Riceviamo da:
COMITATO CONTRO IL SOTTOATTRAVERSAMENTO AV DI
FIRENZE http://notavfirenze.blogspot.com/
COMITATO SANSALVICHIPUO’ www.firenzecomitatosansalvi.blogspot.com
Come cittadini riuniti in comitati e associazioni ci prendevano per
visionari quando, di fronte alla cementificazione selvaggia della città,
denunciavamo il perverso legame tra amministratori pubblici e società private,
a favore delle quali i primi avevano messo a servizio il loro potere tecnico e
l’influenza politica, con assoluto disprezzo dell’interesse pubblico.
Alcuni amministratori,
manifestamente irritati di fronte a contestazioni ben argomentate e a richieste
di trasparenza degli atti e delle operazioni in campo edilizio fatte dai
cittadini, mentivano spudoratamente e addirittura chiedevano ai soci in affari,
esterni al comune, di preparare le risposte, abdicando al dovere di valutare i
problemi dei cittadini che il loro ruolo istituzionale comportava.
Sicuri dell’impunità
ridevano delle denunce e degli esposti che non ci siamo mai stancati di
produrre, sicuri come eravamo che c’era del marcio in Palazzo Vecchio. Oggi,
forse non ridono più, di fronte alla pesante contestazione dei reati fatta
dalla Procura, che conferma come i cittadini non sono sudditi ma soggetti
attivi che rivendicano un controllo pubblico nella costruzione del modello di
città e delle sue trasformazioni urbanistiche. Le Amministrazioni non possono
procedere a loro insaputa ascoltandoli solo per avere il consenso su ciò che è
già stato deciso secondo un concetto di partecipazione molto discutibile e
purtroppo molto in voga.
I cittadini conoscono il
territorio, e più di quanto si immagini, sanno pensare, sono capaci di capire
cosa vuol dire qualità della vita e sanno opporsi con proposte alternative alla
frenesia modernizzatrice di molte amministrazioni che distrugge insieme al
territorio e al paesaggio le loro radici e condizioni di vita. Con molta più
consapevolezza dell’interesse pubblico di quanto ne abbiano gli amministratori.
Per gli abusi
“autorizzati”, resi anche possibili dalla cecità politica non si sa quanto
inconsapevole di chi doveva controllare, la città ha subito, in tante sue
parti, trasformazioni pesanti che l’hanno resa invivibile e peggiorato, sotto
molti aspetti, la vita dei cittadini: palazzi addossati gli uni agli altri con
perdita di verde, di aria e di luce, di vecchi cortili in cui i ragazzi
potevano ancora giocare; zone agricole o verdi cementificate; alberi tagliati;
aumento del traffico e inquinamento alle stelle.
Oggi, di fronte ai reati
contestati dalla Procura ci chiediamo, in caso di conferma, se si avrà il
coraggio di procedere alla bonifica del territorio, fermando i lavori e
rimuovendo per quanto possibile le opere già iniziate. Renzi si costituirà
parte civile se ci sarà il processo perché non coinvolto e i cittadini per
quello che hanno subito che tutela avranno?
Il Comune saprà essere
amico come dice Renzi? Gli annunci delle grandi opere da fare nella città (es.
circonvallazione Nord, sottoattraversamento Alta Velocità) non vanno certo in
questa direzione. Ai cittadini saranno riservati anni di disagi, di salute
messa gravemente a rischio, di sperpero del loro denaro nell’interesse privato
e non certo in quello pubblico, ma si esclude a priori ogni confronto e la
ricerca di alternative meno pericolose per la comunità. Renzi fermi questi
progetti e avvii confronti con i
cittadini e non con i poteri forti. Allora sarà veramente amico
di Firenze.
Firenze, 28 ottobre 2009
Quadra,
ecco come agiva la "cupola" del cemento
Palazzo
Vecchio e l'edilizia
di Franca Selvatici da La Repubblica del 27
ottobre 2009 - pag. II Cronaca di Firenze
«Presso l'ufficio urbanistica
del Comune di Firenze gli interessi pubblici venivano sottomessi a quelli
privati, in totale spregio rispetto all'obiettivo di una corretta e legittima
gestione della cosa pubblica, e in particolare del territorio e dell'assetto
urbanistico di una città come Firenze». Lo scrive il gip Rosario Lupo nella
misura cautelare per associazione a delinquere e corruzione che ieri ha mandato
in carcere il geometra dell'edilizia privata Giovanni Benedetti e agli arresti
domiciliari il suo ex collega, ora in congedo, Bruno Ciolli e l´ex capogruppo
del Pd in consiglio comunale Alberto Formigli, cofondatore della Quadra
progetti e di essa socio occulto (per l'accusa).
Agli arresti domiciliari per gli
stessi reati sono andati i due amministratori della Quadra, l'ex presidente
dell'Ordine degli architetti Riccardo Bartoloni e il geometra Alberto
Vinattieri, dipendente part-time del Comune. Arresti «solo» per corruzione per
due imprenditori, Francesco Bini e Paolo Perugi, del gruppo Bini Costruzioni,
accusati di aver ottenuto corsie preferenziali per le loro pratiche corrompendo
Ciolli e Benedetti, che provvedevano a reinvestire il denaro in Ucraina.
Secondo il procuratore Giuseppe
Quattrocchi e i sostituti Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio, che hanno
riempito di elogi come capita raramente gli investigatori della polizia stradale
e municipale, della associazione a delinquere faceva parte anche Anton Giulio
Barbaro, fisico, Pd, già presidente della commissione urbanistica. Il gip è
d´accordo ma ha respinto la richiesta di arresto perché Barbaro è tornato al
suo lavoro all'Arpat e ha lasciato l'attività politica. Tuttavia anche lui
aveva, secondo le accuse, un ruolo preciso nella associazione a delinquere.
«Siamo di fronte alla corrosione dell'etica pubblica», ha detto il procuratore: «Quadra agiva in posizione di monopolio. Rivolgersi alla Quadra significava ottenere i permessi che si volevano». La società poteva contare su due capisaldi in Comune. In sede amministrativa c'erano i due geometri stabilmente a disposizione. Le telecamere nascoste hanno ripreso Bartoloni seduto alla postazione del geometra Benedetti. Vinattieri è stato ripreso il 23 febbraio 2008 mentre falsificava una tavola. In generale Bartoloni e Vinattieri potevano contare - secondo le accuse per almeno 22 pratiche edilizie - «sulla totale omissione della attività di verifica e di controllo da parte di Ciolli e Benedetti». I quali, per la procura, ne traevano vantaggi, come l'appartamento comprato dalla figlia di Ciolli nel complesso Dalmazia, progettato da Quadra, con circa 100 mila euro di sconto. In sede politica, invece, erano Formigli, socio occulto Quadra e capogruppo Pd, e Barbaro a garantire il buon risultato delle decisioni sui progetti Quadra che dovevano passare in consiglio comunale, come la assurda variante di via del Podestà (area agricola intoccabile ora sede di 19 terratetto) o come quella del Ferrale, dove un'area destinata ad accogliere una riserva naturale è diventata un centro di rottamazione. Ancora più inquietante la disinvoltura con cui, nell'edificio costruito dalla società Le Quinte in via di Scandicci, destinato agli affitti per i bisognosi, non sono state abbattute le barriere architettoniche, né usato il prescritto materiale di bioedilizia, né rispettate le norme antincendio nei garage.
La procura ha trasmesso gli atti
alla Corte dei Conti. I cittadini che per anni hanno visto nascere edifici nei
cortili, hanno perduto aria e sole e ricevuto dal Comune scarne risposte spesso
supponenti, avevano finito per sospettare che la Quadra fosse più uguale degli
altri. L'inchiesta dà loro ragione.
Il boss del
mattone dettava le risposte per i cittadini che denunciavano abusi
di Maurizio Bologni
da La Repubblica del 27 ottobre 2009 - pag. III
Cronaca di Firenze
I comitati dei cittadini si
rivolgevano alla III commissione urbanistica di Palazzo Vecchio su sospetti
abusi e speculazioni edilizie. Confidavano di trovare attenzione in un baluardo
di legalità, in un soggetto istituzionale super partes. Ma il presidente della
commissione, Antongiulio Barbaro, si faceva dettare le risposte da dare ai
cittadini da Riccardo Bartoloni, socio e direttore tecnico della Quadra,
ovvero proprio dalla controparte di cui i cittadini contestavano opere e
interventi. Così i magistrati nella loro ordinanza. E anche in questa «pratica»
di Barbaro il procuratore Giuseppe Quattrocchi ravvisa quella «corrosione
del rispetto dell'etica pubblica, della civitas», che il magistrato ha
sottolineato ieri durante la conferenza stampa e che spiega la contestazione
anche del reato di associazione per delinquere a sei indagati tra cui Barbaro e
Bartoloni.
«Barbaro - segnala, dunque,
il gip Rosario Lupo in più di un passaggio della sua ordinanza - faceva
propria la posizione della società Quadra progetti srl allorquando era
chiamato, nel suo ruolo istituzionale, a fornire risposte formali e a valutare
le problematiche che taluni comitati di cittadini avevano sottoposto
all'attenzione della commissione: in particolare, il Barbaro si faceva
predisporre dal Bartoloni il testo delle note scritte che la commissione
consiliare avrebbe fornito in risposta alle suddette sollecitazioni dei
comitati cittadini». Succede, ad esempio, quando il comitato dell'ex
panificio militare di via Mariti lamenta le speculazioni edilizie nelle aree ex
Lavazza, viale Corsica 27, ex Coop di via Carlo del Prete, Quadra Key residence
in via di Novoli/via Bardazzi, nella ristrutturazione di via del Ponte di Mezzo
27 e nella realizzazione dell'edificio di piazza Della Piccola, tutti affari
della Quadra.
E´ il sequestro dell'hardware del
computer di Bartaloni che svela ai magistrati come Barbaro sia venuto meno ad
un «ruolo istituzionale» che impone «autonomia e indipendenza di giudizio».
Avviene sistematicamente. Succede tra la primavera e l'estate 2006, quando più
di una volta Barbaro gira a Bartoloni atti e osservazioni provenienti dal
comitato e dalla rappresentante Nicla Gelli, per riceverne successivamente
puntuali risposte di cui ringrazia il direttore tecnico della Quadra. Con una
mail del 23 maggio Barbaro - oltre a informare Bartoloni che il consiglio
comunale aveva «approvato la delibera di adozione della variante di Prg per
il centro di rottamazione al Ferrale. Ti farò avere la mozione del consiglio e
del quartiere 4 collegate alla delibera» - si fregia del fatto che «in
commissione III abbiamo stoppato una mozione sul panificio militare» e
chiede l'opinione di Bartoloni aggiungendo: «Ci lavoriamo col geom.
Formigli: mi dai una mano o mi devo fidare del geometra?». Subisce la
reprimenda dei magistrati anche Bruno Ciolli, che aveva chiesto e ottenuto un
congedo straordinario retribuito dal lavoro tra il 27 dicembre 2007 e il 2
gennaio 2008 per gravi motivi familiari (avrebbe dovuto assistere l'anziana
madre) ed era invece volato in vacanza a New York (lo testimonierebbero anche
delle foto). Truffa, il reato contestato per questo specifico fatto. Robetta in
confronto al resto.
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Postilla
Le ultime parole famose del PD fiorentino ...
Così si esprimevano i consiglieri comunali del PD il 27 novembre 2008 in merito ad un altro scandalo urbanistico, la vicenda dei terreni della zona di Castello di proprietà della Fondiaria-Sai di Salvatore Ligresti.
«I fenomeni di
corruzione non ci appartengono e in nessun atto ufficiale di questa
amministrazione si sono fatti favori ai privati. Proseguiremo la discussione
con tutte le forze politiche di maggioranza per arrivare all’approvazione del piano
strutturale. Un atto che si pone come unico obiettivo l’interesse della città».
E’ quanto ha dichiarato
il capogruppo del partito democratico Alberto Formigli assieme ai consiglieri
Rosa Maria Di Giorgi, Antongiulio Barbaro,
Elisabetta Meucci, Michele Morrocchi, Susanna Agostini, Gianni
Amunni, Ugo Caffaz, Lucia Matteuzzi, Paolo Imperlati, Nicola Perini, Lavinia
Balata. «La telefonata riportata dai giornali fra me e l’assessore Biagi - ha
spiegato Alberto Formigli - aveva come scopo far presente la questione dei
dieci ettari dell’area che come gruppo Pd, insieme alle altre forze di
maggioranza, avevamo proposto di destinare innanzitutto a edilizia sociale ...».