Attacco al presidio No-Tav
Vandalismo
nella notte tra il 7 e l’8 Dicembre
Vetrate
distrutte subito dopo il corteo di Susa
di Marco Giavelli
da Luna Nuova del 12/12/08 – pag. 19
Borgone - Non è la prima volta che capita, ma stavolta anche il contorno è quantomeno sospetto. Il giorno dopo la riuscita manifestazione No Tav di Susa, qualcuno ha pensato bene di prendere uno di quei grossi blocchi in cemento a doppio foro e di lanciarlo contro le vetrate del presidio No Tav di Borgone che danno verso la strada.
Il fatto è accaduto
nel la notte tra domenica 7 e lunedì 8 dicembre. I presidianti se ne sono
accorti subito la mattina dell'Immacolata, quando hanno trovato il mattone sul
pavimento a oltre un metro di distanza dai vetri in frantumi, segno che evidentemente
era stato lanciato con una certa violenza. I "soliti ignoti" hanno
preso il blocco di cemento all'ingresso del presidio, dove faceva da cavalletto
a una transenna, e hanno poi agito indisturbati, senza toccare nient'altro
all'interno della casetta. Gli atti visti No Tav hanno sporto denuncia ai
carabinieri di Borgone: sul posto non è stato comunque trovato nessun biglietto
o rivendicazione.
Facile pensare ad una
semplice ragazzata come tante altre, compiuta da giovani vandali in
preda alla noia o alla "voglia di divertimento". Ma è un dato di
fatto che il gesto sia stato compiuto proprio il giorno dopo l'imponente corteo
No Tav che sabato pomeriggio ha invaso le strade di Susa. Ed è lecito
chiedersi se si tratti di una pura coincidenza o di un premeditato gesto
intimidatorio contro il movimento che da anni si oppone alla Torino-Lione.
Ovviamente se lo sono chiesto subito anche gli habitué del presidio di Borgone,
il primo ad essere messo in piedi in valle nel giugno 2005 per allontanare lo
spettro dei sondaggi, quando si parlava ancora del progetto in sinistra Dora.
Un luogo che ancora
oggi, tutti i giorni, continua ad essere frequentato pomeriggio e sera da tanta gente di Borgone e
non: pensionati, nonne, mamme e papà, persone che di giorno lavorano e che di
sera, quando possono, fanno un salto al presidio per stare in compagnia, per
raccontarsi e commentare le ultime sulla vicenda Tav. Persone che oltre a
condividere la lotta al supertreno, col tempo hanno anche organizzato varie
iniziative di solidarietà attraverso mostre d'arte, esposizioni fotografiche,
convegni con studiosi di archeologia, serate culturali e informative di vario
tipo.
Questo è il presidio No Tav di Borgone. Enzo
Palombella, uno degli attivisti, commenta così l'increscioso episodio della
scorsa notte: «II condizionale è d'obbligo, ma è lecito chiedersi perché ciò
sia accaduto. Indubbiamente fa riflettere il fatto che l'episodio si sia
verificato dopo una serie di riuscite manifestazioni del movimento. E non
dimentichiamoci che è soltanto di qualche settimana fa la vergognosa polemica
sulla scritta No Mafia comparsa sul Musiné accanto alla più vecchia scritta No
Tav. Qualora questo gesto non fosse una banale ragazzata, non mi
stupirei se l'episodio avesse le sue origini dentro questo clima di incertezza
e di tensione. La gente del presidio di Borgone ha un volto ed un nome, ha
persino una storia. Non si nasconde e mai lo farà: vale altrettanto per coloro
che infrangono le vetrate, come in una notte dei cristalli di cui forse non
hanno mai sentito parlare? Apprezzeremmo anche l'intervento di coloro che non
condividono le nostre istanze, perché non li consideriamo nemici ma soltanto
avversari poco informati».
Già qualche mese fa erano state lanciate delle
pietre contro un vetro, ma il danno era stato più contenuto e comunque
circoscritto. Stavolta entrambi i vetri sono andati in frantumi e agli
attivisti del presidio non resterà che sostituirli. Intanto si moltiplicano i
messaggi di solidarietà ai No Tav di Borgone, inviati tra gli altri dallo
spazio sociale Takuma di Avigliana, dal comitato Spinta dal bass, dal circolo
di Rifondazione comunista di Bussoleno e dal Comitato di lotta popolare, «Il
presidio - prosegue Claudia Griglio - è un 'luogo che in tre anni non ha
mai smesso di essere frequentato, che ha sempre dimostrato di saper accogliere
e ascoltare chiunque avesse voglia di entrare. L'agire di nascosto, l'agire di
notte, l'agire contro qualcosa che non ha difese, e non ne vuole avere, fa
venire in mente i metodi diffusi tra coloro che pensano che la violenza sia
l'unico mezzo per farsi capire. Tra coloro che non vogliono sapere perché
convinti di avere già la verità prestampata nel cervello, che si scandalizzano
se qualcuno pensa che ci possa essere uno sviluppo diverso del territorio e che
perdono il lume della ragione se vedono scritto "No Mafia"».