Ieri vertice a Palazzo Chigi in vista del tavolo politico

«Potenzieremo l'ospedale di Susa in cambio del Tav»

 

da Luna Nuova del 25/2/11 – pag. 3

 

L'Unione Europea è disposta a ritirare la "multa" di 9 milioni di euro sottratti al finanziamento per il Tav se i lavori del tunnel di Chiomonte inizieranno entro giugno. La co­municazione di Bruxelles è arrivata ieri a Roma mentre era in svolgimento il pre-tavolo politico tante volte annunciato in queste settimane. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, con il ministro delle infrastrut­ture, Altero Malleoli, ha ricevuto a Palazzo Chigi le istituzioni sovrazonali interessale al progetto Torino-Lione. Erano presenti il pre­sidente della Regione, Cota, il presidente della Provincia di Torino, Saitta, il sindaco di Torino, Chiamparino, il presidente della Cig Masera, il commissario Virano, il viceprefetto di Torino, Di Pace, l'amministratore delegalo di Fs, Moretti, l'amministratore delegato di Rfi, Elia, e il direttore generale di Ltf, Comastri. Nel corso della riunione è stato fatto il punto sull'evoluzione dei lavori e delle procedure. Al termine dell' incontro è stata espressa «la forte determinazione di tutti i presenti a proseguire nel progetto, anche in considerazione degli impegni assunti a livello europeo; e tenuto conto dell'importanza strategica che l'opera ricopre nei collegamenti infrastrutturali a livello continentale».

 

«E' stato un incontro utile e necessario - ha detto Cota – in preparazione del tavolo ufficiale che sarà convocato a breve. E' stata riaffer­mata la volontà unanime alla realizzazione di quest'opera fondamentale e strategica per lo sviluppo e il futuro del Piemonte ed è stato riba­dito che verrà rispettato il cronoprogramma. Inoltre rilevo che tra i primi effetti dell'inizio dei lavori vi sarà lo sviluppo e l'integrazione dell'ospedale di Susa». E' stato cioè affermato che l'ospedale di Susa non sarà ridimensionato grazie ai fondi che arriveranno per il Tav, la "scusa" è che dovrà servire non solo alla popolazione ma anche alla richiesta sanitaria dei tanti lavoratori che verranno a lavorare per la Torino-Lione. La questione dell'ospedale di Susa è stala tirala fuori dal prefetto, insieme alla chiusura del tribunale di Susa. Si è detto che alla valle non devono arrivare «segnali di lontananza delle istituzioni», in pratica riportando al governo le preoccupazioni del sindaco di Susa.

 

Per fare le dovute richieste economiche a Tremonti, Letta ha chiesto che tutti producano un dossier sulle cosa da fare partire contestualmente ai cantieri, in modo da dare risposte precise alla riunione del Tavolo politico vero e proprio.

 

Intanto, i No Tav si preparano a contestare lunedì pomeriggio alle 15,30 l'incontro orga­nizzalo dall'Ance, l'associazione dei costruttori di Confindustria. L'Ance ha convocalo alla sede di Consepi all'autoporto di Susa le 220 imprese di costruzioni associate in valle di Susa e le altre associazioni di categoria per incontra­re Virano, Ltf e la Regione. La richiesta è di fare partire subito le piccole opere già cantierabili che in qualche modo sono collegale alla parte internazionale del progetto della Torino-Lione. L'assessore Bonino ha però già annunciato che non ci sarà perché impegnata ad una com­memorazione di Ugo Martinat. L'incontro si svolgerà, comunque, a porte chiuse. «Andremo a riceverli e a ribadire - annunciano i No Tav - che non si possono tagliare i reparti dei nostri ospedali per poi gettare via milioni di euro in un'opera inutile».

 

E sempre ieri ha sollevato polemiche tra i sindaci della valle la riunione convocata in mattinata in Regione per illustrare un piano di manutenzione delle stazioni della Torino-Modane da un milione e 200mila euro, già appaltato. A presiedere la riunione non c'era l'assessore, Ferrentino l'ha abbandonata e alcuni sindaci No Tav lamentano di non essere stati convocati. I sindaci avrebbero voluto discutere di un piano per la linea storica che indicasse la fine della soppressione dei treni, l'efficienza dei servizi sostitutivi, il presidio e la riapertura delle stazioni e l'accessibilità ai treni da parte dei disabili almeno in tre stazioni della valle. Invece il "Piano" riguarda solo il restyling delle stazioni.

 

Martedì, invece, a Modane, si è tenuto un incontro tra la stessa Bonino e la collega ai trasporti della regione Rhone-Alpes Bernadette Laclais. Sul piatto i problemi del trasporto ferroviario (merci e passeggeri) tra Torino e Lione.«Abbiamo riaffermato l'importanza del collegamento ad alta velocità tra le nostre re­gioni. Il nostro obiettivo condiviso è mantenere il Tgv Milano-Torino-Lione-Parigi, facendo se necessario le dovute pressioni in tal senso presso i rispettivi governi. Mentre il Tav è e rimane al centro dell'attenzione delle regioni Rhone-Alpes e Piemonte». Si pensa intanto ad un collegamento diretto ferroviario tra i due capoluoghi. Tutti questi temi saranno oggetto di un protocollo d'intesa tra la Regione Piemonte e Rhone-Alpes che prepareremo a breve.