Tutto il Nord al governo: “La Tav è una priorità”
E Prodi da Parigi: l'asse europeo non tagli fuori l'Italia

«Scriveremo un libro bianco che riassuma tutte le necessità di infrastrutture ancora da realizzare nelle nostre aree» Premono anche gli industriali ed è subito polemica con Rifondazione «Non può dettare l'agenda del Professore»

 

Maurizio Tropeano

da La Stampa del 14/6/06

 

Romano Prodi non parla del­l'amianto o del tunnel lungo 53 chilometri sotto le montagne della Val di Susa. Ma il premier da Parigi rompe il silenzio sulla linea Torino-Lione. Spiega: «L'asse dell'alta velocità che dalla Spagna all'Ucraina passa per l'Italia e non deve tagliare fuori l'Italia». Lo fa al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica francese, Jac­ques Chirac, e il primo ministro Dominique de Villipen, raccontando ai giornalisti che nel cor­so dell'incontro si è parlato anche del protocollo delle Alpi. L'attraversamento dei valichi alpini e la realizzazione delle infrastrtutture sono i «dossier» su cui stanno lavorando gli assessori ai Trasporti delle Re­gioni del Nord Italia che il 22 si troveranno a Brescia su iniziati­va del piemontese Daniele Borioli. Che ha le idee chiare: «Vogliamo definire le priorità di progetti e cantieri già aperti che dovranno servire come base di un patto Stato-Regioni che per­metta di far ripartire i lavori». Si parte dalla Torino-Lione per arrivare «ad un libro bianco che serva per aprire un confronto con il governo nazionale».

La lobby delle Regioni del Nord, evocata a gran voce dal presidente del Veneto Giancarlo Galan, inizia dunque a muo­vere i primi passi e lo fa in un settore strategico come quello delle infrastrutture, l'unico su cui i presidenti dell'Unione e quelli della Casa delle Libertà possono trovare un accordo bi-partisan. Del resto le pressioni del mondo economico e indu­striale si fanno di giorno in giorno più forti. L'ultima, in ordine di tempo, è arrivata dal presidente dell'Unione Indu­striale di Torino nel corso delle celebrazioni per il centenario

dell'associazione. Alberto Tazzetti ha chiesto ai «politici più coraggio per non confondere il rispetto dovuto alle minoranze con le vere attese della maggio­ranza».

Ieri Tazzetti ha ricevuto le critiche del segretario regionale di Rifondazione Comunista: «Non può dettare l'agenda della politica». Critiche che non sem­brano preoccupare la presiden­te Mercedes Bresso, che ha dato il via libera al suo assessore per accelerare la stesura di questo libro bianco del Nord. Un'azio­ne che diventa quasi una neces­sità, considerata l'immediata concorrenza dei presidenti del­le Regioni del Sud. I governatori meridionali, guidati da Antonio Bassolino, hanno firmato una lettera aperta che sarà pubblica­ta oggi dal «Sole 24 ore Sud», nella quale rilanciano il «piano delle infrastrutture per trasfor­mare il Sud in una piattaforma logistica al centro del Mediter­raneo».

Nel dossier su cui lavoreran­no le Regioni del Nord si parte naturalmente dalla Torino-Lio­ne. Del resto è proprio sull'ap­pello per la sua realizzazione lanciato dall'associazione Tran­spadana che ha iniziato a saldar­si l'asse tra Lombardia, Piemon­te e Friuli Venezia Giulia, poi allargatosi a tutto il Settentrio­ne. E di ieri l'adesione della Provincia di Genova. Ma a Bre­scia si «punterà ad individuare i progetti di grande respiro inter­regionale e internazionale.

All'appuntamento ci saran­no gli assessori ai Trasporti di Val d'Aosta, Piemonte, Lombar­dia, Veneto, Friuli Venezia Giu­lia, Liguria, Emilia-Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano. L'obiettivo non è quello di «fare la lista delle spesa - spiega Borioli - ma, considerando la situazione di cassa a livello nazionale concor­dare a livello di regione i progetti prioritari, le tempistiche, l'en­tità dei finanziamenti, il livello di copertura economica».

In questo contesto la realizza­zione della Torino-Lione diven­ta il punto di partenza per chiedere la realizzazione del Terzo Valico tra la Liguria e il Piemonte, per chiedere certez­ze per completare la linea velo­ce che da Novara passa per Milano e arriva a Venezia. E poi il Brennero. Ancora Borioli: «Non vogliamo tutto e subito, ma attraverso l'elaborazione di un documento comune voglia­mo aprire una trattativa con il governo per arrivare alla defini­zione di un programma di inter­venti pluriennale certo e condi­viso».