Ora i Comuni scrivono a Brinkhorst: «Non ci sono accordi con la val Susa»

 

Da Luna Nuova del 25/11/08 – pag. 2

 

Alla fine i sindaci che uscivano dalla prefettura non sembravano poi così sulle loro. E' vero che molti di loro non sono più appassionati al Tav come tre anni fa ma è anche vero che in fondo il fatto che il ministro venga a Torino ogni mese per incontrarli è un'altra conferma che il governo non vuole forzare la mano, almeno per ora. Ma adesso il punto è non avere tra i piedi il finanziamento europeo che rischia, come già è successo in passato, di drogare il confronto e di essere usato per accelerare le decisioni dell'Osservatorio o per delegittimarlo.

 

Così ieri sera alla Conferenza dei sindaci è stata proposta una lettera da inviare al commissario europeo all'opera, Jan Brinkhorst, per ribadire che l'Osservatorio non solo non ha mai visionato l'aggiornamento del dossier presentato a Bruxelles ma Ltf, che ha redatto l'aggiornamento, non ha mai ricevuto un mandato da quello che dovrebbe essere l'unico organismo (come ha ribadito Matteoli) dove si decide della progettazione. La lettera è spedita anche per evitare che a Bruxelles si facciano l'idea che in valle di Susa si è raggiunto un accordo. Così i sindaci scrivono che la documentazione presentata da Ltf «non ha potuto essere in nessun termine condivisa con le amministrazioni della valle di Susa e della cintura metropo­litana di Torino».

 

Ma nella lettera si puntualizza anche che «i lavori dell'Osservatorio non hanno sinora contemplato alcun miglioramento del tracciato ferroviario rispetto alla soluzione presentata a Bruxelles nel luglio 2007. Che pertanto non è stata sviluppata alcuna verifica relativa ai livelli di costo ed agli impatti ambientali delle ipotesi di tracciato sviluppate da Ltf per conto della Cig; a tale proposito si evidenzia che non è stata sinora attivata alcuna procedura di Via, né di verifica tecnico-economica, che abbia contemplato un coinvolgimento del pubblico, od anche soltanto di rappresentanti degli enti locali inte­ressati all'opera. Che in ogni caso, a tutt'oggi, non è stato portato all'attenzione dell'Osservatorio alcun documento di carattere pro­gettuale, rispondente ai criteri di,finanziamento delle Ten (...). Che il verbale della riunione di Palazzo Chigi del 29 luglio non è stato approvato dalle amministrazioni locali, le quali al contrario hanno espresso al governo, in via formale, le proprie determinazioni senza ottenere sinora alcuna risposta. E che, conseguentemente, non esiste alcun accordo politico-amministrativo relativo all'avvio dei lavori dì scavo del tunnel di base».

 

Invece i sindaci ricordano che «le risultanze dei lavori dell'Os­servatorio (ampiamente riconosciute dall'Ue e dai governi italiano e francese) indicano priorità di intervento differenti, e per certi versi diametralmente opposte, a quelle attinenti la documentazione presentata alla Commissione e che pertanto, in assenza di una chiara cornice politico-programmatica finalizzata al potenziamento del trasporto pubblico ed al trasferimento modale delle merci, vi sia il rischio concreto di realizzare una "grande opera" fine a se stessa, del tutto avulsa dalle esigenze del sistema ferroviario, e strutturalmente condannata ad un sostanziale sottoutilizzo».