Sant'Ambrogio, 10 Giugno 2011

 

Gentile Luigi La Spina,

sono uno di quei sindaci ai quali lei nel suo ultimo articolo si rivolge in modo particolare. So perfettamente che questa lettera così come l'opinione dei miei colleghi e del Presidente della Comunità Montana non troverà spazio alcuno sul suo giornale per non turbare il "pensiero unico", ma ci tengo comunque a manifestarle la mia opinione attraverso la mia esperienza di sindaco e cittadino della Valle di Susa. Lo ritengo un atto dovuto, non tanto per farle cambiare opinione, ma semplicemente per dovere di informazione. Per guadagnare tempo, non utilizzerò lo stile ciceroniano ma quello anglosassone e asciutto dei numeri e dei dati, elencandole qui di seguito quelli più significativi e ai più non conosciuti, lei compreso, vista la non conoscenza dei fatti e dei progetti che dimostra nel suo articolo, infarcito di informazioni errate, alcune addirittura inventate e di clamorose omissioni.

 

1) partiamo dal "famoso corridoio 5" Lisbiona-Kiev": il Portogallo il 6 Aprile scorso ha chiesto un prestito di 80 miliardi di euro ed è sull'orlo del fallimento. La Spagna è sulla stessa strada e si è ritirata dal progetto. Per non parlare di Kiev - Ucraina -: pochi giorni fa ha chiesto aiuto all'Europa perché vicina alla bancarotta.

 

2) le merci che arrivano dall'est in Europa si muovono nel nostro continente sull'asse nord-sud sfruttando il sistema portuale: di quale "rivoluzione" dei trasporti in Europa sta parlando se non conosce neppure questo macro dato?

 

3) Chi si oppone all'opera è un'intera popolazione di persone per bene e pacifiche, preparate sui progetti e sui contenuti: i proiettili, le minacce di morte, la violenza, la cultura dell'inganno e della provocazione non ci appartengono, mi spiace per lei: in venti anni e più di opposizione al Tav è un fatto ampiamente dimostrato

 

4) quella che lei chiama "commissione" è l'Osservatorio dal quale sono da due anni esclusi i comuni - VENTIQUATTRO! - interessati dal progetto TAV perché è stata loro negata la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti di fiducia imponendo inoltre l'obbligo di aderire al progetto pena l'esclusione dai tavoli di confronto. Infatti nell'ultimo incontro di Palazzo Chigi a Roma del mese scorso, c'erano al tavolo i sindaci ad esempio di Claviere che dista circa quaranta chilometri dai cantieri e il sindaco di Giaveno che si trova addirittura in un'altra valle, mentre il sottoscritto insieme agli altri 23 sindaci era confinato all'esterno, dietro le transenne presidiate dalla polizia

 

5) il piano di compensazioni: ad oggi non c'è un euro. Come stupirsi di ciò se manco ci sono i duecento milioni del Governo e i cento milioni della Regione promessi da anni per il nodo di Torino? Anche chi è favorevole all'opera, specie di questi tempi dove mancano i soldi per fare viaggiare in orario e puliti i treni dei pendolari da Susa a Torino, resterà a bocca asciutta, non si preoccupi.

 

6) Ha mai sentito parlare di priorità degli investimenti, di valutazione costi-benefici per le grandi opere ultimamente evocato come necessità ineludibile anche da parte dell'autorevole voce del Governatore della Banca d'Italia Dott Draghi? Ha mai sentito parlare di infiltrazioni mafiose nelle grandi opere che fanno lievitare i costi di cinque volte? Lo sa che la Valle di Susa è fortemente abitata - settantamila abitanti - e infrastrutturata in quanto percorsa da un fiume, un'autostrada, due statali, una ferrovia a doppio binario e la si può considerare per queste caratteristiche una terza cintura di Torino con tutti i problemi connessi all'impatto di cantieri delle dimensioni e della durata prospettate? Lo sa che è soggetta a periodici eventi alluvionali e che dunque non è minimamente paragonabile alle altri valli alpine per tutti i motivi prima elencati da un punto di vista dell'impatto ambientale di un'opera di queste dimensioni?

 

7) I due miliardi di penale da pagare in caso di rinuncia all'opera così come i "35-40 milioni di euro di ricaduta sulla valle per il solo tunnel esplorativo di sette chilometri della Maddalena" sono una pura invenzione giornalistica: per cortesia citi le fonti di questi dati, inventare non è serio!

 

8) I viaggiatori che arrivano da Londra o Parigi per venire a sciare in Valle di Susa credo, a meno che non siano scemi, preferiscano fare i dodici chilometri in treno del traforo del Frejus esistente dai tempi di Cavour ed arrivare direttamente a Bardonecchia piuttosto che da Susa, dopo 54 chilometri di tunnel, risalire la Valle in pullman, non crede? Per cortesia anche questa stupidaggine è bene che la rettifichi a tutela dell'intelligenza dei lettori e della sua personale.

 

9) "Anche le critiche relative ai costi sembrano ingiustificate perché la UE ha destinati i finanziamenti solo per questo progetto": altra falsità, i progetti finanziati dall'Europa per il trasporto ferroviario sono attualmente almeno cinque

 

10) "nel tentativo di svelenire un clima troppo acceso il Ministro Maroni......ha riservato il compito dell'ordine pubblico alle forze dell'ordine e non ai militari": come ho già avuto modo di dire, gli incendiari in doppio petto sono i veri avvelenatori del clima sociale: sono quelli che invocano l'uso della forza, che insultano la cittadinanza della valle di Susa associandola a frange violente, che delegittimano sistematicamente le Istituzioni disconoscendo il ruolo democraticamente sancito di rappresentanza del territorio al Presidente della Comunità Montana, che omettono le informazioni o le distorcono o ancora peggio le inventano, che rifiutano il confronto sui contenuti e sul merito dei problemi, che prendono le tangenti addirittura sui pannolini mentre i giovani precari lavorano a cinquecento euro al mese, per non andare oltre perché l'elenco è lunghissimo.

 

11) Mi spiace, non tocca a noi sindaci combattere i violenti e i terroristi: per questi ci sono le forze di polizia e i tribunali. A noi sindaci spetta il difficile compito di gestire un diffuso e sempre più allarmante disagio sociale fatto di sfratti, di nuove povertà, di tagli continui ai servizi, di una popolazione che non può pensare di vivere in un enorme cantiere a cielo aperto per quindici-vent'anni, tanto dureranno i cantieri vista la mancanza di risorse economiche. Impiegando in settori prioritari per lo sviluppo anche solo una piccola parte degli euro destinati al Tav si possono da subito creare un numero maggiore di posti di lavoro altamente qualificati ad esempio nei settori del turismo e delle energie alternative, senza compromettere la possibilità di una vita dignitosa in valle con la nuova Salerno-Reggio Calabria del nord e senza indebitare i nostri figli e nipoti per i prossimi cinquant'anni con un'opera inutile e dannosa.

 

12) Siamo tutti Sindaci altamente responsabili, consci del nostro ruolo istituzionale e delle nostre responsabilità: pretendiamo lo stesso rispetto nei nostri confronti e della popolazione che rappresentiamo anche attraverso la possibilità di uno spazio alle nostra opinioni che ci viene invece scientificamente negato. E' troppo facile costruire minacce di morte o di violenza per screditare le persone per bene: è un giochetto vecchio che non funziona più. Mi spiace, queste grossolane provocazioni le rimandiamo al mittente. Ho la consapevolezza che questo mio scritto non troverà mai spazio su un giornale importante come La Stampa, ma almeno spero in un angolo della sua coscienza.

 

Un cordiale saluto

Dario Fracchia, Sindaco di Sant'Ambrogio