Ultimatum da Roma: via ai
sondaggi
Alta velocità il ministro Lunardi respinge il documento dei
Sindaci
Regione e Provincia
tentano una mediazione. Timori per l’ordine pubblico
«I lavori in Val di Susa entro il
15 ottobre oppure l’Ue ritirerà 40 milioni di fondi»
Di Maurizio Tropeano da La Stampa 28 Settembre 2005 - pag 41
Ultimatum del Governo sulla Torino-Lione: palazzo
Chigi ha chiesto la sospensione dei lavori della Commissione Rivalta e la
fissazione di una data certa per l’inizio dei sondaggi «così come stabilito nel
percorso condiviso con Regione, Provincia e Sindaci il 3 di agosto», spiegano
al ministero delle Infrastrutture. Per gli uomini di Lunardi, quella data
dovrebbe essere il 15 di ottobre, così come indicato da Ltf, la società che sta
realizzando il progetto definitivo.
A sollecitare l’accelerazione sarebbe stata una
lettera del direttore generale della DG Trasporti della Commissione Europea,
Francois Lamoureux, dove si pre-avvisa il governo italiano e quello francese
che se entro la fine dell’anno non saranno iniziati i lavori del tunnel di
Venaus - escluso dai carotaggi individuati dagli esperti di Rivalta - l’Ue
chiederà indietro ai due paesi i 40 milioni stanziati nel 2003. Una lettera
«tecnica» che per diventare operativa dovrà essere approvata dal commissario
Barrot ma che ha provocato la decisione di ritirare gli esperti ministeriali
dal tavolo di concertazione voluto dalla Conferenza Intergovernativa.
Regione e
Provincia di Torino cercano di mediare. Il documento approvato all’unanimità
dall’Assemblea dei Sindaci della Val di Susa e della Gronda accetta sì la
necessità di effettuare sondaggi destinati ad accertare la presenza di amianto
e altri minerali tossici ma chiede la convocazione di una pre-conferenza dei
servizi per la fine del mese di ottobre senza indicare una data di inizio delle
ispezioni. Gli assessori ai Trasporti, Daniele Borioli e Franco Campia, hanno
così scritto una lettera al ministro Lunardi dove pur apprezzando «lo sforzo
degli amministratori locali nell’assumersi la responsabilità di fare opera di
convincimento verso le popolazioni» propongono la convocazione della
pre-conferenza entro la metà di ottobre in modo di far proseguire i lavori
della commissione tecnica e chiedono che la data di inizio sia decisa in quella
riunione da cui «debbono uscire indicazioni chiare del cronoprogramma dei
sondaggi e una data certa di inizio della prima campagna degli stessi che non
vada oltre la fine di ottobre».
Regione e
Provincia si augurano che il governo accetti «questa proposta di compromesso
perché sarebbe folle far saltare il dialogo in corso, con evidenti rischi per
l’ordine pubblico, per una differenza di 15 giorni», spiega Borioli. Le due
amministrazioni, in attesa di una risposta da parte del ministro, hanno comunque
deciso di far continuare i lavori del tavolo tecnico che si riunirà il 29 di
settembre. Spiega Campia: «Dopo anni davvero difficili avevamo finalmente
imboccato un trend positivo. Il fatto nuovo della Commissione Tecnica aveva
permesso per la prima volta di entrare nel merito delle questioni tecniche
senza farsi bloccare preventivamente da problemi di tipo politico. Questo
lavoro rischia di bloccarsi. Siamo sorpresi perché fino ad oggi la
collaborazione e la disponibilità dei rappresentanti del governo erano stati
pieni».
E i sindaci? Antonio Ferrentino, presidente della
Comunità Montana della Bassa Val di Susa e Cenischia, spiega: «Non conosco nei
dettagli la lettera di Regione e Provincia ma l’assemblea dei sindaci ha appena
approvato un documento sofferto e qualunque variazione dovrà essere condivisa
da tutti. Certo se il governo dovesse decidere di far saltare il tavolo tecnico
non potrebbe che essere interpretato come un atto di arroganza e di non
conoscenza della situazione delicata che sta vivendo la valle».
Un documento congiunto firmato dai capigruppo di Ds
(Stefano Esposito) e Prc (Gianna Tangolo) in Provincia e dal responsabile enti
locali di Rifondazione, Sergio Vallero, esprimono soddisfazione per la scelta
di «Regione e Provincia di farsi ulteriormente parte attiva nei confronti del
Ministero affinché il faticoso lavoro di mediazione portato avanti fino ad oggi
non subisca interruzioni». Aggiungono: «L'eventuale rottura in questo contesto,
sarebbe di esclusiva responsabilità del Ministero. Chiediamo al ministro se
davvero ritenga di poter motivare la rinuncia ad uno strumento dimostratosi di
estrema utilità come la Commissione Rivalta per una discrepanza di 15 giorni
nella convocazione della prossima preconferenza».