Pare che la Liguria è ‘ndranghetista
di M. Zol dalla rivista Narcomafie 10/3/11 - http://www.narcomafie.it/2011/03/10/pare-che-la-liguria-e-ndranghetista-2/
“Nel distretto di Genova sono operative nel settore degli
stupefacenti e del gioco d’azzardo gruppi mafiosi siciliani, diretta emanazione
di famiglie di Cosa nostra, fra cui quella di “Piddu Madonia”. La relazione
della Direzione nazionale antimafia conferma che in città esistono
infiltrazioni mafiose. Non solo Cosa nostra, però. Non manca la ‘ndrangheta,
“la più potente della mafie” come riportato dalla stessa relazione. Il “locale”
‘ndranghetista operante a Genova – è scritto nella relazione – dà ordini
alla “società minore” costituita da alcuni ‘ndranghetisti nel basso Piemonte”.
La “società minore”, detta anche società di sgarro (inferiore alla “Santa”) si
trova a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, ed era dipendente dalla
locale di Genova guidata da Domenico Gangemi, detto ‘Mimmo’, il fruttivendolo
di San Fruttuoso, 64 anni, arrestato a luglio nell’ambito di una maxioperazione
antimafia dei Ros.
La relazione della Direzione
nazionale antimafia riserva poi un capitolo al resto della regione: “Altre famiglie
mafiose riconducibili a Cosa nostra palermitana – è scritto – sono
penetrate nei settori della cantieristica navale di La Spezia, degli appalti,
dei subappalti e dell’indotto”. Ma è nell’estremo ponente che si concentra
la compagine criminale maggiore: “A Ventimiglia, al confine con la Francia,
esiste una “camera di controllo” della ‘ndrangheta calabrese. Lo hanno rivelato
alcuni collaboratori di giustizia. Tutta la zona dell’imperiese sarebbe “area
strategica per la ‘ndrangheta – si legge nella relazione della Dna – in
ragione della sua posizione di confine con la Francia dove, nella fascia
compresa tra la Costa Azzurra e il ponente ligure, è stata segnalata più volte
la presenza di latitanti di rilievo”.
La zona sarebbe così importante da
attribuire, alla “locale” che insiste in quell’area, il ruolo di “camera di
controllo”, ovvero un organismo sovraordinato al potere di ogni “locale” i cui
rappresentanti sarebbero eletti tra i più importanti capi delle locali presenti
nella regione. Tra l’altro, la “camera di controllo” viene utilizzata per
nascondere e aiutare i latitanti. Secondo la Dna nel comprensorio di Imperia
operano famiglie di spessore quali i Pellegrino, originari di Seminara (Reggio
Calabria) collegati alla potente cosca dei Santaiti-Gioffrè che coltivano
interessi concentrati nell’edilizia ma anche capaci di spostare enormi
pacchetti di voti.
Narcomafie di è occupata del radicamento della criminalità organizzata – e in particolare della ‘ndrangheta – in Riviera nel numero mensile di gennaio, “Locali di Riviera“, appunto, in cui si racconta di una Liguria schiacciata dalle inchieste: le indagini sui Pellegrino, il caso Ventimiglia e il comune di Bordighera a rischio di scioglimento per infiltrazione mafiosa. Un’onda di appalti truccati, assunzioni irregolari, relazioni pericolose, che sta per sommergere la politica ligure nell’indifferenza generale.