Tav, progetto dal CIPE in estate
La Regione richiede lo slittamento del preliminare
“Prima accertiamo se c’è l’amianto sotto il Musinè”
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova n.83 del 16/11/2004
L’approvazione del progetto preliminare della “gronda” del TAV slitta alla prossima estate. La Regione ha così accolto in parte ua delle richieste dei sindaci della valle di Susa e della cintura: prima verranno effettuati i sondaggi per scoprire se nella roccia del Musinè c’è amianto e poi sarà presentato al Cipe il tracciato.
Il progetto era stato ritirato nel 2003 da RFI su pressione dei ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture, in previsione delle tante osservazioni degli enti locali e della Regione. Il 12 Luglio di quest’anno il nuovo progetto di RFI è stato approvato dalla Regione con nuove richieste di integrazioni. Il 7 ottobre scorso ha avuto il benestare con prescrizioni anche dall’ufficio Valutazione Impatto Ambientale del ministero dell’ambiente. A fine Novembre era prevista l’approvazione da parte del Cipe ma, su richiesta della Regione, è slittato a dopo Giugno l’esame del Comitato che deve approvare il progetto e finanziarlo in base alla Legge obiettivo.
Nel progetto preliminare saranno così inseriti i risultati dei sondaggi geognostici, che a questo punto RFI deve appaltare senza troppi ritardi. “Abbiamo voluto i sondaggi prima dell’approvazione del Cipe – spiega l’assessore ai trasporti della Regione, William Casoni – per sapere subito se nelle rocce del Musinè c’è amianto. I sondaggi serviranno anche a rassicurare la popolazione e gli amministratori. Se i carotaggi scopriranno amianto nelle rocce che dovranno essere scavate per fare le gallerie da Caselette a Caprie e da Caprie a San Didero noi saremo i primi a prenderne atto ed a chiedere a RFI una revisione del progetto”
Ma i sondaggi per la tratta internazionale della Torino-Lione stanno incontrando la ferma resistenza da parte degli amministratori della valle. “Appunto. Adesso vedremo se si vuole davvero fare chiarezza sulla presenza dell’amianto oppure se si cercano scuse per ritardare l’opera. In questo modo vogliamo bloccare sul nascere le preoccupazioni dei medici della valle e degli amministratori che oggi temono appunto che lo scavo delle gallerie possa liberare asbesto nell’aria”. Per Casoni con i risultati dei sondaggi dovranno arrivare anche le prescrizioni e i relativi costi da aggiungere allo stanziamento per l’opera.
Questa tratta tutta italiana della Torino-Lione, senza le precauzioni (costose) da adottare se venisse trovato amianto, costa 2.375 milioni di Euro e prevede 23 chilometri di gallerie. Per la tratta internazionale LTF ha avuto l’approvazione del Cipe sulla base dei sondaggi effettuati da Alpetunnel negli anni ’90. I nuovi sondaggi devono partire adesso.
A questo proposito la Comunità Montana Bassa Valle sta lavorando per convincere i proprietari dei terreni che hanno già dato la propria disponibilità a LTF per l’occupazione dei terreni a rescindere i contratti. Ma a LTF non risulta che per ora ci siano defezioni anche se i sondaggi non sono imminenti. Dopo l’accordo procedimentale, non firmato dai sindaci, e la costituzione della cabina di monitoraggio i sondaggi potrebbero iniziare da un momento all’altro. “Ho detto a LTF di partire subito” informa Casoni. “Non possiamo iniziare con i sindaci contro” ammettono a LTF. E Ferrentino conferma la linea dura, pur nel rispetto della legalità, annunciando che i sindaci bloccheranno i cantieri di trivellazione anche se LTF farà valere i decreti di occupazione dei terreni. “Se iniziano i sondaggi i sindaci saranno presenti sui terreni interessati organizzando consigli comunali aperti alla popolazione. Se inizieranno non potremo non denunciare che le trivellazioni avvengono fuori da un accordo con gli enti locali”.