Sit-in No Tav davanti all'acciaieria, frecciate a Dorino Piras

Luna Nuova, 25/8/06

 

S.DIDERO - Per la prima volta la protesta contro l'inquinamento da diossina e pcb arriva fin davanti ai cancelli delle acciaierie Beltrame, l'azienda nell'occhio del ciclone proprio a causa delle sue emissioni. Alcune centinaia di manifestanti si sono ritrovati sabato 29 luglio nei pressi del cavalcavia di S.Didero e poi di lì hanno marciato verso la fabbrica, per ribadire il no all'autorizzazione ambientale integrata, che invece la Provincia aveva concesso all'azienda siderurgica nei giorni precedenti, suscitando un coro di proteste, sia tra gli amministratori valsusini, sia nei cittadini, riuniti nel battagliero comitato Emissioni Zero, che ha organizzato l'inedito sit-in davanti all'azienda.

Una marcia che ha affiancato le bandiere No Tav agli espliciti e coloriti cartelli, con allarmanti accostamenti a Seveso e frecciate all'assessore provinciale Piras ("Mettiamo Dorino nel camino"), reo di aver firmato la concessione dell'autorizzazione ambientale alla Beltrame. Il più gettonato da flash e telecamere è però stato quello sorretto da una donna di S.Didero, Donata Martelli: "Mio padre lavorava alla acciaierie e viveva a S.Didero... è morto all'età di 63 anni di tumore ai bronchi... i nostri figli a che età moriranno?". Il corteo si è concluso davanti ai cancelli della Beltrame, dove in molti hanno preso la parola: Enrico Vair, a nome del comitato Emissioni Zero, e la sindaca di S.Didero Loredana Bellone, hanno chiarito come non sia loro intenzione far chiudere la fabbrica, ma al tempo stesso hanno ribadito che la lotta alle emissioni inquinanti non farà più sconti a nessuno. Una piccola delegazione di lavoratori della Beltrame ha assistito alla manifestazione in silenzio dai locali della portineria. Per loro aveva parlato il volantino affisso ai cancelli dalle rsu e titolato dall'articolo 1 della Costituzione, "L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro": «Non accettiamo la chiusura dell'acciaieria come unica soluzione. Su questo terreno non troverete i lavoratori dalla vostra parte». Qualcuno ci ha incollato a fianco un post-it: «Sarebbe bello vedervi impegnati in difesa di un altro articolo della Costituzione, quello del diritto alla salute, vostra e nostra».

Claudio Rovere