Sondaggi Tav, ultimatum di Lunardi
Di Maurizio Tropeano da La Stampa del 13/10/05
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Il
contachilometri elettronico ha appena segnato il limite di 301 chilometri
raggiunto dall’Etr 500 in servizio di prova sulla linea ad Alta Velocità
Torino-Milano quando il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi decide di
affrontare il tema della Torino-Lione. Scandisce le parole anche perché accanto
a lui c’è Loyola De Palacio, la commissaria europea responsabile del corridoio
5 e dell’assegnazione dei fondi comunitari per l’opera transfrontaliera: «Agli
enti locali piemontesi è arrivata la lettera del presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi. E’ un ultimatum chiaro: il 31 di ottobre dovranno partire i
sondaggi della parte italiana compreso il cunicolo di Venaus».
La
lettera del premier, in realtà è più diplomatica, parla genericamente di avvio
dei sondaggi, senza nominare Venaus, e autorizza la partecipazione dei
rappresentanti ministeriali al tavolo di concertazione. Lunardi lo sa e spiega:
«Il 31 ottobre i lavori della parte italiana inizieranno, compresi quelli del
tunnel esplorativo di Venaus. Il progetto della linea è a punto e dunque ora di
partire. E’ possibile discutere parallelamente all’avvio dei cantieri di tutti
i problemi sollevati dal sistema degli enti locali».
A
cantieri aperti la De Palacio si dice pronta ad incontrare i rappresentanti
della Val di Susa: «Credo che ci sia stata un’informazione sbagliata perché chi
vuole difendere l’ambiente non può che approvare un progetto ad alto valore
ambientale come questo». Poi affronta il problema delle risorse finanziarie e
spiega: «Ci sono precise scadenze da rispettare, soprattutto da parte italiana
dove devono partire i sondaggi entro la fine dell’anno. Le dichiarazioni del
ministro Lunardi, da questo punto di vista sono tranquillizzanti. E’ giusto
confrontarsi ma non si può rimettere sempre in discussione l’opera».
Resta
da risolvere il problema dei rapporti con gli enti locali. Smontata dall’Etr la
De Palacio è arrivata in Prefettura a Torino dove, con il presidente italiano
della Cig, Rainer Masera, ha partecipato al reinsediamento del tavolo di
concertazione guidato da Gigi Rivalta. Alla fine il comunicato congiunto è meno
netto: la partenza del sondaggio di Venaus non è indicata, il punto è stato
solo inserito all’ordine del giorno.
Commenta Franco Campia, assessore
provinciale ai Trasporti: «Se il governo ha scelto la linea del dialogo allora
non si può certo stabilire una data di inizio per Venaus prima che l’esame del
progetto sia stata discussa. In ogni caso è questione di settimane».
Tutto
questo, però, non basta a bloccare i comitati spontanei contro la tav che in
una lettera aperta ai sindaci li hanno invitati ad abbandonare il tavolo di
concertazione e ad opporsi ad ogni tipo di sondaggio. Per questo annunciano il
boicotaggio di tutti i sondaggi e concludono: «Se i sindaci hanno paura che
qualcuno si possa fare male, dovrebbero pensare che questo può succedere molto
più facilmente se loro non cercheranno di fermare i sondaggi; perché noi ci
saremo, insieme con tutta la gente di questa valle».
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"A fine mese rien ne va plus" Lunardi gela
la lobby del rinvio
L´intervista: iIl titolare del dicastero delle Infrastrutture lancia
l´ultimatum
Il posticipo L´ho deciso io e non Pisanu: è l´ultimo gesto di buona
volontà Non ce ne saranno altri
L´opposizione non mi interessa, andremo avanti a tutti i costi senza guardare
più in faccia nessuno
di Sara Strippoli da Repubblica del 13/10/05 - Pagina
III Cronaca di Torino
Sorrisi e soddisfazione per i 300 chilometri all´ora dell´alta velocità e ultimatum che dovrebbe mettere la parola fine all´estenuante braccio di ferro sull´alta velocità. Ieri pomeriggio il ministro alle infrastrutture e ai trasporti Pietro Lunardi ha inaugurato il tratto ferroviario Novara-Settimo. Al suo fianco Loyola De Palacio, coordinatore per la Commissione europea del progetto Corridoio 5. Partenza alle 14,15, arrivo alle 15.
Ministro Lunardi, lei ha interrotto la mediazione e deciso l´avvio dei
sondaggi a Venaus per il 6 ottobre. Per poi fare marcia indietro a poche ore da
uno scontro annunciato. Oggi un accordo. Domani cosa ci porterà?
«Abbiamo optato per la linea del
buon senso. Abbiamo concesso una proroga e accettato di far riprendere i lavori
della commissione tecnica chiesta e ottenuta da enti locali e amministratori.
Ma è l´ultima chance. Il 31 ottobre, a qualsiasi costo, entriamo e si comincia.
Vorrei però ricordare che nonostante questo il confronto andrà avanti. Non si
interromperà in ogni caso».
Lei sa bene che anche all´appuntamento di fine ottobre le manifestazioni
di protesta ci saranno. L´opposizione all´alta velocità in Val di Susa resta
forte.
«Non mi interessa più, noi andiamo
avanti. Non si fisserà un´altra scadenza. Si doveva partire tre mesi fa. Sono
trascorsi altri venti giorni oltre quella data. Ci sono stati continui rinvii.
Mi auguro che entro il 31 ottobre si svolgano quei confronti necessari a
sciogliere tutti i dubbi e a sbloccare definitivamente la situazione. Ma se non
sarà così noi questa volta non ci fermeremo».
E´ stato il ministro degli interni Pisanu a chiederle di rinunciare alla
linea dura per evitare uno scontro che coinvolgeva sindaci con fascia tricolore
e gonfalone?
«No. Pisanu non mi ha chiesto
nulla. Era pronto ad intervenire. Abbiamo semplicemente pensato che si potesse
ancora dare una possibilità».
Quanto ha contato l´appello in extremis di Regione, Provincia e Comune
di Torino?
«Senza dubbio ha avuto la sua importanza. Il tentativo di mediazione ha aiutato il governo nelle trattative. Lo conferma l´incontro che si è svolto oggi a Torino e la decisione di concedere la ripresa dei lavori della commissione».
Sono in molti a sostenere che accogliere l´appello degli enti locali
non sia stato un gesto di clemenza ma una necessità. Gestire la situazione non
sarebbe stata impresa facile.
«Ripeto, l´unica ragione per cui abbiamo deciso un´ultima proroga è perché ci siamo ispirati al buon senso. Abbiamo preferito la strada del confronto. D´altronde tutte le decisioni sono state concordate con il presidente del Consiglio».
Molti l´accusano di aver mentito sulla perdita dei finanziamenti. Che
non sarebbero affatto persi come dite.
«Chi lo sostiene non sa di cosa parla. Quei finanziamenti rischiano di finire su altri progetti. Abbiamo impegni precisi con l´Unione europea. Molto indispettita perché l´Italia finora non è ancora partita. Loyola De Palacio non ha fatto che ripeterlo anche durante l´incontro di oggi a Novara. Siamo oltre il tempo massimo consentito».