26/1/10: Venaria No Tav. Presidio
alla trivella. Cronaca della giornata
In via Amati a Venaria la trivella è arrivata nel tardo pomeriggio del 26
gennaio. Siamo in una zona di grandi palazzi stesi lungo la tangenziale,
fiancheggiati da tralicci dell’alta tensione. Qui l’opposizione al Tav si legge
nelle bandiere appese a qualche balcone.
Nel prato di fronte alla trivella
ci siamo trovati in tanti: No Tav che si sono fatti tutti i presidi e gente di
Venaria preoccupata per il proprio futuro, in questa periferia stesa tra la
città e il niente delle auto in corsa oltre la barriera antirumore.
La trivella è difesa dal consueto
nugolo di poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa. Nel tardo pomeriggio una cinquantina di No
Tav armati di bandiere e striscioni fronteggia nel prato la polizia. Parte il
solito tam tam e presto siamo molti di più. Bidoni, legna, qualcosa da
mangiare. Un camion della ditta Icardi
con a bordo i fari per illuminare la trivella viene bloccato in strada dai
manifestanti.
Comincia a nevicare. Dai palazzi
vicini arriva qualcosa di caldo da bere: lo portano alcuni anziani solidali con
la lotta. All’assemblea che segue forte è la volontà di contrastare il
sondaggio, di mettere i bastoni tra le ruote a chi pretende di imporre con la
forza un’opera inutile e dannosa. In serata arriva anche il sindaco Pollari,
che si esibisce in complesse acrobazie per acquisire consensi, ma convince
poco. Si dice contrario al Tav in Val Susa ma possibilista su una nuova linea a
Venaria. Un colpo al cerchio – i cittadini di Venaria che presidiano la
trivella – e un colpo alla botte – il suo partito, il PD, schierato su
posizioni si tav. Ma ormai le sirene della politica istituzionale non incantano
più nessuno e tanti sanno che fermare il Tav tocca a ciascuno di noi.
A quest’indirizzo qualche foto:
http://piemonte.indymedia.org/article/7267
Al termine dell’assemblea i più si danno appuntamento per domani mattina, ma un
gruppo di No Tav decide di rimanere comunque a presidiare la zona. Intorno alle
2 e mezza arriva un camion con i gabinetti chimici. Persino i cessi sono
obbligati a portarli di notte, per evitare blocchi e proteste. La polizia
piazza un paio di blindati e circonda i compagni. Pare vogliano spostare di qualche metro la trivella, per
allontanarla dall’asilo adiacente al prato.
Continua a nevicare ma la voglia di resistere è più forte. Chi può,
stanotte o domani mattina molto presto, vada in via Amati. Domani, dalle 17 alle 23, era previsto un
presidio con assemblea popolare in via Eritrea angolo corso Francia – altro
luogo dove sono attese le trivelle. Se la trivella – e il presidio di Venaria –
continueranno anche domani, l’iniziativa viene spostata in via Amati, altrimenti
si torna al programma originario.
No Tav Autogestione
notav_autogestione@yahoo.it