REPLICHE
ALL'INTERVISTA DI VIRANO, PRESIDENTE DELL'OSSERVATORIO
«Non
vogliamo una Salerno-Reggio in valle»
Lettera di Carla Mattioli, sindaca di Avigliana, alla
rubrica “Opinioni” di Luna Nuova del 27/5/11 – pag. 5
Non proprio gentile
architetto Virano, cos'è l'astio che ha per questa sindaca di provincia così
pericolosa? Una che si accontenta di uno stipendietto per la misera
soddisfazione di essere non servile e libera e di battersi per la difesa del
proprio territorio e dei propri cittadini, di fare il sindaco con una squadra
di persone oneste, dedite alla "publica utilitas"? Che dire poi di
Plano, indennità da presidente di Comunità montana euro 0, in quanto alla
carriera, lo sanno tutti quanto ci ha guadagnato.
Che proprio lei ci
accusi di oscuri fini politici, di essere agitatori di folle! Vede, noi siamo
eletti, e in quanto tali responsabili della comunità che amministriamo. Lei
invece è stipendiato in quell’Osservatorio che proprio noi abbiamo ottenuto, e
dal quale ci tiene fuori perché le diamo fastidio. La smetta di cucirci addosso
la divisa dei rivoluzionario perdigiorno!
Le oltre 100 pagine di
osservazioni tecniche in Comunità montana, di professori universitari,
ingegneri in pensione con 40 anni di carriera alle spalle nelle progettazioni
ferroviarie e di alta velocità, che lavorano gratis per la loro valle, forse le
possono chiudere la bocca. Abbiamo esaminato pagina per pagina una montagna di
faldoni. Facciamo il nostro dovere.
Vede, le osservazioni che
portiamo in consiglio comunale difendono il mio territorio e i miei cittadini:
il suo progetto "concertato" ci passa sui pozzi dell'acquedotto, ci
mangia mezza stazione con un'interconnessione legata alla sua follia di
distruggere la collina morenica per resuscitare il cadavere dello scalo merci
di Orbassano, desertifica 20 ettari di prati a pochissimi chilometri a ovest di
Avigliana, che si beccherà la polvere sollevata dal vento della valle, che non
seccherà più i merluzzi (ad Avigliana, nel 1800-1900 ririedeva un’attività
di essicazione del pesce – n.d.r.) , ma i nostri polmoni con le piramidi di
Cheope di terra che verrà stesa ad asciugare prima di essere portata via da
decine di camion e treni.
Le sue promesse, delle
poche cose veramente utili a tutti, di servizi ferroviari metropolitani che
dovevano partire dal 2012, di stazioni "porta" ad Avigliana da
realizzarsi con soli 2 milioni e 600mila euro, di piani strategici miliardari,
si stanno concretizzando nel far saltare i binari per quella stazione porta, in
corridoi che ci impediranno una programmazione urbanistica di riqualificazione
di corso Torino per chissà quanti anni a venire, perché ormai neanche lei, che
sta già cambiando il progetto con la sua fasizzazione, sa quando sarà finito
poiché mancano i soldi.
Dove sono i promessi
300 milioni del governo nel 2008 per il trasporto pubblico, i miseri 20
milioni del 2009? Ci sono rimasti 800mila euro su tutta su tutta la
Torino-Bardonecchia per un po' di tinta e per cessi degni di un paese subsahariano.
Manutenzione dovuta, come quella che faccio tutti gli anni nelle mie scuole,
senza aspettare i cantieri del Tav.
Allora se denuncio
questo, se dico che i cantieri ad Avigliana, che sono certo meglio che a Rivoli
o Chiusa o Susa (al peggio non c'è mai limite), graveranno su una viabilità già
difficile in zona corso Europa lo faccio a fini politici? Entro nel merito,
caro Virano, e faccio politica. Voglio un progetto serio e migliore, chiedendole
perché, se non per fini politici, lei ha stralciato il tracciato in Valsangone
(però invita il sindaco amico di Giaveno a Roma perché non rischi, visto che
l'opera non passa a casa sua, di non beccarsi le compensazioni, ma forse lo fa
perché è diventata presidente lautamente retribuita di Sito? - Società dell’Interporto
di Orbassano n.d.r.). Ma chiedo conto anche, a nome dei miei figli e di un
debito pubblico che si ritroveranno sul groppone, di un'opera che lei stesso
sta dimostrando essere inutile, costosa come due volte i fondi che si stanno
tagliando alla scuola con 140mila posti di lavoro in meno, dei milioni tagliati
alla sanità, con chiusure di pronto soccorso e posti di lavoro in tutte le
Regioni d'Italia, di fondi tagliati all'università, al trasporto pubblico.
Non dimentichiamo, noi
a pochi chilometri dal Darwin di Rivoli, che i 12 milioni per il tunnel della
Maddalena sono stati presi dal capitolo della sicurezza delle scuole e delle
carceri.
Ha nel cappello il
nuovo progetto di fasizzazione, che non ci ha ancora fatto vedere perché lei
prima ne parla ai giornali, poi ce lo invia un anno dopo e ci dà due mesi per
le osservazioni, le cui risposte poi aspettiamo e forse non vediamo, perché,
bontà sua, l'assessore Bonino con la Legge obiettivo ha il potere di
comunicarcele o no, alla faccia del rispetto dei tenitori. Chiusa S.Michele
insegna. Abbiamo sentito dire che vuole fare il tunnel di base e utilizzare la
linea storica per anni a venire, forse per sempre, dimostrando così che la
nostra linea è ampiamente capiente, e smaschera lei stesso le balle di
saturazione che ci avete propinato per 15 anni, cui non abbiamo però mai
creduto. Non vogliamo una Salerno-Reggio Calabria in valle.
Siamo montanari, scarpe
grosse, ma anche cervello fino, caro architetto, non frequentiamo il mondo che
"conta", i giornalisti, gli studi televisivi. Ci piace vivere qui,
nei nostri paeselli, nelle nostre case anni '50 con gocciolato, tra una festa
di paese, un film al cineforum, un bagno nel lago, una pedalata alla Sacra di
S.Michele (per ora salva dai suoi famigerati ascensori), qualche buona
lettura, qualche poesia di Zanzotto, qualche pagina di Rigoni Stern, montanari
anche loro. Ci piace fare l'orto e non ce ne importa un fico secco delle
"città di valle" e delle stazioni internazionali termali.
Ci piacciono i nostri
ospedali, le fabbriche che durano nel tempo, i nostri imprenditori che nel
corso della storia hanno dato vita qui a imprese internazionali, come la Nobel,
la Fiat, l'Azimut, e su questo vorremmo investire, su questo siamo sempre stati
disposti anche a sacrifici di territorio. Non siamo i rozzi montanari che non
volevano il Frejus timorosi del progresso: l'industrializzazione della valle
insegna. E non crediamo al suo turismo di lavoro che ci riempirà la valle di
cantieri e gli alberghi, a 80 euro a notte (pagati coi nostri soldi pubblici,
invece delle esigue cifre dei prefabbricati) di minatori delle gallerie,
troncando forse per sempre il lavoro di investimenti di anni con le tasse dei
nostri onesti cittadini.
Facciamo politica, caro
Virano, vogliamo scuole, fabbriche, sanità, formazione, ricerca, lavoro. A
Parigi ci andiamo una volta o due nella vita, invece a lavorare tutti i giorni,
in coda un'ora in tangenziale, perché in questi 15 anni non siete neanche
riusciti a darci la certezza che quel treno che ci dovrebbe fare arrivare in
orario al lavoro ci sia, e puntuale. Alla faccia della territorializzazione,
della concertazione, della grandchantierizzazione con cui copriamo le
magagne della nostra povera politica italiana.
Carla Mattioli, sindaco di Avigliana