Intervista al Prof. Marco Ponti su Stradeferrate:

http://stradeferrate.blogosfere.it/2009/12/avvio-dellav-intervista-allesperto-di-trasporti-marco-ponti.html

 

Domani entrerà in vigore il nuovo orario e partiranno i nuovi collegamenti Alta Velocità sull'asse Torino-Milano-Salerno.

Strade Ferrate ha intervistato il professor Marco Ponti, ordinario di Economia Applicata al Politecnico di Milano, membro della Società Italiana degli Economisti dei Trasporti, del comitato scientifico della World Conference of Transport Research Society, docente in numerosi masters e seminari in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.

 

Professor Ponti, domani entrerà in servizio la "metropolitana d'Italia", inaugurata con molto clamore la settimana scorsa. Ma è vero che è l'unica rete in Europa Alta Velocità/Alta Capacità? Sono mai passati, e mai passeranno, treni merci sui nuovi binari? Come mai questa scelta?

No, anche in Germania, al contrario della Francia, i treni merci in teoria possono passare. Ma non passeranno mai, per due solide ragioni: le merci che viaggiano in ferrovia generalmente non hanno fretta (la rottura di carico che il modo ferroviario comporta genera comunque forti perdite di tempo) e il transito sulle linee AV è più costoso che sulle linee ordinarie. Ma soprattutto treni merci veloci sarebbero molto aggressivi sul binario causa il peso, facendo esplodere i costi di manutenzione: l'alta velocità passeggeri ha bisogno di binari sempre perfetti. La scelta è dovuta ad una assurda presa di posizione dei verdi, che ne fecero una questione di principio, immaginando che le linee storiche sarebbero state comunque saturate (?!?) dal traffico. I costruttori certo se ne rallegrarono, visto che aumentavano moltissimo i costi di costruzione.

 

Sul trattoTorino-Milano transiteranno solo 7 coppie di treni al giorno. Non sono pochi per una linea dedicata? E comunque un'ora di percorrenza per 125 km non è proprio un tempo da record...

Ma no, certo il traffico nel tempo crescerà, e forse raddoppierà... cioè 28 treni al giorno, gran parte dei quali spostati dalla linea storica, per una capacità aggiuntiva di 330 treni al giorno, e costi di 7,8 miliardi di Euro, tutti a carico dei contribuenti... si sarebbe potuto portare quei passeggeri gratis in elicottero con costi pubblici molto inferiori.

 

Non ci sono ancora stazioni per l'AV. Ci saranno ancora problemi di interferenza col trasporto regionale?

No certo, basterà spendere altri fiumi di denaro pubblico: si pensi ai sottopassi previsti a Bologna e Firenze. Perché non farne anche a Roma, a Napoli e a Milano? In fondo, le imprese che hanno costruito le linee in modo così economico non potranno rimanere senza lavoro...

 

Cosa pensa dell'ingresso dei privati come NTV per l'Alta Velocità e Arenaways per il trasporto regionale?

L'unico problema è che sono troppo pochi, e in posizione debole verso un concorrente che è anche padrone della rete. Il forte rischio in questo caso è che si mettano in moto fenomeni collusivi: nessuna reale competizione, ma spartizione concordata del mercato. Mancano seri segnali di volontà politica di aprire un po' questi mercati.

 

In Piemonte saranno bandite le gare per affidare il trasporto regionale. Pensa che potrà essere un vero miglioramento per la vita dei pendolari? Arenaways doveva competere con i treni già esistenti ma se partecipasse alla gare e vincesse diventerebbe il nuovo monopolista.

Beh, questo è proprio tecnicamente sbagliato: l'affidamento è a tempo, poi per legge si rifà la gara. Il problema è che Trenitalia, non dovendo competere in nessuna altra regione (per un comportamento assurdo, o peggio, dei politici locali), è tecnicamente in grado di fare "sussidi incrociati", cioè prezzi imbattibili in Piemonte, grazie ai soldi garantiti altrove. I pendolari ferroviari hanno certo diritto ad avere buoni servizi (e la concorrenza è il modo più economico per farglieli avere); ma non si può continuare a dimenticarsi che sono una piccola percentuale dei pendolari totali, e pagano una piccola percentuale dei costi che generano. La maggioranza va in macchina, non per scelta, e paga con le tasse cifre astronomiche per stare in coda.

 

L'AV ha cancellato i collegamenti a media-lunga percorrenza al di fuori dell'asse veloce. È rimasto un solo collegamento Torino-Roma via Genova e il Basso Piemonte è tagliato fuori, sono spariti i treni da Torino per la Puglia, anche dall'Alto Adige protestano. I treni a lunga percorrenza sono destinati a sparire del tutto?

I servizi ferroviari a lunga percorrenza non hanno senso tecnico: hanno costi di produzione (non pagati dagli utenti) molto più alti di quelli dei servizi aerei (questi invece pagati dagli utenti), e hanno tempi di viaggio molto maggiori. L'unico argomento possibile sarebbe quello ambientale, ma "il trade off" tra costi ambientali (assumendo per esempio i valori proposti per il CO2 dall'IPCC) e gli altri costi economici sono di un'ordine di grandezza in favore dell'aereo.