Per rilanciare lo scalo ferroviario non serve il Tav
Aumentano le prese di posizione dei sindaci alla presentazione dello studio di Polinomia
di Clara Calavita
da Luna Nuova del 10/11/09 – pag. 31
Rivalta - Argomenti
importanti e un'esplicita presa di posizione contro il Tav da parte di alcuni
sindaci della zona sabato mattina, alla presentazione pubblica dello studio
sul Sito e lo scalo merci di Orbassano commissionato dal Comune. Lo scopo dello
studio, costato 14500 euro, era rispondere ad alcuni quesiti riguardanti
l'utilizzo attuale e le prospettive di sviluppo futuro dell'area, anche alla
luce di alcuni dei tracciati per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione che
passerebbero in questa zona proprio per coinvolgere lo scalo. Tuttavia la
partecipazione è stata scarsa e, escludendo alcuni consiglieri comunali, sono
stati molto pochi i cittadini presenti. A disertare anche molti tra i relatori
annunciati, tra cui il rappresentante della commissione inter-governativa
Saverio Palchetti, il presidente dell'Osservatorio Mario Virano e i rappresentanti
di Regione, Provincia e Ferrovie. Presenti invece i sindaci di alcuni comuni
della zona e il presidente di Sito Alessandro Di Benedetto.
Il contenuto dello
studio, eseguito dalla società Polinomia, è stato illustrato da uno
degli ingegneri che l'hanno elaborato. Alfredo Drufuca. Tra gli argomenti di
maggiore importanza, anche in relazione al potenziamento in caso di passaggio
della linea Torino-Lione, il fatto che «L'operatività del polo logistico
del Sito e del centro agroalimentare sia in linea con la media per questo tipo
di impianti. Al contrario, lo scalo merci è decisamente sovradimensionato, e
infatti vari binari sono stati smantellati. L'intermodalità con il Sito, cioè
lo scambio delle merci tra gomma e ferrovia, arriva appena a 10 treni al
giorno. Lo stesso si può dire per l'autostrada ferroviaria alpina, che
potrebbe movimentare un milione di tonnellate all'anno e invece ne muove appena
300mila».
I problemi del Sito derivano dalla presenza al suo interno di attività non consone alla struttura, come quelle commerciali, che per esempio fanno sì che entrate e uscite non siano controllate.
Inoltre è solo un polo
di attestamento, con un'offerta di servizi molto tradizionale, e fa un uso
molto limitato dell'intermodalità anche perché lo scalo merci di Orbassano non
è adeguato alle richieste degli operatori logistici.
Le conclusioni dello
studio sono importanti. «Lo scalo va ripensato ed è fondamentale aprirlo a
operatori ferroviari per alimentare i rapporti con il Sito – ha spiegato
Drufuca - Anche il passaggio della ferrovia metropolitana per i passeggeri è
molto importante per la sua ridefinizione. Invece il problema che esso sia
passante o no rispetto alla nuova linea non è rilevante per la sua ridefinizione,
perché questo è solo un terminale di attestamento. In ogni caso il passaggio
dovrebbe avvenire attraverso una nuova stazione. Non serve costruire adesso
grandi impianti, ma dare accesso a operatori capaci per risollevare il
trasporto ferroviario». Queste conclusioni hanno soddisfatto i
rappresentanti dei comitati No Tav presenti al seminario perché «Dimostrano
che per il rilancio dell'area il Tav non è necessario».
A sostegno del
passaggio del Tav allo scalo di Orbassano si sono schierati sia il rappresentante
della federazione degli autotrasportatori sia il presidente di Sito Alessandro
Di Benedetto: «II trasporto su ferrovia è poco usato perché i suoi
tempi sono decisi dalle ferrovie e non sono adatti alle esigenze degli
operatori commerciali, perché troppo lenti. Solo nel 2008 una legge regionale
ha stanziato 10 milioni di euro per sviluppare l'intermodalità del Sito. L'alta
velocità è un'opportunità, un elemento di attrattiva per gli operatori
in questa ottica di sviluppo».
Franco Dessi, sindaco
di Rivoli, e Giuseppina Cavigliasso, primo cittadino di Villarbasse, hanno
invece reso esplicita una posizione molto più critica, chiedendo e ottenendo
conferma del fatto che «Il passaggio del Tav non è rilevante riguardo alla
necessità di integrare le varie piattaforme logistiche e rispetto al
raggiungimento di questo obiettivo».
La Cavigliasso ha
anche spiegato che «Per il nostro Comune la collina e le sue risorse sono
importantissime e non possiamo metterle a rischio. Ecco perché dobbiamo capire
quali sono i reali vantaggi economici derivanti dal rendere passante lo scalo,
e oggi è parso di capire che non ce ne siano».
Il sindaco di Rivalta
Amalia Neirotti, in chiusura, ha dichiarato l'intenzione di lanciare un
laboratorio territoriale per rilanciare Sito e centro intermodale, e di fornire
all’Osservatorio i risultati di analisi e sondaggi già esistenti che riguardano
il territorio, dopo che il consiglio comunale si è dichiarato contrario ai
sondaggi geognostici lungo le ipotesi di tracciato del Tav che coinvolgono il
parco del Sangone e la collina morenica.