Lettera aperta al Presidente designato della Commissione Istituzionale di esame delle problematiche generate dal progetto della nuova ferrovia Torino Lione, al Presidente della Comunità Montana B.V.S.V.C., ai Sindaci della Valle di Susa e della “gronda” nord e ovest di Torino, ai consulenti tecnici che da anni seguono l’evolversi propositivo e progettuale della nuova linea.
Un delicato e complesso iter politico ha portato a individuare una Commissione rappresentativa di tutte le parti che, presieduta dall’arch. Luigi Rivalta, affronterà quanto prima tutte le criticità di traffico, economiche, sociali e ambientali che per anni sono state oggetto di sterile denuncia ( anzi: di una denuncia resa sterile da un uditorio politico, tecnico e istituzionale impermeabile ad ogni positiva contaminazione che potesse incrinare la granitica certezza sulla indispensabilità dell’opera). Con poche lodevoli eccezioni il mondo politico e imprenditoriale, le corporazioni professionali e dell’informazione avevano fino a ieri rifiutato persino il confronto accademico se finalizzato alla messa in discussione della effettiva necessità dell’intervento.
L’azione tenace di due generazioni di Amministratori Locali, anni di lavoro disinteressato di chi, disponendo di elevate competenze, le ha civicamente messe a disposizione della difesa dei cittadini e del territorio (piuttosto che del pur legittimo tornaconto professionale), hanno – alla lunga – conseguito il risultato (per adesso poco più che virtuale, ma molto importante) di incrinare almeno in superficie il fronte transpadano. Un blocco rimasto compatto per oltre un decennio come prigioniero della propria stessa propaganda.
E’ evidente ed unanimemente riconosciuto che a questo risultato si è potuti pervenire anche e soprattutto attraverso la mobilitazione pacifica ma intransigente, di migliaia di cittadini che in questi anni, ma particolarmente negli ultimi mesi, hanno dimostrato a un mondo sempre più avido di ricchezza effimera e sempre più avaro di generosa passione, che si può mettere in gioco il proprio tranquillo (e magari agiato) presente in cambio di migliori speranze di vita per le generazioni future.
Sia chiaro che noi non attribuiamo alla Commissione in questi giorni in via di definizione nessun possibilità taumaturgica: chi di noi crede ha già manifestato – e in modo esemplare – la propria fede. Tuttavia attribuiamo tutti un importante valore simbolico alla conquista di uno spazio di discussione dove la netta maggioranza di designati è dichiaratamente favorevole all’opera, ma accetta finalmente anche di discutere “se” e “a quale costo” possa essere realizzata. E molti di noi hanno apprezzato le dichiarazioni del presidente designato, l’architetto Luigi Rivalta, che ha promesso che se al termine del confronto dovessero emergere evidenti e gravi rischi per la salute dei cittadini il progetto verrà accantonato. Così come in tanti (nei Presidi, nei Comitati Istituzionali ecc.) ci siamo sentiti rassicurati dalla determinazione con cui il Presidente Antonio Ferrentino, confortato da tutti gli altri Amministratori Locali e dai nostri Sindaci ha affermato che ad un minimo segnale di forzatura dello spirito stesso con cui è stata concordata la costituzione della Commissione, sarebbe stata ritirata la delegazione che rappresenta il nostro territorio.
Ora è proprio sulla realizzazione di questa fondamentale garanzia che come Coordinamento dei Comitati vorremmo poter intervenire: Secondo noi occorre – nel limite del possibile – un monitoraggio permanente dello svolgimento del lavoro di Commissione: con resoconti “in tempo reale” svolti possibilmente (magari a rotazione) nei Presidi: luoghi-simbolo di una presa di coscienza responsabile, diffusa e capillare che nessun
sondaggio merceologico potrà mai svalutare. (Ragion di più per non smobilitare nelle - del resto poche - settimane che ci separano dalle prime scadenze). E si presenterà subito, a nostro avviso, una decisiva verifica -(anzi due) - sulla possibilità che i lavori stessi della Commissione vengano avviati: lo scioglimento della riserva con cui l’arch. Rivalta ha accettato la designazione è stato descritto dai giornali e riferito dai nostri Sindaci come legato all’esito della prima riunione di insediamento e alle dichiarazioni di intenti che i componenti saranno chiamati a svolgere circa l’accettazione delle “regole del gioco” e il corretto attenersi ad esse. Ma se ha senso il rivitalizzarsi del dibattito politico di queste ultime settimane attorno alla questione morale, secondo noi diventa essenziale un passaggio propedeutico: la verifica dei pre-requisiti dei designati; intendiamoci: nessun esame del sangue; dovrebbe essere (e speriamo che sia) la sensibilità degli amministratori degli enti e delle società coinvolte a provvedere a che vengano nominate persone idonee non solo tecnicamente a svolgere la delicatissima funzione. Dalle (solite) indiscrezioni di stampa, (che tuttavia, ahi-noi, a volte sono l’unica fonte di cui è dato di disporre) non ci pare che, ad esempio per quel che riguarda LTF, le indicazioni siano del tutto confortanti; diciamo che – a nostro giudizio – motivi di opportunità dovrebbero indurre a designazioni migliori di quelle che vengono ipotizzate. In caso contrario, confidiamo ma chiediamo, che sia lo stesso Presidente designato a valutarne la portata in termini di credibilità e autorevolezza della Commissione. In caso ciò non avvenga chiediamo ai nostri Amministratori di porre tempestivamente il problema all’ordine del giorno. In subordine, ove le nostre preoccupazioni non dovessero essere comprese o condivise a livello politico, chiediamo ai nostri tecnici di dare disponibilità ad una sorta di obiezione di coscienza astenendosi dal partecipare alle successive riunioni.
Avigliana, 9 agosto 2005
Coordinamento dei Comitati contro la nuova linea ferroviaria A.V. / A.C. Torino Lione