Plano scrive a Berlusconi, Matteoli e Cota per chiedere conto della Legge obiettivo : «Quando è stato reinserito il Tav?»
di Marco Giavelli da Luna Nuova del 14/9/10 –
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Bussoleno - La Comunità montana torna alla carica sulla Legge obiettivo. Dopo la notizia del rientro del Tav nella legge 443/01 che velocizza la realizzazione delle grandi opere, il presidente di val Susa e val Sangone Sandro Plano ha inviato al premier Berlusconi, al ministro Matteoli e ai presidenti di Regione e Provincia, Cota e Saitta, una lettera con cui chiede di conoscere «con quale atto è stata assunta, se è stata assunta, la decisione di reinserire la Torino-Lione nel perimetro di applicazione delle norme speciali della Legge obiettivo».
C'è chi sostiene che
in realtà l'opera non sia mai stata ufficialmente stralciata dall'elenco
perché quello sancito nel 2006, dopo i fatti di Venaus, con l'allora ministro
Di Pietro, era soltanto un accordo di tipo politico. Plano ricorda però che la
decisione di sfilare il Tav dalla Legge obiettivo, «oltre a risultare da
diverse deliberazioni del Cipe relative alle opere inserite nel perimetro di
applicazione delle norme di cui al capo IV, titolo III, parte lI del dlgs
163/06, è stata pure oggetto di specifiche sentenze della magistratura».
Il riferimento è al
ricorso che l'allora Comunità montana bassa valle di Susa e val Cenischia aveva
presentato sul vecchio progetto preliminare della Torino-Lione, approvato dal
Cipe con delibera 113/03 proprio tramite le procedure della Legge obiettivo.
Ricorso che il 23 agosto 2008 la VI sezione del Consiglio di Stato, con
sentenza numero 4482, aveva dichiarato «improcedibile per cessata materia del
contendere, nel presupposto che il progetto per la realizzazione della linea
ferroviaria Torino-Lione sia stato stralciato dall'ambito applicativo della
legge 443/01 e ricondotto nell'alveo delle procedure ordinarie ex art. 81 del
Dpr 616/77».
Da quando si è tornati
a parlare di Torino-Lione inserita nella Legge obiettivo, la Regione si è
sempre affrettata ad assicurare ai comuni l'attuazione della cosiddetta
"doppia procedura", che garantirebbe comunque il coinvolgimento degli
enti locali. La Comunità montana, nella sua lettera, sottolinea però che anche
il nuovo progetto preliminare è stato depositato «ai sensi e per gli effetti
dell'articolo 165 del dlgs 163/06. Anche in questo caso la norma speciale
richiamata è applicabile solo nel caso delle grandi opere rientranti nel
perimetro di applicazione della Legge obiettivo».
Di qui la domanda sul
se e sul quando è stata assunta la decisione di reinserire il Tav nella legge
sulle grandi opere, «domanda alla quale fino ad oggi - prosegue Plano
nella sua lettera - non è stata data risposta. Riteniamo un diritto della
nostra amministrazione, e dei nostri amministrati, avere la certezza del
rispetto delle regole e la garanzia della legalità che la mancanza di una
risposta chiara metterebbe in discussione». Tutto questo senza dimenticare
«le preoccupazioni della maggioranza dei cittadini residenti nella Comunità»
per la realizzazione dell'opera. Preoccupazioni che, sottolinea Plano, «s'intendono
evidenziare e far valere nelle sedi opportune e nei modi consentiti dalla legge».
Parallelamente la
Comunità montana valle Susa e val Sangone ha anche presentato un esposto sulla
procedura di approvazione del progetto definitivo «per un presunto
"cunicolo esplorativo" funzionale alla progettazione della nuova
linea ferroviaria Torino-Lione», cioè il tunnel della Maddalena di Chiomonte.
Procedura attivata da Ltf in base alle norme speciali di cui agli articoli 165
e 166 del dlgs 163/06, dunque sempre nell'ambito della Legge obiettivo.
L'avviso di Ltf è
stato pubblicato il 25 maggio, mentre l'esposto della Comunità montana risale
al 30 giugno. «Nonostante le illegittimità a nostro avviso rilevate e sulle
quali attendiamo il parere delle Autorità nazionali ed europee competenti,
abbiamo studiato e approfondito i documenti pubblicati, partecipando alle
conferenze convocate dagli organi preposti e presentato le osservazioni di merito».
Stesso discorso vale per il progetto preliminare, con i tecnici della Comunità
montana al lavoro per presentare, entro il 9 ottobre, le osservazioni.