L’attuale progetto del
TAV con Lione non tocca in alcun modo né la città di Torino né il suo centro
intermodale della cintura sud.
Da anni Regione, Provincia e Comune di Torino premono per una revisione del tracciato che, tramite un raccordo aggiuntivo in galleria sotto C.so Marche, porti i futuri treni passeggeri in città e quelli merci ad Orbassano; RFI lo considera un peggioramento del progetto, caratterizzato oltretutto da costi elevatissimi, e non ritiene di doverlo includere.
Per alzare il tono del “pressing” sulle ferrovie il 18 Luglio è stato firmato un protocollo di intesa (fra gli enti citati e la Camera di Commercio) per avviare lo studio di fattibilità di un faraonico corridoio multimodale su tre livelli, con corollario di “riqualificazione urbana” in superficie (leggi: nuovi appetiti per la speculazione edilizia).
(nota introduttiva del Comitato NO-TAV Torino)
Treno e auto su tre livelli
Al via il progetto dell´asse di corso Marche
Siglata l´intesa tra Regione, Provincia e Comune per il corridoio urbano che
scaricherà parte del traffico della tangenziale
di Marco Trabucco da Repubblica del 19/7/05
– pag IV – Cronaca di Torino
Se ne parla dal ´59 e adesso potrebbe diventare realtà: è l´asse stradale di corso Marche che taglierà la periferia Nord ovest di Torino, un «corridoio urbano» per scaricare l´attuale tangenziale dall´eccessivo traffico. Ma non solo: perché il protocollo di intesa siglato ieri mattina da Comune e Provincia di Torino, dalla Regione, dalla Camera di Commercio e dagli altri comuni della cintura interessati (Grugliasco, Collegno, Orbassano e Venaria) per dare inizio alla fase di studio e progettazione dell´opera prevede che insieme alla bretella autostradale vengano inseriti nell´asse (su tre piani, sotterraneo, in superficie e sopraelevato) la linea ferroviaria per collegare l´alta velocità verso Lione e Milano al centro merci di Orbassano (e a Torino) e un viale urbano attorno al quale far nascere un polo del terziario avanzato e che riqualifichi l´intera zona.
Il documento firmato ieri prevede l´istituzione di un comitato di
pilotaggio (di cui faranno parte il sindaco Chiamparino, il presidente della
Provincia Saitta e quella della Regione Bresso), e di uno tecnico che avranno
il compito di elaborare un piano operativo che verifichi percorso e costi per
arrivare poi ad un progetto definito.
«È un atto molto importante - ha spiegato Saitta - che ci consente di
passare da una dichiarazione d´intenti a una fase operativa. L´asse che viene
disegnato sarà al servizio dell´intera area metropolitana e sarà realizzato
sulla base di studi portati avanti dalla parte pubblica». La presidente della
Regione Mercedes Bresso ha invece sottolineato come il documento «costituisca
il primo protocollo formale connesso con la Torino-Lione. Pur condividendo il
progetto dell´alta capacità, riteniamo, infatti, che si debbano contrattare una
serie di questioni che riguardano il nostro territorio. L´asse di corso Marche
è tra queste, perché consentirà il collegamento tra la linea e l´area di Torino».
Il protocollo non è però che il primo passo di un processo che potrebbe
essere ancora lungo: da definire sono ancora infatti tempi e costi
dell´operazione. Che gli enti locali potrebbero doversi accollare in toto
perché le Ferrovie hanno da tempo fatto sapere di non essere interessate alla
costruzione del collegamento dell´alta capacità a Orbassano. «La firma di oggi
è anche uno strumento di pressione sulle Ferrovie - spiega però Saitta - quanto
a tempi e costi tra qualche mese saremo in grado di essere precisi. È chiaro
però che pensiamo a un´operazione che coinvolga anche privati». Che sarebbero
remunerati dai pedaggi dell´autostrada urbana.
Contestata però da Forza Italia che, ieri, subito dopo la firma del
protocollo, ha convocato una conferenza stampa cui hanno partecipato i tre
capigruppo Enzo Ghigo (Regione), Nadia Lojaconi (Provincia) e Paolo Chiavarino
(Comune) oltre al consigliere provinciale Beppe Cerchio e a quello regionale
Caterina Ferrero. «L´asse di corso Marche - ha spiegato Lojaconi - non è
decisivo per risolvere i problemi del traffico torinese. E non può essere
alternativo alla costruzione della tangenziale Est che era nei programmi del
centrosinistra e che adesso invece è stata abbandonata per privilegiare un
progetto che serve solo ad aiutare un Chiamparino in difficoltà e favorire le
speculazioni delle cooperative rosse». Replica subito Saitta: «Corso Marche non
è alternativo alla tangenziale Est che resta nei nostri programmi e la cui
progettazione partirà al più presto, con modalità simili».