Da
La Stampa –ediz. on-line del 23/1/2009 (21:55)
TORINO
Per decenni magistratura e forze dell’ordine avevano indagato su di lui,
sospettando che fosse un boss della 'ndrangheta trapiantato in Piemonte: ieri è
diventata definitiva la sua prima (e unica) condanna per associazione mafiosa,
e oggi Rocco Lo Presti è morto nel reparto detenuti dell’ospedale torinese
delle Molinette. Aveva 72 anni ed era malato da tempo.
Un attacco cardiaco lo
ha stroncato poche ore dopo il trasferimento (eseguito da personale della
polizia e dei carabinieri) dall’ospedale di Orbassano. Nato a Marina di Gioiosa
Ionica, Lo Presti si era insediato in alta Valle di Susa negli anni Sessanta.
Secondo un pentito era uno dei capi dell’articolazione territoriale
dell’organizzazione (in gergo chiamata il "Locale"), nato nei primi
anni Settanta e controllato dal clan Mazzaferro e, da Bardonecchia, dove aveva
un negozio, gestiva e controllava il settore dei lavori edili. Solo nel 1995,
però, gli inquirenti riuscirono a raccogliere indizi sufficienti per mandarlo
sotto processo. Alcuni anni fa, dopo la condanna in primo grado per mafia, era
incappato anche in un procedimento per usura.