S. Giorio e il divorzio dall’Osservatorio: voto quasi
unanime
di Paola Meinardi da Luna Nuova del 13/3 /09 – pag. 18
S.Giorio - II consiglio comunale ha deliberato a larga maggioranza, lunedì sera, il proprio allontanamento dalle posizioni dell'Osservatorio. Non una netta presa di posizione per l'uscita dallo strumento con cui si discute di Torino-Lione, presieduto da Mario Virano, ma comunque una posizione critica da cui si sono dissociati nettamente solo il vicesindaco Danilo Bar e il capogruppo di minoranza Luca Giai. Astenuto il primo cittadino Luigi Richard Garnero. Ennesima dimostrazione di come sulla questione Tav, l'amministrazione non abbia più ultimamente una posizione comune da perseguire ma navighi a vista.
L'ordine del giorno ribadisce la contrarietà al
Tav, al tunnel di base e alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione e «la
volontà del consiglio comunale di opporsi istituzionalmente con fermezza
all'esecuzione sul proprio territorio di qualunque tracciato e opera
connessa». Ma la novità sta nelle righe che seguono dove si afferma di «non
accettare di partecipare a un tavolo di progettazione di un'opera che non si
condivide e per di più decisa unilateralmente senza che sia stato esaurito
l'esame dei due ultimi punti dell'Osservatorio, dove viene data per
immodificabile la sua realizzazione e dove si discute esclusivamente di un
tracciato già definito nel dossier europeo».
La conclusione è che «la posizione dei
tecnici della comunità montana bassa valle di Susa nell'Osservatorio non può rappresentare
la posizione del Comune». Ciò nonostante si sottolinea che
l'amministrazione non intende «sottrarsi alla imprescindibile necessità di
difendere il territorio comunale in ogni sede istituzionale e circostanza
politica dove si discutono le modificazioni del territorio» e chiede di
essere «preventivamente informata su quegli interventi che possono avere
ripercussioni dirette e indirette sul territorio comunale, al fine di
permetterle di adottare immediatamente i conseguenti provvedimenti».
A conclusione si
ribadisce ancora una volta la necessità che il Governo adotti politiche per il
trasferimento del trasporto merci da gomma a rotaia, utilizzando la linea
storica che a oggi è in grado di sopportare volumi di traffico decisamente
maggiori. Tutto questo perché l'Osservatorio, secondo l'amministrazione, non
sarebbe più un organo che esamina la fattibilità dell'opera ma un tavolo dove
si discute di come fare il Tav. La discussione a seguito della presentazione
dell'ordine del giorno si è chiusa piuttosto in fretta. Il capogruppo Giai ha
motivato la sua contrarietà «per coerenza con la votazione contraria della
volta scorsa dove già si parlava di uscire dall'Osservatorio». Il sindaco
Richard Garnero si è astenuto e il vicesindaco Bar ha votato contro. Otto, i
voti a favore.
L'ordine del giorno
impegna anche l'amministrazione a fare al più presto una campagna informativa,
anche attraverso una serata pubblica, per illustrare alla cittadinanza la
posizione dell'amministrazione sulla questione Torino-Lione che appare più che
mai eterogenea e trasversale. E se da una parte, chi è contrario al Tav e
all'Osservatorio sta già lavorando per una futura lista comune (si veda Fulvio
Durando e Marina Clerico), non è escluso che anche chi si ritrova su posizioni
pro-Osservatorio, tenti l'unificazione in vista delle amministrative di giugno.