Intervista al Prof.
Marco Ponti su Stradeferrate:
Domani entrerà in vigore il nuovo orario e partiranno i nuovi collegamenti
Alta Velocità sull'asse Torino-Milano-Salerno.
Strade Ferrate ha intervistato il
professor Marco Ponti, ordinario
di Economia Applicata al Politecnico di
Milano, membro della Società
Italiana degli Economisti dei Trasporti, del comitato scientifico della World Conference of Transport Research Society, docente
in numerosi masters e seminari in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
Professor Ponti, domani
entrerà in servizio la "metropolitana d'Italia", inaugurata con molto
clamore la settimana scorsa. Ma è vero che è l'unica rete in Europa Alta
Velocità/Alta Capacità? Sono mai passati, e mai passeranno, treni merci sui
nuovi binari? Come mai questa scelta?
No, anche in Germania, al
contrario della Francia, i treni merci in teoria possono passare. Ma non
passeranno mai, per due solide ragioni: le merci che viaggiano in ferrovia
generalmente non hanno fretta (la rottura di carico che il modo ferroviario
comporta genera comunque forti perdite di tempo) e il transito sulle linee AV è
più costoso che sulle linee ordinarie. Ma soprattutto treni merci veloci
sarebbero molto aggressivi sul binario causa il peso, facendo esplodere i costi
di manutenzione: l'alta velocità passeggeri ha bisogno di binari sempre
perfetti. La scelta è dovuta ad una assurda presa di posizione dei verdi, che
ne fecero una questione di principio, immaginando che le linee storiche
sarebbero state comunque saturate (?!?) dal traffico. I costruttori certo se ne
rallegrarono, visto che aumentavano moltissimo i costi di costruzione.
Sul trattoTorino-Milano
transiteranno solo 7 coppie di treni al giorno. Non sono pochi per una linea
dedicata? E comunque un'ora di percorrenza per 125 km non è proprio un tempo da
record...
Ma no, certo il traffico nel tempo
crescerà, e forse raddoppierà... cioè 28 treni al giorno, gran parte dei quali
spostati dalla linea storica, per una capacità aggiuntiva di 330 treni al
giorno, e costi di 7,8 miliardi di Euro, tutti a carico dei contribuenti... si
sarebbe potuto portare quei passeggeri gratis in elicottero con costi pubblici
molto inferiori.
Non ci sono ancora stazioni
per l'AV. Ci saranno ancora problemi di interferenza col trasporto regionale?
No certo, basterà spendere altri
fiumi di denaro pubblico: si pensi ai sottopassi previsti a Bologna e Firenze.
Perché non farne anche a Roma, a Napoli e a Milano? In fondo, le imprese che
hanno costruito le linee in modo così economico non potranno rimanere senza
lavoro...
Cosa pensa dell'ingresso dei
privati come NTV per l'Alta Velocità e Arenaways per il trasporto regionale?
L'unico problema è che sono troppo
pochi, e in posizione debole verso un concorrente che è anche padrone della
rete. Il forte rischio in questo caso è che si mettano in moto fenomeni
collusivi: nessuna reale competizione, ma spartizione concordata del mercato.
Mancano seri segnali di volontà politica di aprire un po' questi mercati.
In Piemonte saranno bandite
le gare per affidare il trasporto regionale. Pensa che potrà essere un vero
miglioramento per la vita dei pendolari? Arenaways doveva competere con i treni
già esistenti ma se partecipasse alla gare e vincesse diventerebbe il nuovo
monopolista.
Beh, questo è proprio tecnicamente
sbagliato: l'affidamento è a tempo, poi per legge si rifà la gara. Il problema
è che Trenitalia, non dovendo competere in nessuna altra regione (per un
comportamento assurdo, o peggio, dei politici locali), è tecnicamente in grado
di fare "sussidi incrociati", cioè prezzi imbattibili in Piemonte,
grazie ai soldi garantiti altrove. I pendolari ferroviari hanno certo diritto
ad avere buoni servizi (e la concorrenza è il modo più economico per farglieli
avere); ma non si può continuare a dimenticarsi che sono una piccola percentuale
dei pendolari totali, e pagano una piccola percentuale dei costi che generano.
La maggioranza va in macchina, non per scelta, e paga con le tasse cifre
astronomiche per stare in coda.
L'AV ha cancellato i
collegamenti a media-lunga percorrenza al di fuori dell'asse veloce. È rimasto
un solo collegamento Torino-Roma via Genova e il Basso Piemonte è tagliato
fuori, sono spariti i treni da Torino per la Puglia, anche dall'Alto Adige
protestano. I treni a lunga percorrenza sono destinati a sparire del tutto?
I servizi ferroviari a lunga
percorrenza non hanno senso tecnico: hanno costi di produzione (non pagati
dagli utenti) molto più alti di quelli dei servizi aerei (questi invece pagati
dagli utenti), e hanno tempi di viaggio molto maggiori. L'unico argomento
possibile sarebbe quello ambientale, ma "il trade off" tra costi
ambientali (assumendo per esempio i valori proposti per il CO2 dall'IPCC) e gli
altri costi economici sono di un'ordine di grandezza in favore dell'aereo.