Ma quanto inquina l'Autofrejus?
di Marco Giavelli
da
Luna Nuova del 23/3/07
La
SITAF vuole far partire al più presto il progetto di monitoraggio ambientale
della qualità dell'aria lungo l'asse dell'A32 Torino-Bardonecchia. La società
dell'Autofrejus ha chiesto alle due Comunità montane di esaminare il più in
fretta possibile la bozza del protocollo d'intesa che è stata fornita mercoledì
scorso ai due presidenti di alta e bassa valle, durante l’incontro tra i
vertici Sitaf e gli amministratori.
Questa
prima versione del protocollo d'intesa è già stata trasmessa anche a Regione,
Provincia e Arpa, organismo a cui è stata affidata la campagna di rilevamento
con cui la Sitaf spera anche di dimostrare che se in valle c'è inquinamento non
è tutta colpa dell'autostrada. L'obiettivo, infatti, è quello di valutare
l'impatto sulla qualità dell'aria derivante dall'A32, elaborando delle fasce di
isoconcentrazione lungo l'infrastruttura e determinando l'effetto dei principali
inquinanti di origine veicolare sui centri abitati più prossimi all'autostrada
stessa.
Prima della firma del protocollo, tutti e sei gli enti coinvolti dovrebbero sedersi attorno a un tavolo per stabilire insieme la localizzazione delle centraline e le modalità concrete di esecuzione della campagna: la sua durata sarà di 12 mesi, mentre tra due anni saranno resi noti i risultati. La Sitaf, che si accollerà il costo del progetto, ha posto la fine di marzo come termine per sottoscrivere il protocollo d'intesa. Il suo auspicio è che i rilevamenti possano partire concretamente in primavera, ma è possibile che i tempi slittino ancora di qualche settimana.
Infatti
la Comunità montana bassa valle, concorde sull'importanza della campionatura
dell'aria, vuole vederci chiaro sia sul ruolo che gli enti locai i potranno
giocare in questa partita, sia sulla funzione del direttore dell'Arpa Vincenzo
Coccolo nell'ambito del monitoraggio. Il presidente Antonio Ferrentino non ha
ancora mandato giù la vicenda dell'anno scorso legata al carotaggio Tav di
Mompantero: «Abbiamo
esaminato la bozza come giunta e ci è parso che le Comunità montane abbiano un
ruolo un po' marginale. Vogliamo capire se il nostro compito sarà limitato ad
una funzione notarile, cosa che ovviamente non ci sta bene, oppure se potremo
collaborare attivamente con l'Arpa dicendo la nostra sui singoli aspetti. Abbiamo
la massima fiducia verso quest'ente, ma è sul suo direttore che nutriamo alcune
perplessità. Vogliamo capire quale sarà il suo ruolo, visto che già in passato aveva
tenuto atteggiamenti poco corretti nei confronti di questo territorio».
La
Comunità montana bassa valle convocherà la prossima settimana una conferenza
dei sindaci proprio per esaminare con tutti gli amministratori sia il
protocollo sull'inquinamento, sia il progetto della canna di sicurezza del
Frejus. La bassa valle, inoltre, non esclude di far esaminare la documentazione
anche da qualche tecnico indipendente.
La
giunta dell'alta valle, invece, non ha ancora analizzato la bozza, ma non
dovrebbe avanzare questioni prima di firmare l'accordo. Da tempo, infatti, lo
stesso presidente Mauro Carena chiede alla Sitaf di avere dati certi
sull'inquinamento in valle. «Non abbiamo ancora esaminato il testo: valuteremo se farlo
analizzare anche dalla commissione trasporti, visto che a noi interessa condividere
questi discorsi con le commissioni consiliari, con il consiglio e con le
associazioni del territorio - dice Carena, che interpellato sull'Arpa
risponde - da
parte nostra non abbiamo perplessità. L'Arpa è un organismo pubblico e
chiunque ritenga che in un organismo pubblico qualcosa non funzioni lo deve
segnalare, ma solo nelle sedi competenti e chiedendo eventualmente dei
correttivi. Ad oggi noi non abbiamo mai avuto di questi problemi».