A Chiomonte il primo cantiere Tav
Il tunnel geognostico parte da terreni Sitaf sotto il viadotto val Clarea
di Massimiliano
Borgia da Luna Nuova del 20/4/10 – pag. 3
Oggi si tiene la seconda riunione del gruppo di lavoro dell’Osservatorio dedicato al tunnel geognostico di Chiomonte. Il gruppo tecnico è praticamente bilaterale: da una parte il Comune e dall'altra Ltf con l'Osservatorio a garantire l'integrazione tra le esigenze: gli incontri servono per trovare le prime soluzioni da inserire nelle prescrizioni della Via. Secondo il programma dell'Osservatorio a giugno dovrebbe esserci un progetto definitivo che in autunno andrebbe sottoposto a Conferenza di servizi. Il cantiere potrebbe essere installato a fine anno.
A questo scavo
dovrebbe aggiungersi in seguito anche lo scavo del pozzo di ventilazione del
tunnel di base in val Clarea, un altro buco lungo oltre 5 km. In tutto si
ipotizzano quattro anni di lavori per il "cunicolo esplorativo" e
altri quattro per il camino.
Il progetto presentato
da Ltf prevede una perforazione con talpa meccanica di 8,8 km di lunghezza e 6
metri di diametro in direzione nord, in discesa da circa 650 metri a circa 500.
Soltanto per circa 200 metri il traforo passerà sotto il territorio del comune
di Chiomonte, per il resto sarà sotto il territorio di Giaglione.
Il punto di attacco è
posizionato proprio sotto il viadotto autostradale sul Clarea. L'area di
cantiere sorgerà sui terreni della Sitaf che lì aveva una delle sue discariche
di inerti venuti fuori dalla perforazione delle gallerie dell'alta valle (in
parte era stata svuotata per trasferire lo smarino ai rilevati autostradali).
Poi ci sono alcuni terreni parzialmente rimboschiti che sono di proprietà di
alcuni privati. Il cantiere è previsto quindi in una posizione nascosta alla
visuale, sia guardando da Chiomonte che dal versante sinistro.
Ma il punto dolente è
la viabilità. E' impossibile pensare che i camion e gli altri mezzi di
cantiere transitino per la stretta stradina agricola e turistica che dal museo
della Maddalena porta al ponte sulla Dora e poi nel cuore del paese vecchio. É
inevitabile pensare a un nuovo svincolo autostradale tra la galleria della
Maddalena e il viadotto. Uno svincolo che dovrà servire per portare via i
250mila metri cubi di smarino, anche se questo dovrebbe in buona parte essere
riutilizzato per foderare la galleria e poi per il tunnel di base. Un svincolo
provvisorio di cantiere, almeno dalla carreggiata in discesa non è difficile
da realizzare, visto che tra il piano viario dell'autostrada e la stradina di
accesso al futuro cantiere ci sono pochi metri. Diverso è il lato di uscita
dalla carreggiata in salita, dove occorre sbancare terreni privati e tagliare
una parte di versante.
Ma lo svincolo
autostradale potrebbe servire soprattutto nel caso il cunicolo esplorativo
fosse utilizzato, poi, anche come discenderia per lo scavo del tunnel di base
e in seguito come uscita di servizio. In questo caso si renderà necessario uno
svincolo definitivo che dalla Maddalena attraversi in viadotto la Dora per
arrivare tra Chiomonte e Gravere, progetto che è tra l'altro uno dei vecchi
sogni dell'amministrazione chiomontina: uno svincolo dell'autofrejus a
Chiomonte renderebbe molto più veloci i collegamenti con l'abitato e con il
Frais.
Il costo dell'opera si
aggira sui 120 milioni per il cunicolo esplorativo e altrettanti per il
camino. Nei cantieri è prevista la presenza di un centinaio di operai.