L’accusa ai sindaci di Mario Virano, commissario
straordinario al TAV Torino-Lione, in un’intervista a La Stampa del
24/5/2011:
Sta forse minacciando i sindaci
che si oppongono?
«No. Dico semplicemente che ognuno deve assumersi le proprie
responsabilità. Il ruolo dei sindaci è fondamentale, ma dev’essere evidente che
chi accende quotidianamente cerini e poi grida al fuoco ricorda i forestali
calabresi che avrebbero dovuto salvaguardare i boschi e invece furono beccati a
incendiarli».
GLI INCENDIARI NON ABITANO IN VALLE: SONO ALTROVE!
di Dario Fracchia, sindaco di S. Ambrogio di Torino
L'intervista all'Architetto Virano comparsa sulla Stampa del 24 Maggio, solleva molti punti di riflessione dal momento che tocca delicati temi che riguardano direttamente anche i Sindaci e il loro ruolo e mandato istituzionale in questa annosa vicenda del TAV.
I Sindaci, sin dai difficili
momenti del 2005, hanno sempre svolto in modo responsabile il loro compito di
rappresentanti dello Stato, impedendo con una azione encomiabile che la
protesta popolare sfociasse nella violenza, tanto che decine di migliaia di
persone in più e più occasioni scesero in piazza e fronteggiarono direttamente
le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa senza che nessuno subisse delle
conseguenze fisiche significative, a parte pochissimi episodi marginali e
insignificanti, tanto che i medesimi funzionari della Digos hanno sempre
riconosciuto il ruolo fondamentale svolto dai sindaci in quei difficili
frangenti.
Ora che mi trovo dalla parte delle
istituzioni come sindaco, mi sento chiamato in causa dalle parole diffamatorie
e negativamente allusive usate nei confronti dei sindaci contrari
all'opera - che ricordo essere la quasi totalità di quelli i cui territori sono
interessati dal tracciato del TAV - nell'intervista citata.
Penso che gli incendiari più
pericolosi nella nostra società siano in primo luogo quelli in doppio petto,
spesso con tanto di laurea e sovente profumatamente pagati con denaro
pubblico, a differenza dei sindaci che svolgono un difficilissimo lavoro sul
territorio con miseri rimborsi spese, senza risorse economiche e umane, a
fronte di pesanti responsabilità e problemi concreti da risolvere
quotidianamente.
Gli incendiari moderni in doppio
petto, quelli che innescano le micce del malcontento e sono il detonatore delle
proteste popolari da parte di cittadini esasperati, sono facilmente
individuabili.
Non si possono qui fare i nomi e
cognomi per motivi di privacy: mi limiterò ad indicare le categorie di
appartenenza e la tipologia comportamentale. Sono alcuni grandi dirigenti
privati e pubblici che hanno fatto del falso in bilancio e dello spreco del
denaro pubblico - abilmente depenalizzati o messi al riparo dell'immunità
parlamentare - il loro modo di operare. Sono quelli che gestiscono la così
detta "governance" di processi complessi come il tav con la perenne
bugia e la costante omissione di dati e informazioni, con la connivenza di
politici che delegittimano pubblici amministratori democraticamente eletti, che
sostengono opere pubbliche faraoniche e costosissime, utili solo alle solite
imprese e a scapito di emergenze sociali e ambientali ben più pressanti.
Sono i politici che non investono nella scuola, nella formazione, nella
ricerca, sui giovani, in opere pubbliche che veramente servono, che non si
interessano di una gioventù che sta abbandonando l'Italia in massa per
andare all'estero dove è rispettata e valorizzata, che spendono ingenti
capitali pubblici per l'acquisto di aerei ed elicotteri da
combattimento - 25 miliardi di euro per elicotteri e caccia-bombardieri
d'attacco -, sono i fautori e sostenitori della globalizzazione selvaggia che
ha portato ad impoverire gli europei per sfruttare le povertà del terzo
mondo dove si lavora ancora in assenza delle più elementari norme di sicurezza
e di tutela del lavoro. Sono i fautori dei vitalizi ai parlamentari dopo due
anni di mandato mentre i precari con contratti a termine tentano di campare con
ottocento euro al mese. Sono i potenti che truccano i concorsi, sono i furbi
che sventolano con arroganza la loro ricchezza ottenuta in modo misterioso,
sono le persone di potere e i conduttori televisivi che
distribuiscono volgarità e stupidità a manciate, sono quei personaggi pubblici
ed irresponsabili che con le loro dichiarazioni insultano e offendono
l'intelligenza dei cittadini.
Con la disonestà intellettuale
solo chi è della stessa matrice può mediare, chi ha una coscienza non
può scendere a patti con l'omissione, la bugia e la mancanza di rispetto e
delle più elementari regole del dialogo e della democrazia.
Caro Architetto, noi sindaci non
“interpretiamo le pulsioni” della gente come lei sostiene per chissà quali
fini politici – la mia professione è un'altra! - : noi ci
confrontiamo giornalmente con i reali bisogni dei cittadini, con il fuoco del
malcontento diffuso e generalizzato alimentato dagli incendiari in doppio petto
appena elencati!
Qualcuno ben più in alto di noi
deve fare i conti con le sue "pulsioni", di ben altra natura rispetto
a quelle di cittadini che onestamente cercano di campare e difendere l'ambiente
in cui vivono: mi spiace architetto, gli incendiari non abitano in Valle ma
altrove!
Un cordiale saluto
Il sindaco di Sant'Ambrogio Dario Fracchia