Una proposta per aumentare il trasporto ferroviario di merci e passeggeri tra Torino e Lione
a cura di
Anna Donati, senatrice gruppo Verdi e
responsabile trasporti ed infrastrutture
prof.Maria Rosa Vittadini, Docente di Tecniche di
analisi urbane e territoriali IUAV
Nei documenti allegati, elaborati
dalle aziende ferroviarie italiane e francesi, si dimostra che un forte
sviluppo del trasporto ferroviario tra Torino e Lione, ovviamente assai
desiderabile, può essere concretamente realizzato attraverso investimenti
infrastrutturali e tecnologici sulla rete esistente. La linea attuale,
opportunamente potenziata, sarebbe in grado di trasportare 20 milioni di
tonnellate di merci: più del doppio dei 9 milioni trasportati oggi (peraltro in
fase di riduzione piuttosto che di crescita).
Tali indicazioni emergono dallo
studio del 2000 "Etude de
modernisation de la ligne à l’horizon 2020”, realizzato in collaborazione
da FS, RFI, SNCF. Lo studio spiega in modo dettagliato quali siano gli
investimenti tecnologici ed infrastrutturali da realizzare subito e come la
capacità di trasporto per merci e passeggeri, ottenuta mediante tali
interventi, basterebbe a soddisfare la domanda di trasporto fino al 2020. Da
notare che la stima della domanda effettuata nel 2000 assumeva tassi di
crescita che, visti con gli occhi di oggi, risultano straordinariamente
ottimistici. I risultati dello studio debbono quindi essere ritenuti validi
anche per un orizzonte più in là del 2020.
Solo dopo aver realizzato questi
investimenti e aver sostenuto la crescita del traffico ferroviario con
politiche attive e solo dopo aver messo in moto, mediante tali politiche, una
significativa tendenza alla crescita della domanda, si potrebbe porre il
problema di una saturazione della linea e, di conseguenza, l'eventuale
necessità di costruire una nuova linea tra Torino e Lione.
Quello che chiedono i Verdi è di
investire sul trasporto ferroviario in modo razionale e progressivo, mettendo
concretamente in atto le seguenti azioni:
1. dare
priorità al completamento degli investimenti sulla rete esistente, secondo il
programma già definito nello studio sopra richiamato, il cui costo complessivo
è stimato in circa 1 miliardo di euro. L’investimento comprende interventi
infrastrutturali sulla rete e nelle stazioni, l'applicazione di nuove
tecnologie e l'acquisto di materiale rotabile politensione. Attualmente parte
di questi investimenti sono in corso di attuazione ma sono stati finanziati
solo parzialmente: sono effettivamente disponibili circa 250 milioni di euro, e
quindi, per completare il piano da finanziare immediatamente, mancano 750
milioni di euro per la realizzazione di investimenti relativi alla rete ed al
materiale rotabile;
2. abbandonare
definitivamente i progetti di potenziamento autostradale su cui insiste il
Governo Berlusconi per i collegamenti tra l'Italia e la Francia e che sono: il
raddoppio del tunnel del Monte Bianco, la nuova autostrada con traforo tra
Cuneo e Nizza ed il ventilato raddoppio del tunnel autostradale del Frejus
(ricordiamo che proprio a causa di
questi progetti il Governo ha proposto di stralciare, e non intende comunque
approvare, il protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che esclude la
realizzazione di nuove autostrade transalpine);
3. introdurre
la tassazione del traffico stradale pesante al fine di re-internalizzare i
costi ambientali e rendere così competitivo il trasporto ferroviario, come
previsto nel libro bianco della politica comunitaria dei trasporti e negli
stessi studi di fattibilità della Torino-Lione. La destinazione dei proventi di tale imposizione fiscale agli
investimenti ferroviari deve essere finalizzata ad aumentare effettivamente
l’efficienza e la qualità del servizio per le merci e per passeggeri di lunga e
di breve distanza;
4. realizzare
prioritariamente gli interventi nell’ambito del nodo metropolitano ferroviario
di Torino, sul quale si concentra in modo consistente la domanda di traffico
sia passeggeri che merci, tenendo conto del livello di saturazione effettivo
(infatti il nodo di Torino e le linee di adduzione diverranno sature assai
prima delle linee di valico). Lo sviluppo di un servizio ferroviario locale di
buona qualità in val di Susa è forse la sola contropartita positiva a fronte
dei pesantissimi impatti comunque connessi al potenziamento della ferrovia. Non
sembra il caso di lesinare.
In conclusione, solo se verranno
attuate con coerenza e logica queste quattro azioni è possibile prevedere che,
ben dopo il 2020, l'attuale ferrovia possa diventare satura al valico di
Modane. In vista di quel traguardo potrà porsi concretamente il problema della
realizzazione di una nuova linea ferroviaria di valico.
E' del tutto insensato puntare,
come si sta facendo oggi, alla realizzazione accelerata del nuovo tunnel di
base AV, perché i dati di traffico e le potenzialità ancora non utilizzate
della linea esistente mostrano in modo inequivocabile che non è questa la
priorità.
E' opportuno invece, secondo i
Verdi, riaprire il dibattito con le istituzioni locali (non manca certamente il
tempo per farlo), per reimpostare il confronto ed il dialogo sul merito dei
problemi e superare il conflitto esasperato dalle procedure della Legge
Obiettivo, che escludono le istituzioni locali dal confronto e dal processo
decisionale. In questo processo anche i cittadini devono essere costantemente
informati e consultati.
Il confronto dovrebbe riaprirsi
per affrontare, con procedure coordinate e criteri uniformi, le principali
questioni ambientali non risolte nei progetti preliminari delle due tratte
della linea Torino-Lione approvati dal Cipe
(amianto, uranio, salute dei cittadini, cantieri e finestre di scavo,
paesaggio, problemi idrogeologici, smarino),
per monitorare l'andamento della domanda ferroviaria (da incentivare in
ogni modo) e per attrezzarsi a riconoscere con un processo decisionale
condiviso, in modo documentato e sulla base della crescita reale, se e quando
si renderà effettivamente indispensabile la realizzazione di una nuova linea
ferroviaria tra Torino e Lione.
Roma 12 novembre 2005
vedere il Programma di potenziamento
della ferrovia Torino-Lione esistente con l'elenco degli interventi ed
i relativi costi.