Più morti con il cantiere Tav
«O sono
pazzo o esagerato, oppure riflettete»
Lettera di Paolo Jarre
(medico a Rivoli) alla rubrica “Opinioni” di Luna Nuova del 10/5/11 –
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Gentili
amministratori, la sera di giovedì 5 maggio a Rivoli in sala consiliare ho
presentato come medico, assieme ai dati recenti della letteratura scientifica,
una previsione circa l'andamento della morbiIità e della mortalità generale
aggiuntiva (per tutte le cause) a Rivoli negli anni di attività del cantiere
Tav. Il mio intervento ha avuto una certa risonanza anche mediatica ed è stato
ripreso sommariamente (e con qualche imprecisione) da "La Stampa" del
7 maggio in un articolo dal titolo "Con i cantieri Tav 22 morti in più
a Rivoli".
Dal momento che però il giorno prima 6 maggio su "Luna Nuova" si riferiva che il sindaco di Rivoli Dessì affermava di essere stato rassicurato dalle Ferrovie dello Stato circa l’attenzione al problema della localizzazione del cantiere a poche centinaia di metri dall'ospedale di Rivoli, ciò non ha potuto non riportarmi immediatamente alla mente le "rassicurazioni" dell'Enel sino a pochi giorni prima della tragedia del Vajont quasi 50 anni fa, così come quelle della Protezione civile sino alla sera precedente il recente terremoto de L'Aquila. E allora ritengo mio dovere civico riprendere con precisione pubblicamente quanto detto per metterlo a disposizione di una platea più vasta. Riprendo qui solo l'argomento della mortalità.
La previsione
presentata in sintesi è stata fatta sulla base di:
- la localizzazione
del cantiere, immediatamente a ovest della provinciale Rivoli-Rivalta, subito
a sud del bivio per l'ospedale di Rivoli e per Villarbasse;
- le mappe della
diffusione del PM10 e del NO2 fornite nel progetto preliminare dagli stessi
autori del progetto preliminare;
- l'esame della
letteratura scientifica medica indicizzata (PubMed ) relativa alla relazione
tra i livelli di inquinamento atmosferico e la mortalità generale per tutte le
cause a livello mondiale (chiave di ricerca: air pollution PM10 NO2 and
mortality)
Le variabili
indipendenti considerate sono:
- la popolazione della
città di Rivoli, approssimata a 50mila unità;
- la mortalità annua
attuale deIla città di Rivoli, approssimata a 450 unità (9 per mille);
- la durata di
attività del cantiere, indicato dai progettisti in sette anni (di solito tale
durata aumenta in realtà a consuntivo di almeno il 50 per cento);
- un incremento medio
di 10 mcg/m3 annuo di PM10 e/o NO2 atmosferici (in realtà l'incremento indicato
dai progettisti è di 35 mcg/m3 nella zona circostante il cantiere comprendente
l'ospedale di Rivoli e una parte dell'abitato della zona sud della città e la
fascia dei 10 mcg/m3 si estende, secondo le mappe fornite su almeno metà
dell'abitato).
Le variabili applicate
sono:
- la quota di
mortalità, generale aggiuntiva attribuibile ad un incremento di 10 mcg/m3 di
PM10 e/o NO2 con un range di rischio relativo tra 1.01 (+1 percento) e 1.05 (+5
per cento) (in realtà l'effetto dei due inquinanti è spesso considerato dagli
esperti come indipendente - ciò è estremamente importante per i diversi
margini di abbattibilità del particolato rispetto ad un gas), così come
indicato dalla letteratura, scientifica mondiale specializzata; il range sopra
indicato dipende da diverse variabili come la stagione (il caldo peggiora le
cose), la piovosità, il regime dei venti ma l’incremento è presente in tutte le
aree del mondo e si applica sia sulla mortalità acuta nelle 24/48 ore
successive all'esposizione che in quella a medio/lungo periodo;
- la dimensione della
popolazione raggiunta da un incremento annuo eguale o > di 10 mcg/m3 di NO2
e/o PM10 atmosferico con un range considerato tra tutti i 50mila abitanti
Rivolesi ed il loro 10 per cento (5mila).
N.b.: considerato il
fatto che i calcoli sono riferiti ai sette anni di durata dichiarata e ad un
incremento di soli 10 mcg/m3 si tratta comunque, è bene sottolinearlo, di stime
conservative.
Il range della
mortalità annua aggiuntiva - attribuibile all'inquinamento atmosferico
aggiuntivo prodotto dal cantiere Tav di Rivoli - che ne deriva varia da 0,5
unità (+1 per cento su 5mila abitanti) a 25 (+5 per cento su 50mila unità);
quella più verosimile è di 5 unità (+2 per cento su 25mila unità).
Il range della
mortalità nei sette anni aggiuntiva - attribuibile all'inquinamento atmosferico
prodotto dal cantiere Tav di Rivoli - che ne deriva varia quindi da tre-quattro
unità a 175 unità; la stima più verosimile (cinque unità all'anno per sette
anni) è di 3 5 unità.
Si tratterebbe invero
per la massima parte di soggetti già affetti da malattie cardiopolmonari con
un'aspettativa di vita ridotta (quindi con un valore cumulativo di anni di vita
persi inferiore a quello che si avrebbe se la mortalità colpisse egualmente
tutte le fasce di popolazione), ma anche di bambini a rischio con affezioni
ostruttive delle vie respiratorie, soggetti che, se trattati adeguatamente,
non avrebbero una ridotta aspettativa di vita. Probabilmente anche qualche
unità in più di natimortalità e mortalità perinatale.
Se siete arrivati sin
qui a leggere credo vi restino tre sole alternative:
- ritenere che io sia
pazzo e quindi interpellare qualcuno per sottopormi ad un Tso (trattamento
sanitario obbligatorio);
- pensare che io sia
il solito estremista esagerato e che questa volta l'abbia fatta ancora più
grossa e quindi che debba essere denunciato per "procurato allarme";
- provare a riflettere
e a credere che almeno in parte le cose da me descritte siano fondate; ma
allora i pubblici amministratori, i sindaci come massima autorità sanitaria
locale in primis, devono agire di conseguenza.
PAOLO JARRE medico a Rivoli