POI LA LINEA AVREBBE UN RAPPORTO COSTI-BENEFICI IN FORTE PASSIVO PER MOLTI ANNI
Se ci si basa su previsioni di traffico realistiche, si scopre che per molto tempo la linea non sarebbe in grado di ripagare l'investimento effettuato per la sua costruzione, ma neanche gli oneri di esercizio, in quanto presenterebbe introiti molto minori rispetto ai costi di gestione e manutenzione. [vedi un'analisi qualitativa costi-benefici]
Basti pensare all'esempio dell'AV Torino-Milano, in funzione da un anno: capacità 330 treni/giorno, traffico effettivo 16 treni passeggeri al giorno e zero merci. Su nessuna tratta AV italiana è mai passato un treno merci: vincoli tecnologici impongono locomotori e carri ad hoc, costosissimi da realizzare. Altro che favorire il passaggio gomma-ferro! [vedi un primo bilancio sulle tratte AV attive in Italia ed anche conto costi-benefici sul progetto LTF 2010* ]
Per il caso della Torino-Lione in particolare, esistono valutazioni generali inerenti le probabilità di ritorno finanziario che al più fanno intravedere solo risultati marginali.
In uno studio autorevole di Rémy Prud'homme (professore emerito all'Università Paris XII) si dimostra che, pur sulla base di condizioni ottimistiche (quali la realizzazione della linea in soli 5 anni), anche dopo 40 anni il bilancio costi-benefici sarebbe ancora negativo, ed il debito di 20 Miliardi di Euro valutato per la realizzazione sarebbe intanto cresciuto a 25 per il passivo di esercizio. [vedi lo studio l’utilité sociale du tunnel Lyon-Turin di R. Prud'homme: tabelle finali del calcolo costi-benefici con relativo testo esplicativo in italiano oppure il documento completo in francese]
* estratti dalle Osservazioni ai progetti 2010 della Comunità Montana Valli Susa e Sangone