«Scriveremo un libro bianco che riassuma tutte le necessità di infrastrutture ancora da realizzare nelle nostre aree» Premono anche gli industriali ed è subito polemica con Rifondazione «Non può dettare l'agenda del Professore»
Romano Prodi non parla dell'amianto o del tunnel lungo 53 chilometri sotto le montagne della Val di Susa. Ma il premier da Parigi rompe il silenzio sulla linea Torino-Lione. Spiega: «L'asse dell'alta velocità che dalla Spagna all'Ucraina passa per l'Italia e non deve tagliare fuori l'Italia». Lo fa al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, e il primo ministro Dominique de Villipen, raccontando ai giornalisti che nel corso dell'incontro si è parlato anche del protocollo delle Alpi. L'attraversamento dei valichi alpini e la realizzazione delle infrastrtutture sono i «dossier» su cui stanno lavorando gli assessori ai Trasporti delle Regioni del Nord Italia che il 22 si troveranno a Brescia su iniziativa del piemontese Daniele Borioli. Che ha le idee chiare: «Vogliamo definire le priorità di progetti e cantieri già aperti che dovranno servire come base di un patto Stato-Regioni che permetta di far ripartire i lavori». Si parte dalla Torino-Lione per arrivare «ad un libro bianco che serva per aprire un confronto con il governo nazionale».
La lobby delle Regioni del Nord, evocata a gran voce dal presidente del Veneto Giancarlo Galan, inizia dunque a muovere i primi passi e lo fa in un settore strategico come quello delle infrastrutture, l'unico su cui i presidenti dell'Unione e quelli della Casa delle Libertà possono trovare un accordo bi-partisan. Del resto le pressioni del mondo economico e industriale si fanno di giorno in giorno più forti. L'ultima, in ordine di tempo, è arrivata dal presidente dell'Unione Industriale di Torino nel corso delle celebrazioni per il centenario
dell'associazione. Alberto Tazzetti ha chiesto ai «politici più coraggio per non confondere il rispetto dovuto alle minoranze con le vere attese della maggioranza».
Ieri Tazzetti ha ricevuto le critiche del segretario regionale di Rifondazione Comunista: «Non può dettare l'agenda della politica». Critiche che non sembrano preoccupare la presidente Mercedes Bresso, che ha dato il via libera al suo assessore per accelerare la stesura di questo libro bianco del Nord. Un'azione che diventa quasi una necessità, considerata l'immediata concorrenza dei presidenti delle Regioni del Sud. I governatori meridionali, guidati da Antonio Bassolino, hanno firmato una lettera aperta che sarà pubblicata oggi dal «Sole 24 ore Sud», nella quale rilanciano il «piano delle infrastrutture per trasformare il Sud in una piattaforma logistica al centro del Mediterraneo».
Nel dossier su cui lavoreranno le Regioni del Nord si parte naturalmente dalla Torino-Lione. Del resto è proprio sull'appello per la sua realizzazione lanciato dall'associazione Transpadana che ha iniziato a saldarsi l'asse tra Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, poi allargatosi a tutto il Settentrione. E di ieri l'adesione della Provincia di Genova. Ma a Brescia si «punterà ad individuare i progetti di grande respiro interregionale e internazionale.
All'appuntamento ci saranno gli assessori ai Trasporti di Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano. L'obiettivo non è quello di «fare la lista delle spesa - spiega Borioli - ma, considerando la situazione di cassa a livello nazionale concordare a livello di regione i progetti prioritari, le tempistiche, l'entità dei finanziamenti, il livello di copertura economica».
In questo contesto la realizzazione della Torino-Lione diventa il punto di partenza per chiedere la realizzazione del Terzo Valico tra la Liguria e il Piemonte, per chiedere certezze per completare la linea veloce che da Novara passa per Milano e arriva a Venezia. E poi il Brennero. Ancora Borioli: «Non vogliamo tutto e subito, ma attraverso l'elaborazione di un documento comune vogliamo aprire una trattativa con il governo per arrivare alla definizione di un programma di interventi pluriennale certo e condiviso».