LA
SOCIETÀ ITALO-FRANCESE CHE DEVE FARE IL PROGETTO DELLA LINEA
RESPINGE
LE ACCUSE DI RITARDI
«To-Lione frenata da chi contesta»
«Ltf»
contro comitati No Tav e sindaci della Valle
da La Stampa del 20/4/2005
«I ritardi
nell’esecuzione dei sondaggi in Italia? Colpa dei comitati No Tav che hanno
impedito ad Ltf di accedere regolarmente ai terreni, tanto che si è stati
obbligati a procedere, come prevede la legge, all’invio dei decreti di accesso
temporaneo.
In
ogni caso i 17 sondaggi saranno completati entro l’anno». François Lépine,
presidente della società mista italo-francese che ha il compito di presentare
il progetto per la Torino-Lione risponde così al segretario di Transpadana,
Bruno Bottiglieri, che accusa Ltf di non rispettare il cronoprogramma dei
lavori di ricognizione. E il problema non è risolto, anzi. Lépine sottolinea
che la Lyon Turin Ferroviarie ha consegnato alle società che si sono
aggiudicate l’appalto i lavori per la realizzazione del cunicolo di Venaus. Lo
ha fatto lo scorso 11 aprile e da quel giorno l’impresa sta elaborando il
progetto definitivo per poi iniziare le attività di cantiere, presumibilmente a
partire dalla metà di maggio.
Il
movimento No Tav, però, si è già organizzato e ha già piazzato una
tenda-presidio attiva 24 ore su 24 con l’intenzione dichiarata di impedire
l’avvio delle attività di scavo. Poi ci sono le azioni politiche. Nelle scorse
settimane 39 consigli comunali delle città interessate dal passaggio della
Torino-Lione e della gronda merci, da Venaria a Moncenisio, si sono riuniti in
piazza Castello a pochi passi dalla giunta regionale e hanno approvato un
ordine del giorno che chiede di riaprire la discussione e di congelare il
progetto di attraversamento veloce.
Un
segnale politico di dissenso che l’altro giorno è stato esportato anche in
Savoia dove i presidenti delle Comunità Montane dell’Alta e Bassa Val di Susa e
una quindicina di sindaci hanno manifestato durante il vertice tra i ministri
dei Trasporti Pietro Lunardi e Gil De Robien.
E’ evidente, a questo punto, che i
lavori di scavo del cunicolo di Venaus diventano un problema politico e di
ordine pubblico che toccherà ai «Palazzi» gestire. Si vedrà. Una cosa è certa:
«Per via delle difficoltà incontrate da LTF nei lavori di ricognizione,
difficoltà indipendenti dalla volontà e dall’operato di LTF, e dell’iter da
rispettare tra i due Stati e l’Unione Europea, realisticamente non si potranno
iniziare i lavori del tunnel di base prima del 2008», precisa Lépine. Detto
questo il presidente di Ltf, comunque, ribadisce che «la consegna del progetto
definitivo verrà trasmessa alla CIPE, dopo approvazione della Conferenza
intergovernativa, come previsto, all’inizio del 2006. Sul piano delle procedure
amministrative le inchieste pubbliche saranno avviate sia in Italia che in
Francia nel 2006». Lépine, infine, fa il punto sullo stato di avanzamento dei
lavori di ricognizione in territorio francese. Spiega: «Lo scavo della
discenderia di St. Martin La Porte prosegue secondo cronoprogramma. Sono stati
scavati circa 1200 metri sui 2050 previsti come hanno potuto constatare i
ministri Lunardi e Gil De Robien». Per quanto riguarda la discenderia di Modane
«i lavori sono al momento fermi. C’è una nuova gara d’appalto che dovrebbe
permettere di riprendere gli scavi entro la metà del 2005». Insomma per Lépine
«sarebbe auspicabile che tutti gli interlocutori coinvolti in questo importante
progetto si impegnassero a fare squadra, anziché prodursi in sterili
polemiche».