Saitta ai No Tav: io sto con la polizia
Alta velocita’ Sergio Vallero, di rifondazione, e’
stato in prima linea nella resistenza passiva.
An e Forza
Italia attaccano il presidente del Consiglio provinciale, Antonio lo difende a
metà
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 3/11/05
– Pag 39 Cronaca di Torino
La foto lo ritrae mentre sta per cadere dopo aver cercato di
separare i manifestanti No Tav dai poliziotti lungo il sentiero in mezzo ai
boschi sopra Mompantero. Per quella foto Sergio Vallero, presidente del
Consiglio provinciale, è finito nel mirino di Alleanza Nazionale e di Forza
Italia che chiedono all’assemblea di Palazzo Cisterna un provvedimento di
censura nei suoi confronti. Secondo il centrodestra, infatti, «quell’immagine è
lesiva della dignità istituzionale e diseducativa ai fini della diffusione di
una cultura della legalità che mai come ora deve essere difesa da equivoci e
fraintendimenti». Vallero si difende così: «Non ero lì per oppormi alla Tav ma
per tenere aperta una porta al dialogo tra le istituzioni e la popolazione
della Val di Susa, così come ho fatto in questi quattro mesi». Il presidente
della Provincia, Antonio Saitta, lo difende a metà: «Se così stanno le cose ne
prendo atto, del resto la Provincia, pur ribadendo la priorità della
Torino-Lione, si è sempre adoperata per cercare il confronto con i residenti.
In ogni caso, personalmente, sono dalla parte delle forze dell’ordine».
Saitta
ricorda il Pier Paolo Pasolini degli Anni Sessanta quando di fronte alle
contestazioni degli studenti a valle Giulia si schierò a fianco dei poliziotti:
«Apprezzo il lavoro di mediazione svolto anche dal presidente Vallero ma è
evidente che solo grazie al comportamento delle forze dell’ordine è stato
possibile evitare che gli scontri degenerassero. Grazie a loro, adesso, sarà
possibile iniziare a discutere nel merito del progetto salvaguardando
concretamente le popolazioni della valle». Già, e la censura? Saitta la voterà?
Il presidente non si pronuncia: «Ne discuteremo in Consiglio provinciale. Una
cosa è certa: la posizione della giunta è chiara, la Torino-Lione è una
priorità e va fatta. In questo contesto siamo pronti al dialogo con le
popolazioni locali e a seguire la metodologia e il programma della Commissione
Rivalta. Questa è la linea».
Vallero, responsabile enti locali di Prc, ribadisce:
«Credo che anche autorevoli rappresentanti delle forze dell’ordine abbiano
riconosciuto l’importanza del lavoro di mediazione che io e altri rappresentanti
istituzionali abbiamo svolto il 31 ottobre. Una mediazione che sto portando
avanti da quattro mesi in seguito ad una precisa richiesta avanzata dalla
maggioranza del Consiglio provinciale e dai sindaci della Valle».
Non
la pensa così Barbara Bonino, capogruppo di An: «Il presidente del Consiglio
risultava in prima fila nella mischia tra manifestanti e forze dell’ordine. Una
presenza che può essere facilmente strumentalizzata da chi intenda portare sul
piano dello scontro e della violenza il confronto sui temi di attualità».
Aggiunge Bonino: «Non possiamo nasconderci che le proteste sono sconfinate in
intralcio grave ai servizi essenziali di trasporto, in intimidazioni e minacce,
in scontri con le forze dell'ordine». Infine l’affondo: «Vallero non ha avuto
un mandato né dal Consiglio né dalla conferenza dei capigruppo e la sua
partecipazione risulta irrispettosa delle differenti sensibilità e orientamenti
politici presenti».
Nadia Loiaconi, capogruppo di Forza Italia, chiede a
Vallero di «chiarire la sua posizione nei confronti della guerriglia scatenata
in valle dai Comitati no Tav, in relazione al ruolo istituzionale che ricopre».
Secondo Loiaconi si tratta di una posizione «ambigua» perché «la posizione
assunta dal suo partito contro la linea Torino-Lione, appare in evidente
contrasto con la linea della Provincia». Una sorta di conflitto di interessi
visto che Vallero «è al contempo presidente del Consiglio e responsabile degli
enti locali di Rifondazione».
Stefano
Esposito, capogruppo dei Ds, difende Vallero e il suo ruolo di mediatore: «E’
evidente, come testimoniano anche le forze dell’ordine, il ruolo di mediazione
svolto da Vallero. Certo, io al suo posto, non avrei partecipato ma è
innegabile che in questi mesi il presidente si è speso per tenere aperto il
dialogo a differenza di quello che in dieci anni non ha fatto il vicepresidente
della giunta regionale di An, William Casoni, che ha fatto marcire la
situazione». Anche Luigi Ricca, capogruppo dello Sdi, riconosce il «ruolo
importante di mediazione svolto per contenere la protesta. Credo si sia mosso
in buona fede. Adesso, però, è ora di decidere e di realizzare quell’opera».
Raffaele Petrarulo (Italia dei Valori) riconosce il «comportamento coerente di
Vallero» anche se chiede di sapere «in quale veste ha pertecipato alla
manifestazione». E Claudio Lubatti, vicecapogruppo della Margherita, conclude:
«Se Vallero ha partecipato alla protesta per difendere il percorso di dialogo
della Commissione Rivalta allora mi sta bene, se era lì per contestare la Tav
allora no, perché la linea della Provincia è per fare la Torino-Lione». Con
Vallero si schierano Prc, Comunisti Italiani e Verdi.