Espropri e costi, il Tav dà i numeri

Per la sola tratta internazionale il tracciato si mangerà 3754 terreni

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 31/8/10 – pag. 3

 

Secondo il progetto prelimi­nare presentato dal gruppo di pro­getto Tse3, la tratta internazionale del Tav costerà oltre 10 miliardi di euro e l'opera sarà in funzio­ne soltanto nel 2035. Il vecchio progetto di "sinistra Dora" fino a San Didero, approvato dal Cipe nel marzo del 2003 costava 6,7 miliardi di euro, ma era più corto. Il costo complessivo delle opere sul lato italiano è di 4.285.441.315 euro più Iva; quello sul lato fran­cese è di 5.973.376.685 euro più Iva. Il costo complessivo è di 10 miliardi 258milioni 818mila euro più Iva.

 

Il calcolo dei costi è stato ef­fettuato basandosi sulle tariffe dei prezzi di Rfi, sul prezzario dell'osservatorio delle opere pub­bliche della Regione e su indagini di mercato. Il costo della manodopera è stato stimato con l'aiuto dell' associazione costruttori mag­giorato di 5 euro l'ora per addetto prevedendo l'utilizzo di ristoranti e alberghi della zona per il vitto e l'alloggio. Per le mitigazioni ambientali sono previsti 45 milioni 426mila euro che comprendono le sistemazioni a verde delle aree di cantiere ma anche un milione e 800mila euro per il "Parco della Dora" e 625 milioni per le indagini archeologiche.

 

Sui tempi di realizzazione i progettisti prevedono tra l'altro nove anni e 10 mesi di lavori solo tra Torino a Susa. Per il tunnel di base sette anni e cinque mesi; per il tunnel dell'Orsiera cinque anni e nove mesi. Viene anche proposto un cronoprogramma che dovrà essere frutto di una decisione politica che riguardi anche i soldi da stanziare fase per fase.

 

Per il 2012 è previsto il com­pletamento del Nodo di Torino e potenziamento della linea Valence-Grenoble (ma in realtà per il Nodo di Torino non sono ancora nemmeno disponibili i soldi per l'avvio dei lavori). Per il 2018 (ma gli stessi progettisti rimandano a una previsione più probabile al 2020-2021) la realizzazione della tratte di corso Marche e Gronda Nord (Orbassano-innesto sulla linea Torino-Milano) e la realiz­zazione della "Gronda di Lione" (Contournenent ferroviarie de l’agglomeration lyonnaise nord). Per il 2023 il termine della parte nazionale (Orbassano-Piana del­le Chiuse); della parte comune (Piana delle Chiuse-St.Jean de Maurienne); la prima fase della tratta francese (linea Lione-Chambéry con la prima canna del tunnel di Chartreuse); l'elettrificazione a 25 kV e adeguamento sagoma della linea Montmélian-St. Jean de Maurienne. Nel 2030 è prevista la realizzazione della seconda canna del tunnel sotto la Chartreuse e la prima canna del tunnel di Belledonne.

 

La linea sarà completata nel 2035, salvo ritardi. Cioè tra 25 anni (34 anni dal trattato internazionale che ha dato il via ufficiale alla progettazione del Tav). Un altro capitolo riguarda gli espropri. I progettisti indicano 3754 particelle catastali da espro­priare per un totale di 969mila 984 metri quadrati che non torneranno più ai proprietari, 733mila 262 metri quadrati di aree di occupa­zione temporanea e 6.476 metri quadrati di asservimenti. Il costo per gli espropri è calcolato in 114 milioni che comprendono 103 milioni per le particelle e 11 milioni per la rilocalizzazione di strutture Sitaf e di Consepi nella piana di Susa. Il numero maggiore di espropri ricadrà su Susa: 1.606 particelle. Segue Venaus con 757; Mompantero 340; Chiusa S.Michele 334; Giaglione 302; S.Ambrogio255; Moncenisio 55; Vaie 9; Condove 6.