In cento hanno marciato su Susa "E un sopralluogo, noi ci saremo"

Perino: «Dal 2005 nulla è cambiato Vogliono imporre i lavori con la forza»

 

di Raphael Zanotti  da La Stampa del 7/1/10 – pag. 48

 

Sopralluogo dei No Tav, ie­ri pomeriggio, ai terreni di Susa dove nei prossimi giorni dovrebbero iniziare i sondaggi suggeriti da Ltf (Lyon Turin Ferroviaire) e Rfi (Rete ferroviaria italia­na) per il nuovo collega­mento ferroviario.

 

Una gita, nel giorno della Befana, del tutto spontanea. I No Tav si sono incontrati al presidio di Bruzolo per deci­dere quale linea adottare al prossimo coordinamento dei comitati, ma un sms male interpretato ha fatto sì che si trovasse sul posto un cen­tinaio di persone.

 

«A quel punto ci siamo detti: "Andiamo a vedere i terreni su cui dovranno fare i sondaggi per gli assi 68 e 69"» spiega Alberto Perino, leader storico del movimen­to. Un sopralluogo in piena regola, quello effettuato dai No Tav, per studiare terre­ni, accessi, possibilità, utilità in vista di un'iniziativa che di sicuro cercherà di contra­stare i sondaggi previsti per il 10 o l'11 gennaio.

 

«Non abbiamo fatto altro se non quello che hanno fat­to carabinieri e Digos il gior­no prima - continua Perino -. In ogni caso hanno già per­so: se per fare un buco di 40 metri schierano la forza pub­blica, quando apriranno il cantiere cosa chiamano, gli americani?».

 

Alla «spedizione conoscitiva» era presente qualche consigliere comunale, ma nessun sindaco. Carabinieri e Digos, visto l'assembra­mento, hanno tenuto monitorata la situazione, senza però intervenire visto che nessuno stava commetten­do alcun tipo di reato. Arri­vati alle 16, dopo aver verificato la geografia dei luoghi, il gruppo si è allontanato in­torno alle 17,45.

 

«Quando arriveranno, noi saremo qua, non c'è nessun mistero - spiega Perino -. È incredibile come dal 2005 a oggi non sia cambiato nulla: allora tentavano di fare le opere pubbliche senza i citta­dini e ancora oggi pensano di farlo allo stesso modo, impo­nendoli con la forza pubblica. Forse l'unica differenza che davvero esiste è che almeno cinque anni fa i soldi li avevano. Oggi l'Unione Europea de­ve dare 430 milioni di euro, ma lo farà solo quando lo Sta­to darà la sua parte, ovvero 900 milioni. Dove sono quei soldi? Nessuno lo dice».

 

La campagna di manife­stazioni dei No Tav è piutto­sto fitta. Sabato è prevista una prima manifestazione in mattinata: alle 10,45 assem­bramento in strada del Fornas a Rivoli per il sondaggio G49 su terreno privato. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, marcia verso il Tignai con appuntamento a Bussoleno, in piazza della Chiesa, sito previsto per il sondaggio S74 su area privata a Tignai. Il giorno dopo, ovvero domeni­ca, Befana No Tav a Sant'An­tonino di Susa con appunta­mento in piazza della Stazio­ne alle 14 e marcia verso la «Vignassa», altro sito dove è previsto un sondaggio, l’S88.

 

Nonostante il gelo è di tutta evidenza che sarà un gennaio piuttosto caldo in Val di Susa.