EUROPA
di Massimiliano
Borgia da Luna Nuova del 25/5/2010 – pag. 5
Per la prima volta
viene resa nota la "decisione di concessione" del contributo europeo
per gli studi e progetti per il Tav. Il documento, finora mai divulgato,
è stato richiesto alla burocrazia europea con una normale richiesta di accesso
agli atti, consegnato nella visita a Strasburgo della delegazione No Tav, la
scorsa settimana.
Il tunnel geognostico
di Chiomonte e i carotaggi, come è noto, sono pagati in parte dall’Unione
Europea. Su un totale di lavori per due miliardi 91 milioni 192mia euro
l'Unione europea ha concesso 671 milioni e 800mila euro. II contributo, firmato
dal commissario ai trasporti di allora, Antonio Tajani, è concesso alla
Repubblica francese e alla Repubblica italiana attraverso il
"coordinatore" Ltf. Fu concesso per pagare il 50 per cento per gli
studi e il 27 per cento per i lavori. I due stati si sobbarcano un miliardo
419 milioni 392mila euro. Alla Francia vanno 234 milioni 599mila euro.
All'Italia vanno 437 milioni 200mila euro.
Il bando per la
concessione del contributo era stato pubblicato il 25 maggio del 2007 e subito
il ministro Di Pietro aveva aderito per la decisione politica spettante al
governo italiano. II prefinanziamento è stato di 6 milioni 250mila euro. Il
periodo finanziato è dal primo gennaio 2007 al 31 dicembre 2013 e il
finanziamento si riferisce alla tratta internazionale. Comprende le
ricognizioni ambientali (che devono terminare il 31 dicembre del prossimo anno)
e soprattutto i "sondaggi" (che sarebbero dovuti iniziare il primo
settembre dell'anno scorso, poi slittati al 25 novembre, infine sono partiti a
gennaio) e, secondo le "tappe dell'azione" dovrebbero finire tutti il
prossimo 30 novembre.
Ma è previsto anche
che i lavori di "prima fase" inizino il primo aprile del 2012. Questi
prevedono opere di avvio dei cantieri, lo spostamento delle reti dei
sottoservizi e quei lavori che permettano l'immediata realizzazione delle
«opere di sistemazione territoriale per compensare gli impatti legati alla
presenza di un cantiere per molti anni». E poi comprende l'avvio dei lavori di
seconda fase, cioè , dei lavori veri e propri, che devono iniziare il primo
settembre del 2012 almeno nella predisposizione dei cantieri. Questa prima
tranche di finanziamenti europei comprende infatti le spese per la gara
d'appalto, gli impianti di cantiere e per la logistica. Nel cronoprogramma del
"contratto" è richiesto l'inizio degli studi per il progetto definitivo
entro il 30 settembre di quest'anno (a fine giugno sarà consegnato il
preliminare). Il definitivo (compresi gli studi ambientali) dovrà essere
terminato entro il 31 luglio 2011.
Ma tutte queste
scadenze hanno già avuto una rinegoziazione con il commissario Brinkhorst. Pur
dovendo rimanere entro la data di avvio dei lavori principali entro il 30
novembre 2013, l'Ue ha concesso ad ogni tappa del programma qualche mese in
più. Entro quella data devono essere chiuse non solo le gare d'appalto ma anche
terminati tutti gli eventuali ricorsi, che sempre ci sono in questi casi da
parte delle ditte escluse. Per questi motivi, e quindi per seguire le complesse
procedure, per la Ue la gara d'appalto va indetta entro il primo gennaio 2013.
Per lanciare l'appalto entro il 31 dicembre 2012 deve essere completamente
approvata tutta la progettazione definitiva, che includa già la conclusione
della Valutazione d'impatto ambientale e della Conferenza dei servizi.
L'Ue stima che per
queste procedure si impiegherà tutto il 2012 (se tutto filerà liscio). La
progettazione definitiva deve quindi essere consegnata entro il 31 dicembre
del 2011 (era il 31 luglio 2011 nel "contratto". Anche qui l'Ue stima
che per fare il progetto definitivo l'Italia impiegherà un anno. Si deve
partire quindi entro il primo gennaio 2011. Ciò significa che entro dicembre di
quest’anno ci deve assolutamente essere il progetto preliminare, compresa la
prima Valutazione d'impatto ambientale che verrà adottata per decisione del
governo e della Regione anche in questa fase progettuale. Per la Via sul
preliminare e per approvare il preliminare nelle varie sedi è stato calcolato
che servano sei mesi. Ecco perché i progettisti, da contratto, devono
consegnare entro giugno il progetto preliminare.
Entrando nel dettaglio del finanziamento si scopre che il costo della galleria della Maddalena, a Chiomonte, è di 119 milioni 300mila euro e che i sondaggi costano in tutto 24 milioni 600mila euro. I finanziamenti sono concessi a tranche annuali dietro la presentazione di una relazione tecnica e di un rendiconto finanziario. I finanziamenti europei sono revocati al beneficiario se non vengono rispettate diverse condizioni tra cui quella di non essere condannati (con sentenza in giudicato) per corruzione «o qualsiasi altra attività illecita che leda gli interessi della comunità».
Su questo documento il
movimento No Tav pubblicherà presto un'analisi con il contributo di giuristi ed
esperti amministrativi. Intanto la richiesta è che tutta la questione Tav si
apra alla massima trasparenza. «Ci auguriamo - commenta Paolo Prieri, No
Tav val Sangone, uno dei tessitori del rapporto con il Parlamento europeo - che
i promotori e gli esecutori dell'opera (governo nazionale, Regione Piemonte,
Provincia di Torino, Rfi, Ltf, ecc.) facciano altrettanto rendendo pubblici su
un sito ad hoc atti, verbali di riunioni, fondi ricevuti dall'Ue, emolumenti
ricevuti da commissar, presidenti, ecc., lettere di incarico professionali,
elenco dei fornitori e copie delle fatture ricevute e pagate, spese effettuate
a qualsiasi titolo, descrizione delle trasferte, e tutto quanto concerne i
costi per quest'opera».