E il consorzio doc Valsusa scrive a Bruxelles: «Situazione insostenibile»
L’annuncio a Chiomonte durante la presentazione del vino “Ansema” prodotto dalla Comunità montana a cascina Maddalena
di Claudio Rovere
da Luna Nuova del 26/7/11 – pagg. 4-5
Chiomonte - Così non si può andare avanti per molto tempo ancora e soprattutto pensare ad una vendemmia in una zona sempre più militarizzata non è assolutamente fattibile e alcune aziende rischiano seriamente il collasso. Il motivo ufficiale della convocazione dell'incontro nella chiesa di S .Caterina, a pochi metri dal palazzo municipale di Chiomonte, era la presentazione dell'annata 2010 del rosso "Ansema", frutto della vinificazione consortile di 15 piccoli produttori spronata dalla Comunità montana ormai da tre stagioni ed effettuata, ironia della sorte, proprio nei locali della cooperativa Clarea alla Maddalena, ma il discorso è inevitabilmente scivolato subito sulla situazione di estremo disagio di chi, piccolo o grande produttore, tutti i santi giorni deve subire la burocrazia e l'umiliazione del check-point per poter accedere alle proprie vigne in quella che è riconosciuta come l'area modello della viticoltura valsusina.
L'assessore
all'agricoltura della Comunità montana Gigi Giuliano, che già nelle scorse
settimane aveva inviato una missiva a Prefetto e Questore per segnalare
l'anomalia della situazione dovuta alla pesante militarizzazione della zona
compresa fra la regione Gravella e la Maddalena, ha invitato tutti a smorzare i
toni, ma in particolare la classe politica, soprattutto quegli assessori
regionali «che vengono qui e dicono che è tutto a posto mentre tutto a
posto non è di sicuro», chiaro riferimento alla visita lampo in settimana
di Barbara Benino, ma al tempo stesso ha elogiato il progetto
"Ansema", «un esempio di come un'istituzione possa valorizzare le
risorse del territorio proprio in un momento in cui altre parti dello Stato
impongono allo stesso un 'opera di cui nessuno fino ad ora è stato in grado di
dimostrare l'utilità».
Anche il Consorzio di
tutela della doc Valsusa si è mosso per far sentire la sua voce a difesa di chi
pratica quella che molti definiscono la viticoltura eroica tra il Signou e la
Colombiere con un documento inviato, tra gli altri, alla Commissione europea agricoltura
e sviluppo rurale di Bruxelles ed ai ministeri dell'ambiente e delle infrastrutture,
letto nel corso dell'incontro dal presidente del Consorzio Cesare Olivero
Pistoletto. «L'area della Maddalena di Chiomonte - vi si legge - è il
più importante comprensorio vitivinicolo della valle; in essa è attualmente
concentrata la maggior superficie rivendicata a doc Valsusa ed in essa operano
in quanto possessori o affittuari di vigneti circa i due terzi dei soci del
Consorzio».
Proprio per queste
ragioni il Consorzio doc Valsusa evidenzia in quattro dettagliati punti il
clima di emergenza che stanno vivendo i suoi associati. «1) Le restrizioni
imposte alle aziende agricole, soprattutto in termini di limitazione
all'accesso ai fondi, lungi dall'essere temporanee, stanno mettendo a rischio
il raccolto 2011 ed il conseguente reddito annuo degli operatori; ci sono poi
le attese ai cancelli, gli orari ridotti, i lunghi giri cui sono costretti i
vitivinicoltori giaglionesi, tutte gravi limitazioni a chi vuole solo
lavorare. 2) Le restrizioni imposte alla cooperativa Clarea, anche e
soprattutto in termini di accessibilità e fruizione della cantina Maddalena, ne
stanno minacciando anche la sopravvivenza; la cancellazione di ordinativi e
l'impossibilità per i clienti di raggiungere la cantina minano il proverbiale
ottimismo del gestore. 3) E' a rischio sopravvivenza anche l'azienda agricola
'L Garbin, che è nel cuore del vigneti interessati; gli investimenti sostenuti
in questi ultimi tre anni, il mancato introito del bed&breakfast, il
mancato fatturato delle prenotazioni delle cerimonie 2011/12 sono un grave
danno economico, oltre al fatto che i clienti non possono più raggiungere
l'azienda per acquistare ti vino. 4) Inoltre alcune affermazioni che si stanno
diffondendo in questi giorni in merito al presunto inquinamento dell'area
dovuto ai gas lacrimogeni del 3 luglio scorso, perlomeno incaute quando non
prive di fondamento, stanno danneggiando l'immagine del vino doc valsusino».
I viticoltori hanno voluto rimarcare questo aspetto, in particolare per quanto riguarda il vino stoccato presso la cascina Maddalena, dove durante gli scontri del 3 luglio erano stati lanciati anche alcuni lacrimogeni all'interno della struttura. Il compito di fugare i dubbi sulla salubrità del prodotto è stato affidato all'enologo della Enoagri Maurizio Forgia, che segue la gran parte delle aziende locali, compreso il progetto "Ansema": «Dopo un 'attenta analisi organolettica e strumentale dei vini non emergono né anomalie né difetti, né risulta in alcun modo pregiudicata la qualità dei vini. Pertanto la gestione enologica delle produzioni prosegue nella normale routine di cantina».
Ansema, scommessa vincente
Produttori di valle: nel 2008 erano 3, ora sono 15
di Claudio Rovere da Luna Nuova del 26/7/11 –
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Chiomonte - E' stata
scelta la chiesa di S.Caterina per la presentazione della terza annata di
"Ansema", il vino dei piccoli produttori valsusini, da Almese a
Chiomonte, messi in rete dalla Comunità montana. Una progressione esponenziale
quella del vino comunitario, che dai soli tre produttori del 2008, anno del
debutto, ai 10 dell'anno successivo ed infine ai 15 del 2010, che hanno
conferito nei locali della cascina Maddalena ben 11 tonnellate di uve, quasi il
doppio dell'anno precedente, dove sono state vinificate dalla cooperativa
Clarea, che gestisce l'impianto al centro ormai da un mese del fortino-cantiere
del Tav.
«Lo scopo di Ansema - ha
spiegato l'assessore all'agricoltura della Comunità montana Gigi Giuliano - è
quello di trovare alternative ai piccoli produttori che non possono oggi
affrontare da soli le spese per attrezzare una cantina a norma; ci sono ancora
pregiudizi e scarse conoscenze tecniche di lavorazione, per cui spesso il
prodotto finale non rende giustizia alla qualità delle uve di montagna. Inoltre
si alimenta la prospettiva futura di produzione e commercializzazione per i
possessori di piccoli vigneti, contrastando l'abbandono del patrimonio viticolo
locale».
«Anche l'Ansema
2010, come i precedenti, risulta di buona qualità - sottolinea l'enologo
Maurizio Forgia - di buon colore rosso rubino intenso, con riflessi
violacei; profumo intenso, fine, elegante con note dì mirtillo e susina ed un
discreto corpo». «Visto il successo e l’apprezzamento dell'iniziativa
- aggiunge l'assessore Giuliano - abbiamo deciso di confermare il
progetto per la vendemmia 2011; si tratta di una decisione importante, che
travalica il semplice valore economico del prodotto ottenuto: è un segnale
immediato a tutti che le cose vanno avanti nel solco della tradizione, che
accorre mantenere il territorio così com'è con le sue vocazioni storiche, che
bisogna insistere sui valori ambientali e culturali della nostra seppur
marginale viticoltura di valle e non annientarli in nome del progresso. E'
anche un piccolo segnale tangibile nei confronti della cooperativa Clarea,
fortemente penalizzata e danneggiata in questi giorni». Proprio per questo
la Comunità montana ha deciso un piccola moratoria per l'affitto della cascina
da parte della cooperativa Clarea.
La Comunità montana ha
rilanciato la possibilità di ripetere il progetto per la vendemmia 2011. Sono
dunque aperte le adesioni da parte dei piccoli produttori del territorio che,
nell'impossibilità o difficoltà di vinificare correttamente in proprio,
vogliano cogliere l'opportunità per migliorare la qualità del proprio vino. Per
iscriversi ci si può rivolgere nei prossimi giorni al "settore
agricoltura della Comunità montana (0122-642800) entro fine luglio; seguirà un
incontro con gli aderenti in cui verrà spiegato in dettaglio il progetto e
saranno concordate le reciproche azioni. Il vino è degustabile ed acquistabile
presso la cooperativa Clarea di Chiomonte (via Vittorio Emanuele 69, cascina
Maddalena). Il costo del vino sfuso è di 1,60 euro al litro, 3 euro al litro
per il vino imbottigliato. L'invito finale ai piccoli produttori di Andrea
Turio, amministratore della cooperativa Clarea, è stato quello di «cercare
di iscrivere i propri vigneti alla doc Valsusa, in modo tale che anche l'Ansema
possa fregiarsi del marchio e non più essere commercializzato come semplice
vino da tavola, senza poter specificare i vitigni da cui è stato ottenuto».