Eurostat rivede al rialzo il deficit: Italia al 3,1% nel 2003 e 2004
Le voci di
bilancio valutata in modo diverso da Bruxelles sono cartolarizzazioni, concessionari di imposta e Infrastrutture Spa
Sale anche
il rapporto debito/Pil, al 106,5% nel 2003 e al 106,6% nel 2006. Possibili
nuove revisioni a partire dal 2001
da la Repubblica Economia.it (Repubblica web) del 23/5/2005
BRUXELLES
- Eurostat ha rivisto al rialzo, portandolo al 3,1%, il rapporto deficit-Pil
italiano sia per il 2003 che il 2004. A metà marzo l'Italia aveva notificato
invece un deficit pari al 2,9% del Pil nel 2003 e al 3,0% nel 2004, che
l'Ufficio statistico europeo non aveva convalidato, e rispetto al quale aveva
chiesto ulteriori informazioni.
Rivisto al rialzo anche il rapporto debito-Pil italiano
sia per il 2003 che per il 2004, portato rispettivamente al 106,5% e al 106,6%.
A metà marzo l'Italia aveva notificato invece un debito pari al 106,3% del Pil
nel 2003 e al 105,8% nel 2004.
La notizia è stata diffusa oggi dallo stesso Ufficio
statistico europeo, che ha reso noti i risultati della consultazione avviata
presso il Cmfb (Committee on Monetary, Financial and Balance of Payment
Statistics) per accertare la contabilizzazione di tre voci di bilancio. Si
tratta delle voci relative a Ispa (Infrastrutture spa), alla cartolarizzazione
di immobili pubblici Scip2 e al più pesante anticipo versato dai concessionari
di imposta.
Sulle cartolarizzazioni degli immobili pubblici,
Eurostat ha deciso che l'impatto sarà nullo sul debito pubblico, mentre per il
deficit ci sarà un aumento nel 2004 pari a 182 milioni di euro. Con la seconda
decisione, sui finanziamenti di Infrastrutturae SPA a favore dell'alta
velocità, Eurostat fa salire dello 0,6% il debito pubblico nel 2003 e 2004,
mentre lascia immutato il deficit pubblico. Infine i crediti d'imposta, vale a
dire il trattamento dei pagamenti che il governo riceve dai concessionari
d'imposta, secondo Eurostat vanno considerati come transazioni finanziarie che
non migliorano il deficit. Di conseguenza il deficit sale dello 0,2% nel 2003 e
dello 0,1% nel 2004.
Eurostat ha precisato altresì che la revisione è
"provvisoria" e di attendere ulteriori informazioni dall'Italia,
relative ad altre voci dei conti pubblici, che "potrebbero portare a un ulteriore
revisione al rialzo del deficit del governo per il periodo 2001-2004", a
causa dell'"incoerenza tra i dati di cassa e di competenza" e delle
"discrepanze statistiche nei conti pubblici".
In seguito alla diffusione dei nuovi dati, la
Commissione europea è tornata oggi a ribadire l'intenzione del commissario agli
Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, di proporre l'apertura di una
procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia. "La Commissione
continuerà a fare il proprio lavoro e il commissario Almunia ha intenzione di
presentare un rapporto in merito", ha dichiarato oggi la portavoce Amelia
Torres, ricordando che si tratta di un atto sostanzialmente dovuto in presenza
sia di un rapporto deficit-pil superiore al 3%. Quanto ai tempi, Torres ha
spiegato che molto probabilmente la proposta della Commissione verrà sottoposta
all'approvazione dell'Ecofin di metà luglio.