Ricorso al TAR per l’inceneritore del gerbido
(dal sito web www.enricomoriconi.it)
Tre consiglierei regionali, Moriconi dei Verdi, Dalmasso e Barassi di Rifondazione comunista, associazioni ambientaliste e alcuni cittadini hanno presentato ricorso al Tar assistiti dallo studio Dal Piaz, famoso amministrativista di Torino.
Il profilo di irregolarità rilevato è relativo al fatto che la
Valutazione di Impatto Ambientale per l’impianto di incenerimento, che pure
produrrà regime una potenza elettrica di 62 megawatt, è stata fatta a livello
locale, al contrario di quanto avviene per le centrali termoelettriche che al
di sopra della soglia dei 50 mW sono assoggettate a VIA nazionale. Perché per
una produzione superiore la prassi dovrebbe essere semplificata? Naturalmente
la Valutazione di Impatto Ambientale non è solo un pro forma ma è anche un modo
per verificare le potenziali ricadute ambientali e salutiste per le popolazioni
che devono convivere con gli impianti...
Qualcuno potrà osservare
che i due partiti avevano approvato poco tempo fa il piano provinciale dei
rifiuti che predava la realizzazione dell’impianto, questo ricorso però
sottolinea come sia diverso il dover accettare una decisione imposta da una
maggioranza di coalizione dal fatto che la prassi autorizzativa sia corretta o
meno.
Va comunque sottolineato come gli ambientalisti siano sempre
contrari alle imprese di incenerimento che costituiscono un pericolo per la
salute umana dal momento che le loro emissioni sono sicuramente pericolose,
qualunque sia la tecnologia usata, come dimostrano sempre più frequentemente le
ricerche sulle nanopolveri.
Il ricorso ha aperto una
rilevante polemica all’interno della maggioranza perché le forze a favore
dell’incenerimento, DS e Margherita, ne hanno approfittato per chiedere una
verifica di maggioranza.
Anche la minoranza non
ha mancato di alimentare la polemica tradendo in modo molto visibile il proprio
desiderio di subentrare alle forze ribelli nel sostegno a Mercedes Bresso.