La “gronda” della TAV va sottoterra
Un tunnel di 19 chilometri da Orbassano a Settimo: sindaci soddisfatti
di Diego Longhin
da Repubblica del 17/3/10 – pag.4 Cronaca di Torino
Diciannove chilometri
di galleria tra l'interporto di Orbassano e l'incrocio con la Torino-Milano a
Settimo. La gronda merci della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione
non passerà più in superficie, ma sottoterra, ad oltre 50 metri di profondità,
in corrispondenza della tangenziale, correndo sotto il letto dello Stura e
della Dora.
Questa è la soluzione che Rfi e il braccio operativo Italfer hanno studiato per mettere tutti d'accordo, ad iniziare dai Comuni di Venaria e Torino. D'altronde il tunnel secondo i tecnici delle Ferrovie è la soluzione migliore per superare non solo le osservazioni delle amministrazioni locali, che possono sfociare in nuove proteste dei residenti della zona Nord, ma anche dal punto di vista economico. In pratica lo scavo della galleria sarebbe più semplice e più economico rispetto ad un passaggio in superficie con tanto di attraversamenti della tangenziale e dei fiumi Stura e Dora in diversi punti.
L'ipotesi è stata
presentata dagli ingegneri di Italfer negli ultimi due incontri dell'Osservatorio
Torino-Lione, guidato dall'architetto Mario Virano. Ed è stata accolta positivamente
dalla maggior parte dei rappresentanti degli enti locali. Fino a due mesi fa
erano tre i tracciati possibili: far passare la Tav in mezzo alla tangenziale,
farla transitare a Sud della tangenziale, vicino però ai centri abitati, oppure
realizzare una galleria sotto piazza Stampalia e via Druento. Le prime due
soluzioni non trovavano d'accordo il Comune di Venaria, l'ultima quello di
Torino. Ora la proposta di ltalfer risolve in un colpo solo tutte le questioni.
Molto soddisfatto il
sindaco di Venaria, Nicola Pollari, uno dei primi a battersi per evitare che
una linea ad alta velocità potesse passare a pochi metri dalla tangenziale,
raddoppiando i problemi dei residenti. «Non solo - aggiunge il primo
cittadino - un cantiere del genere avrebbe voluto dire sopportare un disagio
continuo per anni, tra corsie chiuse, traffico in tilt, caselli e viadotti da
rifare, attraversamenti dei fiumi che avrebbero deturpato ancor di più tutta
l'area».
Si tratta di una soluzione radicale, che però esclude impatti in superficie e sembra più gestibile da un punto di vista finanziario e della convivenza con i cantieri. Un tracciato che sembra convincere anche il presidente dell'Osservatorio sulla Torino-Lione, Mario Virano. Rfi e Italfer hanno già presentato un dossier di massima, ma i tecnici si riservano ulteriori approfondimenti prima di arrivare ad un'ipotesi definitiva. La querelle su dove far passare la gronda merci per collegare Orbassano, attraverso il tunnel sotto corso Marche, con l'incrocio della linea ferroviaria Torino-Milano sembra però ormai destinata ad essere archiviata del tutto.