Le orchidee e l’Alta Velocità

 

La val Susa ha un andamento abbastanza insolito per una vallata alpina. Si stende infatti in direzione ovest-est, soprattutto nella parte più orientale che si apre sulla pianura torinese. Questa morfologia determina una illuminazione molto diversa dei due versanti: quello che guarda a nord è ombroso e freddo, mentre quello esposto a sud è caldo e soleggiato. Quest’ultimo è poi formato da fasce di calcare che si innalzano dalla piana alluvionale della Dora Riparia, ed ecco che in questo pezzetto delle Alpi si è creato un clima di tipo mediterraneo, accentuato dai frequenti venti impetuosi, che rendono la val Susa una delle aree italiane più scarse di precipitazioni.

Così tra Mompantero e Chianocco cresce una vegetazione i cui più vicini “parenti” si trovano in Liguria: lecci, ginepri, mandorli, ulivi e molti altri, sia spontanei sia favoriti dal lavoro secolare dell’uomo, che in queste zone coltivava anche la vite. Tra i fiori spiccano le orchidee selvatiche. L’intera val Susa, con la sua varietà di ambienti, ne ospita ben 47 diverse specie, delle circa 120 presenti in tutta Italia. I versanti assolati della sinistra orografica della bassa valle ne contano una ventina. Una vegetazione così peculiare ospita una fauna altrettanto caratteristica, soprattutto insetti e uccelli come taccole, falchi pellegrini, picchi muraioli e molti altri.

Per queste particolarità la Regione Piemonte tutela due Riserve naturali, a Chianocco e a Foresto, e l’Unione Europea ha individuato, tra i biotopi di rilevante interesse comunitario (cd. Direttiva Habitat), la fascia delle Oasi xerotermiche ed il Rocciamelone.

 

Sotto di loro dovrebbe passare il tunnel di Bussoleno, progettato da LTF tra Bruzolo e la val Cenischia (Venaus). L’Ente che gestisce le due Riserve e il Parco Orsiera Rocciavré, presa visione del progetto e delle planimetrie trasmesse dalla Soc. INGEROP, ha deliberato due volte (n. 44 del 6.05.03 e n. 115 del 9.11.05) per chiedere modifiche sostanziali al progetto. Ha evidenziato in particolare che “nell’area immediatamente sottostante la Riserva di Foresto e le Oasi Xerotermiche è prevista la costruzione di un imbocco laterale alla galleria, i relativi cantieri (di base e industriale) e lo stoccaggio di parte dello smarino proveniente da Chianocco in attesa di essere inviato mediante nastro trasportatore al Moncenisio. Tali strutture in parte saranno temporanee (5 anni), ma in parte permanenti; occuperanno un’area di almeno 125000 mq e probabilmente maggiore, pregiudicando una delle ultime aree agricole della val Susa e il corridoio ecologico verso il Parco Orsiera Rocciavré; deturperanno irrimediabilmente una delle più interessanti prospettive delle Alpi, la vista sul monte Rocciamelone con 3000 m dislivello in pochi chilometri; comprometteranno la portata di alcune sorgenti ubicate nel biotopo circostante la Riserva”.

 

Tra le molte caratteristiche affascinanti delle orchidee selvatiche, una ha un significato  paradigmatico per il progetto alta velocità: i semi, piccolissimi, per germinare devono trovarsi in condizioni molto specifiche ed instaurare una simbiosi con un fungo determinato. Questo processo può richiedere alcuni anni: possono trascorrerne 10 prima che si sviluppi una piccola piantina, ed altri 4 prima che sia in grado di fiorire. La natura è lenta …

 

Luca Giunti, guardiaparco

 

 

Per maggiori informazioni:

Parco Naturale Orsiera Rocciavré e Riserve di Chianocco e Foresto

Via San Rocco 2, Foresto – 10053 BUSSOLENO (TO)

Tel. 0122.47064 – Fax 0122.48383 – parco.orsiera@ruparpiemonte.it - www.parco-orsiera.it

 

A. Isaja, L. Dotti, 2003

Taccuini del Rocciavré n. 3. Le orchidee spontanee della valle di Susa. Alzani Editore Pinerolo

 

L. Giunti, 2001

Taccuini del Rocciavré n. 2. La storia e i percorsi della Riserva naturale di Foresto. Alzani Editore Pinerolo