Lettera aperta a
La Stampa
3 novembre 2005
Le parole della politica sono spesso accusate di nascondere la realtà Invece di aiutare a capirla. Ma le stesse parole della politica, se pronunciate in momenti di nervosismo, possono essere particolarmente rivelatrici. Ci riferiamo a due dichiarazioni trasmesse nei Telegiornali della sera del 1° novembre. La prima, del sindaco Chiamparino, è di disarmante semplicità: "è inutile che gli oppositori dell´Alta Velocità Ferroviaria facciano barricate, perché tanto la linea TAV si farà". E qui colpisce che un politico abbia dimenticato la posizione normalmente espressa da lui stesso: e cioè che i sondaggi servirebbero per stabilire se la costruzione è nociva o no. In una dichiarazione di poche parole è venuta fuori la verità. La seconda, del Presidente della Provincia Saitta, attribuisce il clima di opposizione al progetto, in Valle di Susa, ai soliti "cattivi maestri". Chi sono? Personaggi fantasma come i famosi "grandi vecchi" oppure tecnici, esperti che hanno commesso l´errore di parlare in pubblico - e non solo nelle riviste accademiche - dei dati che a loro risultano? E saremmo poi ansiosi di essere messi al corrente sui nomi dei maestri "buoni" (quelli di Saitta medesimo) ai cui scritti ben volentieri dedicheremmo la nostra attenzione. Cordialmente
Marco Revelli (Università del Piemonte Orientale)
Giuseppe Sergi (Università di Torino)
Angelo Tartaglia (Politecnico di Torino)
Massimo Zucchetti (Politecnico di Torino)