avanzata a suo tempo una proposta
metodologica, denominata FARE, impostata su di una sequenza razionale di azioni
e di verifiche; questa proposta è stata messa agli atti, ma mai discussa o
considerata nel merito; una volta di più l’ignorare la presenza di questa
proposta rinvia alla dimensione politica e motiva la richiesta di chiarimento
già avanzata;
-
la valutazione delle amministrazioni locali è stata, ed è
dai tecnici condivisa, che non sia possibile entrare nel merito di ulteriori
aspetti tecnici, in assenza di un chiarimento, per non alimentare la sensazione
diffusa dai mezzi di comunicazione che vi sia un accordo che non esiste.
A queste dichiarazioni sono seguiti alcuni vivaci interventi. In particolare il Presidente ha difeso la necessità da parte del governo di fissare delle tappe operative e delle scadenze per soddisfare i requisiti del finanziamento europeo. Ha ribadito di ritenere incomprensibili e contraddittorie certe prese di posizione da parte di molti sindaci e dichiarato che esse porterebbero a vanificare il lavoro fatto dall’osservatorio, cui ha riconosciuto il merito di aver chiarito i parametri oggettivi del problema e anche di aver fissato la corretta scala di priorità. Ha ricordato che più Governi e il Parlamento unanime sono orientati alla realizzazione della nuova linea, tunnel di base incluso, e che poche Amministrazioni Locali vi si oppongono; che l’abbandono del dialogo porterebbe ancora ad una contrapposizione in termini di forza. Ha considerato che ci deve essere un difetto di comunicazione tra i tecnici della Bassa Valle di Susa e le corrispondenti Amministrazioni, in quanto evidentemente i tecnici non informano adeguatamente sui passi avanti che vengono fatti riguardo al riequilibrio modale e al trasporto pubblico locale. Infine il Presidente ha dichiarato che alla prossima riunione del 30/12 porterà una traccia di lavoro sulle specifiche di progetto per il progetto preliminare dell’intera opera con una ipotesi di calendario di lavori per giungere ad una conclusione operativa al riguardo. Se, non tanto sul merito quanto sul metodo e sui tempi, vi sarà accordo da parte di tutto l’osservatorio si procederà di conseguenza; qualora l’accordo non fosse unanime spiegherà al Governo che l’osservatorio ha concluso la sua funzione.
Per parte
nostra abbiamo ribadito che, se non in presenza di un mandato esplicito in tal
senso da parte dei nostri danti causa, non entreremo nel merito di alcun
aspetto progettuale relativo ad eventuali opere.
Angelo
Tartaglia