6 Dicembre 2005
Sono un giornalista della Stampa, questa notte ero dentro il presidio Anti-TAV e ho visto con i miei occhi quello che è successo: poco dopo le 3.30 cellerini, polizia e carabinieri sono arrivati in forze, (almeno cinquanta tra furgoni e camionette, più di 500 persone, a occhi e nella concitazione del "momento", che è stato lunghissimo), hanno caricato e picchiato a sangue freddo, ragazzi e anziani. Uno stava dormendo, era avvolto nelle coperte e sdraiato per terra, un'altra, il tipo più imbelle che abbia mai conosciuto, con un collare medico al collo, colpita in fronte, sanguinante, un anziano, avrà avuto settant'anni, buttato per terra e picchiato..
Ci hanno chiusi nella baracca che la gente usava per scaldarsi, mi hanno
tenuto lì quasi un'ora - la tensione era altissima e c'erano feriti -
nonostante dicessi che ero giornalista. E' arrivato il sindaco di Venaus, ho
chiesto ancora di uscire e mi hanno fatto andar via. Gli altri sono rimasti lì
fino a stamattina alle sette, mi hanno detto che hanno ancora caricato.
A parte TUTTE le altre considerazioni, che sono tante, dico solo una
cosa: NON C'ERA BISOGNO DI PICCHIARE, NON C'ERANO FACINOROSI, NON "CI SONO
STATI SCONTRI", "TAFFERUGLI", MA UNA CARICA CON PESTAGGI,
MANGANELLATE su persone che non opponevano resistenza fisica, ma tende, qualche
fuoco per scaldarsi, stufe a legna.
In quelle ore lo Stato e la democrazia sono state una parola vuota.
Carlo Grande