TESTI
ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 703 di Giovedì 10 novembre 2005
INTERROGAZIONI A RISPOSTA
IMMEDIATA
PROVERA
e GIORDANO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per
sapere - premesso che:
in questi ultimi giorni la Val di Susa è stata al centro delle cronache
giornalistiche, suo malgrado, per la manifestazione di opposizione al progetto
Tav-Tac e la nutrita presenza di corpi delle forze dell'ordine in quell'area;
la grande presenza di agenti delle forze dell'ordine in valle è stata, secondo
gli interroganti, invasiva e percepita dalla popolazione residente come segno
di sfida nei loro confronti;
tale presenza ha significato una lesione del diritto di mobilità dei cittadini
sancito dalla Costituzione italiana;
si sono verificati numerosi fermi di polizia e denunce, che hanno coinvolto
anche i principali rappresentanti delle istituzioni locali;
non si è in alcun modo ricercato un dialogo, neppure con i sindaci e i
presidenti della comunità montane; ciò non sta avvenendo tuttora, pur sapendo
che le convinzioni delle popolazioni locali poggiano su solide basi di studi e
ricerche, che dimostrano la non economicità dell'opera. Esse dimostrano quanto
sia necessario, invece, un potenziamento della rete ferroviaria esistente e una
politica di trasporti verso la Francia in grado di utilizzare anche il mare.
Dimostrano, infine, quanto sia pericoloso l'impatto ambientale per
l'esposizione della popolazione a sostanze nocive, prima fra tutte l'amianto -:
se non ritenga di adottare un intervento urgente al fine di ristabilire un
clima democratico in Val di Susa, che tenga conto delle istanze avanzate dai
rappresentanti degli enti locali, e se non intenda attivarsi perché siano
sospesi i lavori e riattivato immediatamente un tavolo di dialogo e
concertazione, che ripristini la legittimità di tutte le istituzioni e, quindi,
la loro credibilità.
(3-05148)
(9 novembre 2005)
INTERPELLANZE
URGENTI
I sottoscritti chiedono di
interpellare i Ministri dell'interno e delle infrastrutture e dei trasporti,
per sapere - premesso che:
da oltre una settimana sono in atto manifestazioni di protesta contro la
realizzazione delle opere per l'alta velocità Torino-Lione;
a seguito delle proteste, le autorità di polizia hanno avviato procedimenti nei
confronti di molti partecipanti alle manifestazioni, compresi alcuni sindaci
della Val di Susa e di altri rappresentanti istituzionali;
le proteste sono motivate da comprensibili preoccupazioni da parte degli
abitanti della Val di Susa, consapevoli dell'enorme impatto ambientale
dell'opera e dei pericoli per la salute derivanti dalla notevole presenza nel
sottosuolo di amianto;
senza tenere nella debita considerazione i pericoli sanitari e ambientali degli
interventi previsti, è stata dichiarata da più parti la necessità - entro il
2005 - di avviare i sondaggi e di far partire lo scavo della galleria di
Venaus, per non correre il rischi di vedere declassata l'opera infrastrutturale
a livello europeo e di perdere i fondi comunitari;
è necessario chiarire che la scadenza per la presentazione sullo stato di
avanzamento del progetto è il 31 gennaio 2006 e che questa scadenza è un
obbligo annuale necessario alla Commissione europea per capire come e se sono
stati utilizzati i fondi stanziati;
è inesatto sostenere che sulla base di tale relazione si deciderà se la
Torino-Lione resterà o meno nell'elenco delle opere prioritarie, atteso che
tutti e 30 i progetti contenuti nell'allegato II della decisione 884/2004/CE
(del Parlamento europeo e del Consiglio) hanno allo stato il medesimo livello
di priorità;
non è chiaro per quale ragione il Governo, pur avendo avuto tutto il tempo -
fino al 31 ottobre 2005 - di chiedere legittimamente una proroga del
finanziamento destinato agli studi di fattibilità, abbia preferito la strada
dello scontro con una popolazione comprensibilmente preoccupata per il proprio
futuro e per quello del proprio territorio, senza considerare che la
militarizzazione della Val di Susa non gioverà certo alla riduzione delle
tensioni;
va ricordato che l'opera - di interesse comunitario - non solo presenta enormi
dubbi sulla sua realizzabilità, sia per la forte contestazione della
popolazione locale, sia per gli oggettivi pericoli per la salute e per
l'ambiente, ma non sembra neppure godere di una particolare attenzione da parte
del suo principale beneficiario - ossia la Francia - che è ben lontana
dall'aver avviato le opere di connessione dell'intera tratta sul proprio
territorio;
è, inoltre, da considerarsi che la militarizzazione del territorio comporta un
disagio enorme per i cittadini e che, in nome di una presunta sicurezza
pubblica, si stanno adottando disposizioni in aperta violazione dell'articolo
16 del dettato costituzionale, relativo alla libera circolazione dei cittadini
nel territorio nazionale e in assenza delle motivazioni di sanità o sicurezza
-:
se il Ministro dell'interno non ritenga di dover rendere noti i costi di questa
imponente operazione di controllo del territorio e se non reputi che le forze e
le risorse impegnate in Val di Susa sarebbero di gran lunga più utili in quelle
regioni e in quelle realtà controllate, di fatto, dalla criminalità
organizzata;
se il Ministro dell'interno non ritenga che sia stato fatto eccessivo
allarmismo sui pericoli per la sicurezza pubblica delle manifestazioni in corso
in Val di Susa, alimentando inutilmente le tensioni;
quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'interno per garantire che la
manifestazione di sciopero indetta in Val di Susa per il 16 novembre 2005
avvenga in un clima disteso e pacifico;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non intenda accogliere la
richiesta degli abitanti della Val di Susa di una «tregua olimpica» per i
lavori dell'alta velocità, attivandosi affinché vengano sospesi i lavori per
almeno sei mesi, in attesa di maggiori approfondimenti e riflessioni, sia sui
rischi ambientali e sanitari (considerando che una delle ragioni per cui non
sono stati realizzati impianti nella valle è la presenza nel sottosuolo di
sostanze tossiche e nocive), sia sull'opportunità «strategica» nell'ambito del
piano nazionale dei trasporti e della logistica della tratta ferroviaria ad
alta velocità Torino-Lione;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga opportuno
scusarsi con la popolazione della Val di Susa, inopportunamente definita come
«gente che non sa come passare il tempo», che si stava legittimamente avvalendo
del proprio diritto di manifestare.
(2-01711)
«Cima, Zanella, Lion, Pecoraro Scanio, Bulgarelli, Cento, Boato».
(8 novembre 2005)