Da
Luna Nuova on-line del 1/8/11
Il Tribunale di Torino ha dichiarato il
fallimento dell’Italcoge, la ditta della famiglia Lazzaro cui
Ltf aveva affidato i lavori per la recinzione del cantiere della Maddalena, per
il valore di oltre un milione e 300mila euro. Una tegola che mette in cattiva
luce la serietà con cui viene portato avanti il cantiere, trasformato da due
mesi in una specie di questione di principio dove la parola d’ordine è stata
solo “iniziare entro il 30 giugno” e “affidare i lavori a una ditta valsusina”.
Ma a Ltf nessuno si è
preoccupato di verificare la solidità di Italcoge. E ora si teme per quello che
potrebbe succedere nell’arco di 20 anni di cantieri per la Torino-Lione. Una
prima prova sarà l’accordo quadro che prevede una selezione discrezionale di
ditte cui affidare in seguito i lavori per il cantiere della Maddalena che non
riguardino strettamente lo scavo. E si teme anche per le procedure di
riaffidamento alla Cmc dello scavo, sei anni dopo e per un progetto
completamente diverso, senza indire una nuova gara d’appalto europea.
Alla Italcoge e alla Martina
(ditta ricostituita miracolosamente pochi giorni prima dell’affidamento dei
lavori e intestata a una parente dei Martina) sono stati affidati senza gara
d’appalto questi lavori, anche se i sovrappassi ferroviari di Vaie e
Sant’Antonino appaltati da Rfi (altra opera affidata a Italcoge) sono in enorme
ritardo.
Ma a Ltf
non si scompongono. "Ltf prende atto con rammarico della situazione che ha
determinato la formalizzazione dello stato di fallimento della Italcoge".
Ltf assicura che cercherà di tutelare il lavoro degli operai "che hanno
dimostrato non solo competenza e professionalità ma anche uno spirito di
collaborazione ed un impegno straordinario nello svolgimento delle loro
mansioni in un contesto assai difficile".