Circa due terzi della somma appartenevano a una famiglia di Volpiano,
il resto a tre persone. In otto sono finiti in manette
da La Stampa del 3/1/11
Beni per 30 milioni di euro tra abitazioni, terreni, aziende e quote di società sparsi tra Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, circa due terzi appartenenti alla sola famiglia Marando di Volpiano. E' quanto scoperto e sequestrato dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Torino nel 2010 nell'ambito delle indagini riguardanti la cosca della 'ndrangheta operativa nel territorio piemontese, che hanno portato all'arresto di otto persone.
La
parte restante - pari a circa 10 milioni - apparteneva a tre persone, Ilario
D’Agostino, 47 anni, e il nipote Francesco Cardillo, 44 anni, già finiti in
manette, e Nicola Assisi, tuttora latitante. A questi ultimi faceva capo la
«Piovra» piemontese arricchitasi attraverso il riciclaggio di somme iperboliche
per l’acquisto di ville, terreni ed immobili coi soldi dei sub-appalti di Tav, Olimpiadi di Torino e
porto di Imperia.