I Ds: «Basta ai sindaci a braccetto con gli anarchici”
di Franco Garnero dal Giornale del Piemonte,
Edizione del 2-11-05
«Riconosco alla polizia di avere gestito benissimo la situazione. I miei complimenti vanno al Prefetto e al Questore, che hanno tenuto i nervi saldi e guidato bene i loro uomini». È il capogruppo dei Ds in provincia, Stefano Esposito, a rilasciare queste dichiarazioni, a dimostrazione che, all'interno del centrosinistra, la guerra intorno alla Tav è lungi dall'essere terminata. Il dirigente della Quercia sottolinea che «è così che vogliamo la nostra polizia, tattica e astuta, e non sudamericana».
Esposito, che quando era responsabile dell'Ufficio di programma del suo partito organizzò un convegno proprio per ribadire la scelta irrinunciabile della Tav, chiarisce di non essere andato a Mompantero «perché non mi riconosco in queste manifestazioni, ma va riconosciuto che il segretario regionale dei Comunisti italiani, Luca Robotti, e il presidente del consiglio provinciale, Sergio Vallero, di Rifondazione comunista, hanno svolto un ruolo positivo nel trattenere la furia dei centri sociali». Ma l'obiettivo della sua critica è soprattutto il compagno di partito, Antonio Ferrentino, presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa, da sempre leader del fronte del No Tav. «Il sindaco di Sant'Ambrogio - precisa Esposito - ha denunciato che saremmo in uno stato di polizia, ma questa è un'affermazione che fa male a chi la pronuncia e al concetto di legalità, che lunedì era senza dubbio con chi era lì per recintare i siti in cui fare i sondaggi e verificare se in Val di Susa ci sono o meno quantità pericolose di amianto». Secondo l'esponente dei Ds, «i fatti di lunedì dimostrano che solo con la politica e le iniziative come la commissione Rivalta si possono risolvere questi problemi, e i sindaci devono tornare a fare i sindaci e lasciare che movimenti e centri sociali seguano la loro strada».
Robotti, al contrario, lamenta che la polizia avrebbe mancato alla
parola data. «Abbiamo lasciato Mompantero - racconta - con un accordo preciso
di rivederci tra qualche giorno, ma l'impegno non è stato mantenuto». E spiega
che «noi diligentemente abbiamo abbandonato il presidio e le forze di polizia
hanno accompagnato i tecnici sui siti, non rispettando l'accordo». «Non c'è
stato nessun tradimento - interviene il presidente provinciale di Alleanza
nazionale, Agostino Ghiglia - perché la data di inizio dei sondaggi era nota da
tempo». Secondo l'esponente del centrodestra «il vero problema sono le
ambiguità del governatore Mercedes Bresso che ha vinto le regionali con un
programma in cui si dice che la Tav va fatta, ma si tiene al governo due forze
fondamentali per i numeri della sua maggioranza come Rifondazione e Comunisti
italiani che sono assolutamente contrarie alla grande opera».