Sulla
sciagura di Viareggio pesano errori e scelte politiche antiche, fatte da tutti
i governi che si succedono da 20 anni.
Comunicato stampa del Comitato contro il
Sottoattraversamento AV di Firenze
Viareggio, una tragedia figlia di scelte economiche sbagliate
L'entità del disastro di Viareggio lascia attoniti. Il numero
delle vittime e l'estensione dei danni ci parlano di una catastrofe.
Il cordoglio di tutti
i partecipanti al Comitato vanno a tutti quelli che hanno perduto parenti o
amici.
Il nostro impegno nel promuovere un trasporto pubblico efficiente
e sicuro non può esimerci da fare, fin da ora, alcune considerazioni, mentre
attendiamo gli esiti delle indagini della magistratura per una valutazione
definitiva.
La prima è che l'aver convogliato la quasi
totalità delle risorse economiche ad un progetto faraonico come l'Alta Velocità
"all'italiana" ha provocato l'abbandono di tutti gli altri settori
del trasporto ferroviario; in particolare quello delle merci ha visto un calo
progressivo e costante che non può che prevedere il sostanziale smantellamento
di questo servizio. Questo è frutto di una greve decisione politica che ha
autorizzato il vertice FS a questa politica dissennata.
La seconda è una riflessione sul
processo di privatizzazione delle FS che ha dato nella generalità un esito
negativo. In particolare nel settore delle merci ha visto un abbassamento delle
norme di sicurezza per i lavoratori interessati tra i quali gli incidenti sono,
in percentuale, molto aumentati. Il fatto che il presidente delle FS Moretti si
trinceri, per scaricarsi delle responsabilità aziendali, dietro il fatto che i
carri coinvolti nell'incidente non sono di proprietà delle FS è un implicito
riconoscimento del fatto che ai privati non può essere delegato un fatto importante
come la sicurezza e la manutenzione. E' la constatazione che "il porsi sul
mercato", come ama dire Moretti, non è la panacea per tutti i problemi,
anzi i vincoli di bilancio e la ricerca ossessiva di profitto provocano
economie che spesso portano a tragiche conseguenze. Il degrado delle ferrovie
della Gran Bretagna (le prime privatizzate) avrebbe dovuto insegnare qualcosa,
ma pare che i nostri politici e i nostri manager non se ne siano accorti.
Una azienda pubblica sana (moralmente ed economicamente), il cui
unico compito sarebbe quello di produrre e garantire il trasporto pubblico,
dovrebbe sovrintendere e coordinare lo sviluppo di un settore così importante
per un paese moderno e non delegarlo ad una fantomatica imprenditorialità che
non può e non vuole farlo.
Invece oggi siamo attoniti a contare i morti, i feriti, le case
distrutte di un disastro che sarebbe stato improbabile se le risorse fossero
state saggiamente destinate a garantire manutenzione e controlli di sicurezza.
Per questo ribadiamo la nostra ossessiva richiesta:
che le risorse pubbliche siano destinate alla sicurezza e al trasporto
pubblico, quello dei pendolari, delle merci, di tutti quelli che hanno bisogno
di spostarsi nel nostro paese. Che si abbandonino progetti folli come il tunnel
sotto Firenze: inutile per le ferrovie, dannoso per città e ambiente,
catastrofico per le casse dello stato.
1/7/’09