Appalti d'oro alla Maddalena, indagine sui lavori del G8
mancato
In procura gli atti dell'ex numero due della Protezione
civile
Tra le ipotesi di reato al vaglio, abuso d'ufficio e corruzione
di
Marino Bisso da Repubblica del 8/2/10
ROMA
- Gli appalti d'oro e gli intrecci d'affari per il G8 della Maddalena. Sulle
opere da 300 milioni mai terminate per il summit dei potenti del pianeta, che
doveva svolgersi a luglio 2009, in Sardegna ora indaga la procura di Roma. Tra
le ipotesi di reato al vaglio, abuso d'ufficio e corruzione. Nel mirino
dell'inchiesta sono finite le procedure firmate dall'allora commissario
straordinario, l'ingegnere Angelo Balducci, ex numero due della Protezione
Civile, l'uomo più potente dopo Guido Bertolaso, poi promosso presidente del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il fascicolo è ancora contro ignoti. Ma presto potrebbero essere
iscritti i primi indagati. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni
Ferrara e dal sostituto Sergio Colaiocco, vuole fare luce su rapporti d'affari
e legami più o meno diretti tra Balducci, suoi familiari e le società di
costruzione che avrebbero dovuto trasformare l'ex base Nato in un villaggio a
cinque stelle, in occasione del vertice, prima che venisse trasferito a
L'Aquila. La nuova indagine dei pm romani potrebbe anche assorbire, per
competenza territoriale, il filone fiorentino nato dalle intercettazioni dei
carabinieri del Ros sugli appalti a favore del costruttore Ligresti e quello di
Tempio Pausania sul recupero, mai eseguito, dei fari sugli isolotti di Razzoli
e Santa Maria. Sulle opere fantasma alla Maddalena, dopo l'inchiesta di
Repubblica, sono state presentate interrogazioni parlamentari e una denuncia
alla Corte dei conti.
L'inchiesta dei pm romani, affidata alla Finanza, ha preso avvio
invece dagli accertamenti sulle presunte irregolarità commesse dai commissari
straordinari nominati per i Mondiali di nuoto e il G8. In entrambi i casi
l'ingegnere Balducci ne sarebbe stato un protagonista con il gruppo Anemone
che, oltre a essersi accaparrato la riconversione dell'ex arsenale della
Maddalena (un appalto da 100 milioni), aveva messo le mani su uno dei poli
natatori privati più importanti della capitale, il Salaria Sport Village,
ampliato per i Mondiali proprio grazie alle deroghe urbanistiche concesse dai
commissari. Un ampliamento lungo le rive del Tevere, in un'area a rischio
esondazione, che ha permesso di edificare tre piscine, di cui una olimpionica.
Ma per la procura di Roma il maxi impianto sarebbe fuorilegge e per questa ragione,
nei mesi scorsi, sono stati indagati per abuso d'ufficio l'ex commissario
Balducci e il suo successore, Claudio Rinaldi. Ora i pm vogliono vederci chiaro
anche sulla società che ha usufruito delle deroghe e che vantava tra i soci,
oltre a Filippo Balducci (figlio dell'ex commissario), Diego Anemone, della
famiglia di costruttori romani. Ma c'è un'altra azienda al centro degli
accertamenti: è la Erretifilm srl che ha sede allo stesso indirizzo dove si
trova l'Anemone Costruzioni. L'amministratore è Rosanna Thau, moglie di Angelo
Balducci. Parte del capitale societario dell'impresa apparterebbe, invece, a
Vanessa Pascucci che figura nella Redim 2002, legata al gruppo Anemone, e
nell'Arsenale scarl, impegnata nel maxi cantiere dell'ex arsenale alla Maddalena
per il G8.